La Gazzetta dello Sport

Mihajlovic riunisce il suo Bologna «Se ripartiamo, sarà fortissimo...»

Dopo quasi tre mesi, Sinisa parla alla squadra chiedendo un avvio sprint. Poi tattica distanziat­a

- Di Matteo Dalla Vite - INVIATO A CASTELDEBO­LE (BO)

L’ultima volta che aveva parlato alla squadra con temi motivazion­ali (quindi da pre-gara) era il 29 febbraio: prima di Lazio-Bologna 2-0 e quindi dell’ultima di A giocata dai rossoblù. Da allora, Sinisa Mihajlovic era salito a Bologna un giorno, aveva incrociato i giocatori a Casteldebo­le e poi era sceso a Roma dalla famiglia, ma un discorso faccia a faccia, utile alla riattivazi­one, non l’aveva più fatto da allora. E fino a ieri. Dopo quasi tre mesi e riavvii alternati (lui che dal 6 maggio correva la mattina da solo, la squadra che riprendeva a blocchi nel pomeriggio), Sinisa Mihajlovic ha radunato tutti e fatto come se domani si potesse giocare. Così ovviamente non è ancora ma l’ok alle sedute collettive gli ha dato l’occasione di rivedere insieme e ricaricare per bene i suoi giocatori.

Di persona è meglio

A parte sei uomini con giustifica­ti motivi (Corbo, Dijks, Sansone alle visite, Soriano neopapà, Danilo e Baldursson in quarantena), c’erano tutti: anche Palacio, che - come si sa - fino a ieri ha deciso di lavorare a casa e che poi si è seduto in panchina a guardare l’allenament­o. Bandana azzurra, lo staff al fianco, Sinisa ha atteso che arrivasser­o tutti e poco prima delle 16 ha riacceso il fuoco.Niente più videochiam­ate o chat di gruppo: vìs-à-vìs, finalmente. Ha ringraziat­o tutti e fatto i compliment­i per l’aver lavorato bene a casa e sul campo senza pallone e ha chiesto un’accelerazi­one dei ritmi, sempre con gradualità. «E se ripartiamo - avrebbe aggiunto il tecnico serbo sottintend­endo naturalmen­te l’inizio del campionato - dovremo partire fortissimo». Giocatori in cerchio, volti che annuiscono, adrenalina che un po’ comincia a circolare e risalire. Del resto, l’esempio-sprint è proprio il suo, di Sinisa: che lavora incessante­mente da due settimane fra corse e addominali ogni mattina proprio al centro «Niccolò Galli».

Tattica e pallone

Poi, è stata la volta dei palleggi a gruppi di quattro (pallone sdoganato) e infine della tattica, quella da undici contro zero, quindi senza avversari e ovviamente contrasti. Il tutto come se fosse un vero e proprio riavvio, perché Sinisa osservava da distanza il lavoro mentre il tattico Emilio De Leo con Tanjga e tutti gli altri dello staff impartivan­o direttive. Come una volta. Ma senza partitelle.

A San Luca

Nel programma di Sinisa c’è insomma una voglia di ripartenza assoluta, cosa anche dichiarata dal capo-scouting Di Vaio. Dopo il tempo passato con la squadra, Sinisa è rientrato nel suo hotel posto in pieno centro città. Davanti all’ingresso, c’è la chiesa di San Pietro, dove da tre giorni è stata portata la Madonna della basilica di San Luca. Ieri mattina, hanno visto Sinisa in chiesa: presto, dicono, salirà nuovamente sul colle verso il quale per ben due volte i tifosi (anche della Lazio) gli dedicarono un pellegrina­ggio.

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SCHICCHI Vi dico... Sinisa Mihajlovic, 51, con bandana azzurra: discorso ai suoi
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