La Gazzetta dello Sport

Pradè fuori dall’incubo conferma Chiesa e Ribery

«Nella mia famiglia eravamo contagiati in nove»

- Di Luca Calamai - FIRENZE

ra può voltarsi indietro e respirare. L’incubo è finito. Daniele Pradè ha raccontato a Sky il suo infernale viaggio nel Covid 19. «Ho vissuto una drammatica esperienza. Ho portato il virus in casa, l’ho tramesso a mia moglie, a mia figlia, ai miei cognati, ai miei nipoti e soprattutt­o ai miei suoceri che sono stati ricoverati per trenta giorni. È normale che mi sono colpevoliz­zato. Nella sfortuna i miei suoceri sono stati ricoverati allo Spallanzan­i che è uno dei posti primari nel mondo per quanto riguarda il virus. Il momento più brutto è stato vedere, mano a mano, che tutta la mia famiglia si stava ammalando. Il virus è subdolo e dobbiamo capire come cambiare e essere attenti alle precauzion­i. Sarò un portavoce assoluto di questo. Ci dovremo convivere

Daniele Pradè, 53 anni fino a quando non verrà trovato un vaccino. Noi come Fiorentina abbiamo avuto tantissimi casi. Abbiamo preso tutte le precauzion­i ma non c’erano tamponi, non c’era il sierologic­o. Stando all’interno del Centro Sportivo lo abbiamo sviluppato in tanti. È importante ricomincia­re, deve essere un Rinascimen­to che deve partire dalle cose popolari come il calcio. Certo, sarà brutto giocare senza tifosi. La Fiorentina con me è stata fantastica. Commisso e sua moglie mi hanno chiamato tutti i giorni; Barone tre volte al giorno. Il mondo del calcio mi è stato vicino, non è vero che è un modo brutto. Lotito e sua moglie mi hanno telefonato tutti i giorni. Mi sono stati riconosciu­ti determinat­i valori». Infine uno sguardo al futuro viola. «Ero in scadenza di contratto

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ANSA Viola

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