I soldi del Lipsia aiutano la Roma L’attaccante è il primo bonus
A giugno in arrivo 25 milioni Lo stadio frena Pallotta: «È deluso»
Se l’anatroccolo si trasformerà in un cigno, è ancora presto per dirlo. Di sicuro, però, Patrik Schick potrebbe essere il primo assegno circolare da cui la Roma potrebbe trarre beneficio, in vista della chiusura del bilancio al 30 giugno. La data di scadenza è chiara: 15 giugno. Per quel giorno il Lipsia dovrà decidere se far scattare l’opzione per il riscatto del centravanti ceco, il cui prezzo è fissato per 28 milioni più 1 di bonus, in caso d’ingresso del club tedesco in Champions. Denaro fresco per le casse, che al momento rappresenta un’esigenza persino maggiore rispetto alle plusvalenze.
Ansia da Champions
Il riavvio della Bundesliga, però, paradossalmente potrebbe essere un problema per il Lipsia e di conseguenza per la stessa Roma. La società sponsorizzata dalla Red Bull è ancora in zona Champions, ma il suo vantaggio si è assottigliato. Qualora fallisse l’obiettivo quarto posto, anche lo scenario di mercato dei tedeschi potrebbe cambiare, nonostante la volontà di tenere Schick sia forte. E allora? Al momento, proprio per i problemi di liquidità, la società giallorossa sarebbe disposta anche a fare uno sconto al Lipsia (circa 25 milioni), cambiando però le modalità di pagamento: tutto subito, invece che in un anno e mezzo, come da accordi.
Tentazioni Premier
A giocare a favore del Lipsia, comunque, è lo stesso Schick. Il centravanti ha parecchio mercato, soprattutto in Premier League, ma la volontà di restare potrebbe essere un discrimine decisivo per indirizzare la soluzione. D’altronde, l’attaccante ceco è davvero innamorato della Bundesliga, nonostante la ripartenza senza gente sia stata particolare. «La sensazione di uno stadio pieno è irripetibile – ha detto a Isport – perché ci mancano i nostri tifosi. Certo, le motivazioni per giocare le abbiamo, lo facciamo per i nostri contratti. Inoltre, avendo iniziato per primi, le nostre partite sono molto seguite. Tutto l’interesse del mondo è concentrato sulla Germania e per molti diventa un’opportunità per mettersi in mostra». Proprio quello che la Roma desidera.
Pastore e Kean
D’altronde, il club giallorosso ha come obiettivo prioritario per ora le cessioni. E su questo fronte continuano a rimbalzare le notizie di un interessamento di alcuni club statunitensi per Pastore. La scorsa settimana era stata l’Inter Miami – che ha fra i proprietari David Beckham – ad andare in vetrina, ieri invece è stata la volta dei Seattle Sounders a prendersi la ribalta, ma l’agente dell’argentino, Marcelo Simonian, ha gelato la dirigenza: «Non c’è assolutamente nulla. Pastore vuole rimanere a Roma». Se invece partisse, l’assalto a Kean, che Raiola sta cercando di portare in prestito, sarebbe più rapido.. Il problema è che la società ha bisogno di risparmi oppure di nuovi flussi di denaro fresco, In attesa dei 40 milioni che James Pallotta verserà a breve, è malinconico pensare a come si sia arenata la questione legata al nuovo stadio. Ed a parlarne è stato proprio l’architetto che lo ha progettato,
Tutto il mondo guarda la Germania, ora siamo in mostra
Dan Meis. «I problemi politici rendono estremamente difficile per qualcuno come Pallotta sentirsi sicuro riguardo agli investimenti – ha spiegato a Forzaroma – ed è semplice sentirsi frustrati quando apparentemente dei piccoli guai spesso diventano ostacoli insormontabili. Non penso che il presidente abbia mollato lo stadio, ma sono sicuro che ormai sia disilluso. Ha investito una grossa parte del patrimonio personale per cercare di costruire qualcosa che potrebbe essere una grossa eredità sia per la Roma che per la città. Deve essere incredibilmente scoraggiante essere costantemente ostacolato. Sarebbe molto triste per me se non fosse più il proprietario, ma l’investimento nel progetto sarebbe prezioso per qualsiasi nuovo proprietario». Proprio vero. A quel punto, in un mondo ideale, anche la cessione di Schick alle migliori condizioni non sarebbe più un problema. Ma la realtà, per il momento, dice altro.
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