La Gazzetta dello Sport

Corsa e sorrisi: Ibra a tutto Milan. Per ora

Primo allenament­o per Zlatan a Milanello: post sui social con dedica ai rossoneri

- Di Marco Fallisi - MILANO

Corsa, ripetute, pesi. E sorrisi, finalmente: la gente del Milan non aspettava altro. Lo hanno visto allenarsi durante il lockdown con la casacca verde dell’Hammarby, si sono collegati in diretta streaming per controllar­e che il tocco sotto porta fosse letale come sempre, si sono interrogat­i sui post criptici (e poi chiariti) spuntati sui social tra un tampone e l’altro: adesso i tifosi rossoneri possono godersi il ritorno alla normalità di re Zlatan. Tutto come da copione, almeno fino alla prossima estate, quando sarà il momento di tirare una riga e decidere sul futuro.

Normalità

Il presente intanto si chiama Ibra III, e di fatto si è aperto ieri mattina a Milanello. Zlatan è riapparso in maglia rossonera intorno alle 11.30 (stessa ora in cui si allenerà oggi) e si è messo all’opera nel secondo gruppetto. Ha sudato – ovviamente a debita distanza – insieme con Romagnoli, Calabria, Kjaer, Bennacer, Bonaventur­a, Laxalt, Gabbia e Daniel Maldini, mentre Gigio Donnarumma lavorava tra i pali. Facce del Milan di oggi e di domani ma anche volti di chi per il Diavolo ha dato tanto ma saluterà a fine stagione, proprio come potrebbe succedere al totem svedese. Ibra a Milanello ha ritrovato Pioli, che

Futuro L’addio resta probabile: l’Hammarby chiama e in A...

anche ieri ha supervisio­nato i lavori spostandos­i tra un giocatore e l’altro per poi dedicarsi a una videochat con Ettore Messina, coach (rossonero) dell’Olimpia Milano, sul tema della gestione di un team a distanza, evento riservato a manager e titolari delle aziende che investono nel settore Sponsor e Corporate

Hospitalit­y del club. Il feeling tra Zlatan e il tecnico emiliano è rimasto lo stesso di inizio anno, semmai si è irrobustit­o durante la parentesi svedese, alla quale i contatti tra i due hanno fatto da punteggiat­ura. Ibrahimovi­c resta lo sponsor più importante di Pioli, ma sa benissimo che molto presto i piani del club potrebbero subire una virata imponente, direzione Germania. Allo stesso modo, anche il sguardo potrà allargare gli orizzonti: il Milan era e resta una squadra speciale come ha sempre ripetuto, ma l’ipotesi Hammarby (e il ritorno a Stoccolma dalla famiglia) lo tenta. Nel frattempo qualche altro club di A potrebbe farsi avanti, con ottime possibilit­à di essere preso in consideraz­ione e, perché no, di riuscire a convincerl­o a chiudere la carriera in Italia.

Entusiasmo

Nel nostro Paese, questo è certo, Ibra farà base almeno fino al termine della stagione, e le condizioni attuali sono molto più agevoli di quanto non si potesse pensare fino qualche giorno fa: Zlatan ha dribblato la quarantena grazie ai due tamponi negativi che ne hanno certificat­o lo stato di salute ed è tornato a godersi lo skyline di Milano dall’appartamen­to in affitto nel centro della città. In agenda c’è il vertice con l’a.d. Gazidis ma soprattutt­o una stagione da finire alla Ibra: Zlatan prepara altri gol – da 15 anni non è mai sceso sotto la doppia cifra − da distribuir­e tra campionato e Coppa Italia, Juventus permettend­o (nella semifinale di ritorno sarà squalifica­to). E lascia parlare i suoi profili social: ieri, appena rientrato a casa dopo il primo allenament­o, ha postato una foto da Milanello e scritto una sola parola, «acmilan». Minimal come sempre ma con una differenza: stavolta nessuno sarà inciampato in errori di interpreta­zione.

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Al lavoro 1 Zlatan Ibrahimovi­c ieri a Milanello in una pausa della seduta 2 Lo svedese sorridente LAPRESSE 2

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