Uefa Tempi più stretti Ma la Champions integrale è possibile
I campionati potranno comunicare date e formule entro il 17 giugno. Da ciò dipenderà il format delle coppe
La cosa divertente è che oggi la Champions è prevista in “final four”, domani sarà in gara secca e sabato in versione integrale. Ipotesi tutte credibili e tutte in gioco. Ma nessuno, oggi, può sognarsi di disegnare un torneo che dipende quasi completamente dai campionati nazionali. Quindi neanche l’Uefa. C’è una sola certezza: più tardi cominciano Spagna, Inghilterra e Italia, più la Champions dovrà ridurre il numero delle partite. Oppure dovrà “sforare” a settembre, spostando così anche l’inizio delle prossime coppe. Ma giocare tutte le 17 partite mancanti è possibile e quello resta l’obiettivo di Nyon.
Champions integrale
Discussi e approvati dalla commissione calendario, esistono sempre quattro scenari. Il primo prevede la Champions integrale. Al via il 7/8 agosto con il ritorno degli ottavi ancora mancanti (tra cui Juve-Lione e BarcellonaNapoli), e quindi via fino alla finale, giocando a metà settimana e nel weekend. Ultimo atto il 29 agosto a Istanbul
In gara “secca”
Un’alternativa prevede i quarti (e forse le semifinali) in gara secca, riducendo così le partite da 17 a 13 (oppure 11) e mantenendo l’eliminazione diretta fino alla finale. Uno scenario che potrebbe tornare utile se ci fosse meno tempo, sia a causa di un inizio posticipato della Champions sia per problemi di spostamenti in Europa. Una precisazione: la sede, in caso di partita unica, potrebbe essere decisa per sorteggio, per ranking (sembra meno probabile) o per… necessità, se una o entrambe le squadre non potessero ospitare il match per disposizioni governative.
Finali in sede unica
Ci sono infine due soluzioni più originali che prevedono una fase finale in sede unica e richiederebbero meno tempo, massimo una decina di giorni. 1) Final four: dopo i quarti, le 4 qualificate si ritroverebbero a Istanbul per semifinali e finali. 2) Final eight: recuperati gli ottavi mancanti, le 8 promosse sarebbero concentrate sempre a Istanbul dove si giocherebbe ogni 72 ore.
Comunicazioni
Ieri Ceferin, parlando con il quotidiano Le Parisien, ha spiegato come il 3 agosto non sia un termine perentorio per finire i campionati. Cosi è. Si è sempre trattato di una raccomandazione, non essendo una data decisa dall’Esecutivo. Di fatto, però, il messaggio mediatico è quello: l’Uefa si rende conto della difficoltà di tanti campionati di riorganizzarsi, spesso perché mancano risposte dai governi nazionali, e indirettamente sembra considerare l’ipotesi che i tempi possano essere più lunghi. L’Italia ha il calendario più ampio: cominciando il 13 giugno, però, ci sarebbe tutto il tempo per finire. Uno spostamento obbligherebbe forse a cancellare la Coppa Italia.
Esecutivo il 17/6
Tutti i discorsi sulla Champions si allargano all’Europa League che ha più partite da recuperare (Inter-Getafe e Roma-Siviglia devono disputare andata e ritorno degli ottavi). Salvo sorprese, non sarà introdotto il quinto cambio “offerto” dall’Ifab. La nuova data sensibile diventa il 17 giugno, nuova data dell’Esecutivo entro la quale l’Uefa vorrebbe conoscere formule e date dei campionati che ripartono, oltre alle soluzioni “sportive” per definire una classifica in caso di stop. L’obiettivo sarebbe decidere anche le date e il format della Champions.
“Caso” City
L’Esecutivo dovrebbe confermare sedi e date dell’Europeo spostato al 2021 e approvare le novità al fair play finanziario per far fronte al Covid-19. Ma si ritroverà probabilmente una questione in più: il Tas di Losanna ha infatti annunciato che tra l’8 e il 10 giugno deciderà sul ricorso del City contro la squalifica (per aver gonfiato il valore delle sponsorizzazioni) che impedirebbe a Guardiola di partecipare alle prossime due stagioni europee. Anche qui da divertirsi,