Vagnati è subito chiaro «Vivrò nello spogliatoio»
«Farò da punto di riferimento per Longo e i giocatori» Il neo d.t. ha già parlato alla squadra con molta grinta
Davide Vagnati è nato a Genova l’11 maggio 1978. Ex calciatore, dopo aver chiuso nel 2012 l’attività agonistica nella Giacomense, società della provincia di Ferrara, ha subito iniziato nello stesso club la carriera di direttore sportivo. L’anno successivo, stagione 201314, a seguito della fusione tra la Giacomense e la Spal, è diventato il ds della formazione estense che poi ha condotto dalla Lega Pro fino alla Serie A, con il doppio salto di categoria dal 2015 al 2017. Ha chiuso il suo rapporto lo scorso 30 aprile
«Sarò un pezzo di società dentro lo spogliatoio, un punto di riferimento costante per allenatore e giocatori: mi considero un uomo di campo». Davide Vagnati arriva al Fila e parla subito chiaro: «Sono un tipo sincero, amo dire le cose in maniera chiara e diretta, credo nella schiettezza e nella trasparenza dei rapporti. E vorrei averli ottimi con tutti perché ciascuno può portare dei benefici alla causa: bisogna puntare a realizzare il meglio delle nostre possibilità». L’ormai ex direttore sportivo dell’esaltante filotto della
Spal (C, B e salvezza in A) ha assunto l’incarico di responsabile dell’area tecnica granata piombando al Fila a metà mattinata, poco dopo essere stato presentato ufficialmente dal sito del Torino. Vagnati ha ricevuto ampi poteri, toccherà a lui, di concerto naturalmente con il presidente Cairo («Sono orgoglioso della sua chiamata, è un personaggio importante e competente») disegnare la prossima stagione. «Ho il vantaggio di poter iniziare il mio lavoro in anticipo. Siamo tutti in attesa di capire quali sviluppi ci riserverà campionato, ma intanto per me è utile poter avviare da subito i rapporti».
Quelli interni sono nati immediatamente: un breve colloquio con Moreno Longo, uno subito grintoso con la squadra, e infine un pranzo distensivo con Moretti e Barile dopo aver salutato il d.g. Comi. Da oggi via ai rapporti di mercato, dopo un necessario colloquio con Massimo Bava, che ha occupato la scrivania di d.s. alla fuga a Roma di Petrachi, e che ora torna a fare il responsabile del settore giovanile, dove ha operato bene, come sottolineato nella nota del club.
Emozione Fila
Al Fila e mentre parla con Longo
Intervistato da Torino Channel Vagnati ha toccato immediatamente le corde dei sentimenti. «Si provano bellissime sensazioni ad entrare al Filadelfia. La prima cosa che ho visto è la vecchia tribuna, dà un grande senso di responsabilità e di appartenenza alla storia di questo club e di questa maglia. Le prime emozioni sono forti da una parte e dall’altra parte sono di grande carica per quel che sarà».
Capiamoci bene
Circa i suoi ampi margini di manovra, Vagnati ha aggiunto altre parole in maniera da farsi ben capire da chi lavorerà nel Torino. In primis i giocatori. «Io rivesto un ruolo importante sia dal punto di vista sportivo e tecnico che della comunicazione e della strategia. Penso perciò di dover essere sempre lineare come atteggiamenti. Alla fine mi prenderò le responsabilità, cosa che ho sempre fatto in questi anni: sono convinto che facendo questo si avranno buoni risultati. Voglio stare a contatto con i ragazzi e il mister perché c’è sempre tanto da fare e da confrontarci. Bisogna cercare di risolvere problemi se ce ne sono, sempre con la massima chiarezza. E voglio far subito capire che è iniziato un nuovo progetto che dovrà puntare a raggiungere i migliori risultati possibili».
L’aneddoto
Vagnati si è congedato con un simpatico aneddoto. «Con l’attuale presidente della Spal eravamo nell’ex Giacomense, in un paesino vicino a Ferrara. Quando finì la stagione, lui mi disse: Davide, parli molto in campo e corri poco: penso che potresti fare il direttore sportivo il prossimo anno. Io ci ho pensato quasi niente... Gli ho detto subito di sì».
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