SAINZ LO SCUDIERO DI LECLERC ECCO PERCHÉ IL FUTURO È ROSSO
Il benvenuto di Binotto allo spagnolo: «Un giovane già esperto, affidabile, che porta punti. Ottimo pilota da affiancare a Charles»
Quale pilota non ha un’immagine in rosso di quand’era bambino? Carlos Sainz l’ha tirata fuori nel giorno del fidanzamento con la Ferrari, pubblicando sui social una foto al volante di un kart dello stesso colore della scuderia di Maranello, omaggio alla squadra in cui correrà dal 2021. Non era scritto nel destino, perché la carriera dello spagnolo è decollata sulle ali dello sponsor Red Bull, fino all’arrivo in F.1. Ma è vero che Carlito ha sognato da sempre il Cavallino, seguendo le gesta del suo idolo Fernando Alonso, e che il padre Carlos senior, leggenda dei rally e della Dakar, ha cercato spesso di sondare negli anni scorsi l’ambiente ferrarista nella speranza che un giorno potesse approdarvi il rampollo di famiglia.
Triplice annuncio
L’annuncio del divorzio fra Sebastian Vettel e la rossa, diventato pubblico martedì, è stato il preambolo dei giochi di mercato che si sono compiuti ieri con il triplice comunicato di Renault, McLaren e Ferrari, come anticipato dalla Gazzetta dello
Sport. La squadra francese ha annunciato la separazione da Daniel Ricciardo a fine stagione, la scuderia di Woking l’arrivo dello stesso Ricciardo dal 2021 al posto di Sainz con un contratto pluriennale e la Ferrari l’ingaggio di Carlos per due anni (2021-2022). «Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta. Con Seb si chiude un ciclo di sei anni, lo ammiro come persona e come pilota, e la stima resta — ha spiegato ieri Mattia Binotto, team principal del Cavallino, intervenendo al Motor Valley Fest —. Il mondo è cambiato, ci troviamo davanti a nuove sfide economiche, tecniche e sportive, ma stiamo creando le fondamenta per un ciclo vincente nel futuro. Con Seb non abbiamo trovato gli obiettivi comuni. Carlos è intelligente, giovane ma già esperto, affidabile e porta punti, un ottimo pilota da affiancare al talento puro di Charles».
Rischio calcolato
Il piano della Ferrari è chiaro: puntare tutto sull’astro nascente Leclerc e mettergli accanto un compagno solido per andare all’assalto del Mondiale piloti e costruttori dal 2021 in avanti, quando saranno introdotti prima il tetto alle spese (budget cap) e poi i nuovi regolamenti. È un rischio calcolato. A Maranello non credevano più in Vettel, dopo gli episodi negativi delle ultime due stagioni, tanto da rifiutare la richiesta di rinnovo biennale del tedesco, anche perché le condizioni contrattuali ed economiche di Seb non erano compatibili con il periodo storico. La Ferrari, a partire da marzo, ha valutato le alternative: Ricciardo, Sainz e Giovinazzi.
E la scelta è caduta sullo spagnolo, meno ingombrante per Leclerc di un pilota di punta come Ricciardo, ma comunque fornito di ottime doti tecniche e caratteriali. La coppia LeclercSainz, che avranno 23 e 26 anni al via della prima stagione insieme alla Ferrari, è una delle più giovani del Cavallino. Solo Chris Amon e Jacky Ickx avevano meno anni quando parteciparono al Mondiale del 1968.
Eppure Sainz, con cinque campionati alle spalle e 102 GP disputati, può garantire una buona esperienza. Ha debuttato nel 2015 con la Toro Rosso, senza sfigurare nei confronti del compagno di allora Max Verstappen, poi a ottobre 2017 si è trasferito alla Renault, visto che le porte della Red Bull gli erano sbarrate dall’olandese e da Ricciardo. L’anno scorso ha contributo allo sviluppo di una McLaren in cre
concludendo al 6° posto della classifica iridata, con un podio centrato in Brasile grazie alla retrocessione di Hamilton. La McLaren non l’ha lasciato andare via con piacere. Il team di Woking aveva proposto a Sainz un prolungamento del contratto fino al 2022 e c’era una clausola a favore della squadra per trattenerlo. Ma Zak Brown, di fronte all’offerta della Ferrari, ha accordato il trasferimento (anche perché c’era pronto Ricciardo). Con la promessa però di parlare il meno possibile del team rivale. Ecco perché ieri Sainz è stato stringato: «Sono entusiasta pensando al mio futuro con la Ferrari. Ma ho ancora un’altra stagione importante da disputare con la McLaren e non vedo l’ora di gareggiare». Poi sul web ha ringraziato i tifosi per le centinaia di messaggi ricevuti: «Ci sarà tempo per parscita, lare della macchina rossa». La Spagna con lui torna a sognare, dopo l’epopea di Alonso. E di sicuro Carlos, che parla un italiano perfetto imparato negli anni di corse in kart e poi alla Toro Rosso di Faenza, non vede l’ora di farsi conoscere meglio dal popolo ferrarista. Bienvenido.