La Gazzetta dello Sport

Marsullo: «Qui è nato una seconda volta Ha un carattere dolce che piace alla gente»

- - NAPOLI mi.mal.

Marco Marsullo, giovane scrittore napoletano, ultimo libro «L’anno in cui imparai a leggere». Autore anche di «Dio si è fermato a Buenos Aires» e di «Il tassista di Maradona». Con lui abbiamo analizzato il fenomeno Dries Mertens e quel legame indissolub­ile che lo lega ai napoletani.

Cosa rappresent­a, secondo lei, l’attaccante belga per Napoli?

«Credo che si sia legato così tanto alla città, perché ha un carattere dolce. E noi napoletani lo siamo. Possiamo arrabbiarc­i, sbraitare. Ma poi basta un sorriso, una carezza per ritrovare la serenità. Anche il nome Ciro è molto simbolico, gli ha ritagliato un nuovo ruolo. A Napoli, Dries è nato una seconda volta, perciò si è creato questo legame, che supera l’aspetto profession­ale. Lui è napoletano, ormai».

Cosa accade in un calciatore quando conosce Napoli e la passione della sua gente? «Pur essendo fiammingo, lui ha dimostrato di avere un animo da scugnizzo. In lui vedo i lineamenti di noi napoletani, lo sguardo vispo, il taglio di capelli. Penso che il rinnovo sia stato dettato soprattutt­o dai sentimenti verso questa città. Il Napoli è una società complicata, sono complicati i rapporti con l’esterno, i contratti, il ritiro, direi tutto, anche se i risultati non sono mai mancati. Nonostante ciò, Mertens è voluto restare pur essendo un potenziale svincolato. Nel giorno in cui c’è stato il riavvicina­mento, Dries si è reso protagonis­ta di un altro gesto di grande umanità, ha invitato nella sua casa di Posillipo un ragazzino vittima del bullismo e ha voluto regalargli la sua maglietta con tanto di dedica. Emotivamen­te, ha superato anche Hamsik, perché l’ex capitano non aveva il carattere napoletano».

De Laurentiis spesso s’è detto timoroso della troppa passione dei napoletani. Il legame tra Mertens e la città racconta tutt’altra storia: condivide, Marsullo?

«La storia del Napoli è stata scottata da Maradona con il suo settennato. Poi, c’è stato Lavezzi che qualche danno l’ha fatto pure durante la sua permanenza napoletana. Ma parliamo di argentini, di mentalità diverse rispetto a quella di Mertens. Lui va spesso in giro, ma è uno che non sgarra. D’altra parte sarebbe difficile sfuggire ai social, di questi tempi. Persino Balotelli lo ha capito ed ha frenato».

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Scrittore Marco Marsullo ha 35 anni ed è nato a Napoli

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