Io, Letizia, vi dico che non si molla mai
Sono una ciclista professionista, l’anno scorso unica italiana a vincere una tappa al Giro d’itala femminile (non accadeva da due anni) e a 20 anni sono stata la più giovane vincitrice di tappa. Voglio raccontare quello che mi è successo circa un mese fa durante la quarantena. Una storia dura che ci fa capire come le cose possano cambiare da un giorno all’altro.
Una notte ho avuto la febbre, poi mi è passata, però mi sono subito resa conto che non ci vedevo più bene. All’ospedale di Trento mi hanno trattenuta per una giornata intera per farmi i test del Covid, risultati poi negativi. Ero molto preoccupata, perché ci vedevo a macchie, ero molto stanca: fino a un paio di giorni prima mi allenavo normalmente e non vedevo l’ora di tornare alle gare, all’improvviso faticavo a riconoscere le persone, non riuscivo a studiare, a svolgere le normali attività quotidiane, ero disperata. Tutto questo di punto in bianco. Dopo molte visite
Letizia Borghesi, 21 anni, è di Cles, come Fondriest oculistiche ed esami vari, i medici mi hanno detto che ho avuto una malattia molto rara agli occhi detta apmppe, (cioè “acute posterior multifocal placido pigment epitheliopatry”) che colpisce soprattutto persone giovani. In Italia ci sono stati pochi casi: la fa insorgere un virus (non Covid), che mi ha provocato delle macchie sulla retina.
Ora è passato più di un mese dall’episodio, un mese molto lungo e duro sia per me che per i miei familiari, ma fortunatamente grazie alle cure, all’ insegnamento che
mi ha dato il ciclismo di non mollare mai e al supporto di chi mi è sempre stato vicino, sono migliorata molto ed ho anche ripreso ad allenarmi, senza esagerare. Ho recuperato gran parte della vista, anche se ho ancora queste macchie che devono riassorbirsi; ci vorrà ancora tempo e pazienza, però sono sulla strada buona! Mi piacerebbe veramente poter parlare di questo problema: all’improvviso le prospettive si ribaltano e sei sottosopra. Basta pensare che il 9 luglio di un anno fa ero sulle pagine della Gazzetta
Letizia Borghesi
Cara amica, siamo già tutti tuoi tifosi. Grazie per aver voluto condividere con noi e i lettori la tua dolorosa esperienza. Bellissimo e generoso che la trasformi in incoraggiamento per tutti: hai capito che ne abbiamo bisogno in un momento come questo.
La tua vicenda è una metafora di quello che sta accadendo a miliardi di persone: in poche settimane tutto è cambiato nelle nostre vite e dobbiamo lottare per venirne fuori. Ciascuno al proprio posto di combattimento, senza cedere allo scoramento. Ogni energia va mobilitata. Chi ha lo sport nel sangue possiede qualche anticorpo in più: Letizia sarà d’ispirazione per molti. E sono certo che tornerà sulla Gazzetta a suon di vittorie.