Corsa e sorrisi: Ibra a tutto Milan. Per ora
Primo allenamento per Zlatan a Milanello: post sui social con dedica ai rossoneri
Corsa, ripetute, pesi. E sorrisi, finalmente: la gente del Milan non aspettava altro. Lo hanno visto allenarsi durante il lockdown con la casacca verde dell’Hammarby, si sono collegati in diretta streaming per controllare che il tocco sotto porta fosse letale come sempre, si sono interrogati sui post criptici (e poi chiariti) spuntati sui social tra un tampone e l’altro: adesso i tifosi rossoneri possono godersi il ritorno alla normalità di re Zlatan. Tutto come da copione, almeno fino alla prossima estate, quando sarà il momento di tirare una riga e decidere sul futuro.
Normalità
Il presente intanto si chiama Ibra III, e di fatto si è aperto ieri mattina a Milanello. Zlatan è riapparso in maglia rossonera intorno alle 11.30 (stessa ora in cui si allenerà oggi) e si è messo all’opera nel secondo gruppetto. Ha sudato – ovviamente a debita distanza – insieme con Romagnoli, Calabria, Kjaer, Bennacer, Bonaventura, Laxalt, Gabbia e Daniel Maldini, mentre Gigio Donnarumma lavorava tra i pali. Facce del Milan di oggi e di domani ma anche volti di chi per il Diavolo ha dato tanto ma saluterà a fine stagione, proprio come potrebbe succedere al totem svedese. Ibra a Milanello ha ritrovato Pioli, che
Futuro L’addio resta probabile: l’Hammarby chiama e in A...
anche ieri ha supervisionato i lavori spostandosi tra un giocatore e l’altro per poi dedicarsi a una videochat con Ettore Messina, coach (rossonero) dell’Olimpia Milano, sul tema della gestione di un team a distanza, evento riservato a manager e titolari delle aziende che investono nel settore Sponsor e Corporate
Hospitality del club. Il feeling tra Zlatan e il tecnico emiliano è rimasto lo stesso di inizio anno, semmai si è irrobustito durante la parentesi svedese, alla quale i contatti tra i due hanno fatto da punteggiatura. Ibrahimovic resta lo sponsor più importante di Pioli, ma sa benissimo che molto presto i piani del club potrebbero subire una virata imponente, direzione Germania. Allo stesso modo, anche il sguardo potrà allargare gli orizzonti: il Milan era e resta una squadra speciale come ha sempre ripetuto, ma l’ipotesi Hammarby (e il ritorno a Stoccolma dalla famiglia) lo tenta. Nel frattempo qualche altro club di A potrebbe farsi avanti, con ottime possibilità di essere preso in considerazione e, perché no, di riuscire a convincerlo a chiudere la carriera in Italia.
Entusiasmo
Nel nostro Paese, questo è certo, Ibra farà base almeno fino al termine della stagione, e le condizioni attuali sono molto più agevoli di quanto non si potesse pensare fino qualche giorno fa: Zlatan ha dribblato la quarantena grazie ai due tamponi negativi che ne hanno certificato lo stato di salute ed è tornato a godersi lo skyline di Milano dall’appartamento in affitto nel centro della città. In agenda c’è il vertice con l’a.d. Gazidis ma soprattutto una stagione da finire alla Ibra: Zlatan prepara altri gol – da 15 anni non è mai sceso sotto la doppia cifra − da distribuire tra campionato e Coppa Italia, Juventus permettendo (nella semifinale di ritorno sarà squalificato). E lascia parlare i suoi profili social: ieri, appena rientrato a casa dopo il primo allenamento, ha postato una foto da Milanello e scritto una sola parola, «acmilan». Minimal come sempre ma con una differenza: stavolta nessuno sarà inciampato in errori di interpretazione.