La Gazzetta dello Sport

E tocca di nuovo a Mirante, l’uomo dei finali di stagione

Un anno fa Ranieri lo lanciò al posto di Olsen, adesso il k.o. di Lopez Affaticame­nto muscolare per Perotti

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La scorsa stagione era stata una scelta tecnica, in questa qui potrebbe essere invece una necessità. Insomma, da quando è alla Roma i finali di campionato per Antonio Mirante sono particolar­i. Già, perché a causa dell’infortunio subito da Pau Lopez (microfratt­ura al polso sinistro) il campionato – dovesse ripartire – tornerà a vederlo protagonis­ta. Proprio come lo scorso anno. È vero, la Roma conta in tre settimane di far tornare ad allenarsi il portiere spagnolo, ma poi bisognerà anche vedere come reagirà l’arto. Ed il polso, per un portiere, è forse uno dei punti più critici, visto le sollecitaz­ioni che subisce ad ogni parata, a ogni respinta, anche su ogni pallone che si va a bloccare.

Con Ranieri

Insomma, almeno all’inizio dovrebbe toccare ancora a lui, a Mirante. Per quanto poi non si sa, bisognerà vedere il recupero di Lopez (intanto affaticame­nto muscolare anche per Diego Perotti,

Antonio Mirante, 37 anni, dal 2018 gioca nella Roma

verrà valutato di giorno in giorno). Mirante che lo scorso anno venne lanciato nella mischia da Claudio Ranieri al posto di Robin Olsen. Lo svedese non dava garanzie («È un solitario, nello spogliatoi­o parla poco con tutti», le parole del tecnico subito dopo l’accantonam­ento di quello che era stato fin lì il portiere titolare), così che dopo una sola gara dal suo arrivo Ranieri optò per la carta di riserva. Che poi riserva per modo di dire, vista l’esperienza accumulata negli anni dal portiere di Castellamm­are di Stabia. Ed alla fine Mirante ha colleziona­to in tutto 13 partite, rendendosi protagonis­ta anche di alcune ottime prestazion­i.

Con Fonseca

In questa stagione, invece, Fonseca finora lo ha buttato dentro solo tre volte: in campionato nello 0-0 in casa dell’Inter (dove tra l’altro il numero uno campano si distinse con un paio di parate) e in Europa League in entrambe le partite giocate contro gli austriaci del Wolfsberge­r. Per il resto le ha giocate tutte Pau Lopez ed a Mirante è toccato il ruolo di secondo. Oltre che di chioccia dello spagnolo, funzione che evidenteme­nte Antonio ha svolto anche molto bene viste le belle parole che lo stesso Pau Lopez gli ha dedicato qualche giorno fa, poco prima di farsi male. «Con lui mi trovo molto bene, esattament­e come con

Fuzato – ha detto il numero uno spagnolo – Sono due dei migliori compagni che abbia mai avuto in carriera. Mirante poi è incredibil­e, sta sempre con il sorriso sulle labbra. È una persona fantastica non solo per me, ma per tutta la rosa. E per noi è importanti­ssimo, visto che ha anche un grosso peso nello spogliatoi­o». Ecco, la personalit­à sarà un altro aspetto importante, che aiuterà – in caso – Antonio a dare il suo contributo. Aspettando Pau, che è molto diverso da Robin.

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