La Gazzetta dello Sport

PALLONI NBA NUOVA MARCA MA NON CAMBIA LO SPIRITO DELLE ORIGINI

- Di Davide Chinellato

è la circonfere­nza massima di un pallone da basket per le competizio­ni maschili. Nel 1894, quando venne prodotto il primo pallone specifico per il basket, era di 81

Il primo pallone mai usato per fare canestro in realtà era una palla da calcio. È stata quella che si infilò nel cesto di pesche tagliato a metà che James Naismith, l’inventore del basket, fece usare ai suoi alunni il 21 dicembre 1891, il giorno della prima partita di sempre. Fu lui stesso, poco più di due anni dopo, a decidere che quel nuovo sport che aveva inventato e che in poco tempo aveva conquistat­o tutti doveva avere un pallone specifico, L’unica telefonata che fece fu alla ditta A.G. Spalding, di proprietà di un giocatore di baseball finito poi nella Hall of Fame, che nel 1894 produsse il primo pallone di sempre specifico per il basket. La stessa ditta da cui l’Nba ha annunciato il divorzio a partire dalla stagione 202122, quando la fattura dei palloni della lega più famosa del mondo passerà alla Wilson, l’azienda con base a Chicago ma di proprietà finlandese resa immortale dal cinema, quando Tom Hanks in versione naufrago in Cast Away trasformò un pallone da volley nel suo miglior amico. Il primo pallone costruito specificam­ente per il basket aveva i lacci, come le palle da calcio dell’epoca. Era di pelle, pesante circa mezzo chilo e con una circonfere­nza di circa 81 centimetri, più largo di circa 10 centimetri delle palle da calcio usate fino a quel momento. E divenne parte così integrante del gioco che Naismith nella revisione delle regole scrisse che il pallone da usare doveva essere proprio quello «prodotto dalla ditta A.G. Spalding», la stessa che aveva prodotto le prime palline da baseball e le prime palle da football. La palla da basket rimase uguale fino al 1948, anche dopo l’inizio della Nba, quando i lacci sparirono. Un anno dopo la circonfere­nza ufficiale del pallone venne ridotta per regolament­o a 76,2 centimetri: da lì è stato uno sviluppo continuo, con gli spicchi passati da quattro a otto negli Anni 60 e l’Nba che adotta un design ufficiale per il suo pallone nel 1970. Ma l’evoluzione dei palloni non è mai finita.

Ritorno al passato

Il primo pallone da basket, creato da Spalding nel 1894 su richiesta di Naismith, era costituito da otto parti di cuoio legate insieme

L’ABA, American Basketball League, nasce nel 1967 in alternativ­a alla Nba: per distinguer­si usa un pallone bianco, rosso e blu

Il Molten BG5000, di produzione giapponese, è il pallone dell’ultimo Mondiale Fiba in Cina: più maneggevol­e e delicato da trattare dell’era David Stern tornò a quell’azienda a cui così profondame­nte è legata la storia del gioco. A quel pallone, col nome del produttore ben visibile, il logo Nba e la firma del Commission­er, sono legati tutti i ricordi migliori della Associatio­n: l’era di Magic Johnson e Larry Bird, quella di Michael Jordan e dell’espansione globale, quella moderna con Kobe Bryant, LeBron James e Steph Curry. Sarà anche per questo che la Nba ha imposto che Wilson produca i nuovi palloni usando gli stessi materiali, la configuraz­ione a otto panelli e le specifiche di performanc­e delle attuali sfere, imponendo l’uso dello stesso fornitore di cuoio. Un pallone che si vedrà anche in G-League, Wnba, Nba 2K League e BAL, la nuova lega africana che l’Nba ha creato in collaboraz­ione con la Fiba e che avrebbe dovuto debuttare lo scorso marzo, salvo poi decidere per un rinvio nel pieno dell’emergenza coronaviru­s.

Gli altri esempi

Non esiste solo un tipo di pallone da basket. C’era quello della Aba, la lega che dal 1967 al 1976 provò a fare concorrenz­a all’Nba, che guadagnò seguito anche grazie ai suoi palloni

Alle origini La Spalding fabbricò il primo pallone da basket già nel 1894

Il ritorno La Wilson fece i primi palloni per l’Nba: rientra dopo 38 anni

Gcon gli spicchi colorati di bianco, rosso e blu, diventato iconico e da collezioni­sti. Ci sono quelli della giapponese Molten, da oltre vent’anni sponsor del basket Fiba che si vede anche alle Olimpiadi, che per il Mondiale in Cina dello scorso anno sviluppò un pallone speciale, con gli ormai tradiziona­li spicchi arancioni e bianchi del basket internazio­nale (introdotti nel 2004 e disegnati da Giugiaro) decorati con i simboli della tradizione cinese. Per i giocatori è soprattutt­o questione di grip, dell’attrito che la pelle fa sulle mani e che rende una sfera più o meno scivolosa. Nel 2006 in Nba si tentò di introdurre un pallone in materiale sintetico, ma l’esperiment­o durò pochi mesi perché le proteste dei giocatori costrinser­o la Associatio­n e la ditta che li produceva a fare marcia indietro. Ci sono soprattutt­o palloni diversi per il gioco all’aperto o al coperto, palloni di grandezze e peso diversi per competizio­ni giovanili, femminili e maschili. Le dimensioni dei palloni Nba, come il design, sono decisi per regolament­o: 75 centimetri di circonfere­nza. Dal 2021 sembrerann­o diversi da quelli a cui la stragrande maggioranz­a dei suoi milioni di tifosi in tutto il mondo è abituata. Ma lo scopo del gioco rimarrà lo stesso: fare canestro. E applaudire quei fenomeni che ci riescono.

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Anche Wilson ha una storia importante nel basket Nba: è stata l’azienda produttric­e dei palloni ufficiali della Associatio­n dalla sua fondazione nel 1946 (quando ancora non si chiamava Nba) fino al 1983, quando la lega prima dell’inizio
Testimonia­l della storia James Harden, guardia degli Houston Rockets, con il pallone della Spalding in uso oggi e fino al 2021: per preservare la tradizione, la Nba ha imposto al nuovo produttore di non modificare il materiale e le specifiche tecniche della nuova palla che verrà utilizzata
Centimetri Anche Wilson ha una storia importante nel basket Nba: è stata l’azienda produttric­e dei palloni ufficiali della Associatio­n dalla sua fondazione nel 1946 (quando ancora non si chiamava Nba) fino al 1983, quando la lega prima dell’inizio Testimonia­l della storia James Harden, guardia degli Houston Rockets, con il pallone della Spalding in uso oggi e fino al 2021: per preservare la tradizione, la Nba ha imposto al nuovo produttore di non modificare il materiale e le specifiche tecniche della nuova palla che verrà utilizzata
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L’antenato
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