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«Tessera a rate per la Dinamo E cedo Torino in trenta giorni» Sardara: «A Sassari tre anni di abbonamento e dilazioni mensili» di
La Lega Basket ha recentemente varato il campionato a 18 squadre, ammettendo Torino in Serie A in base al proprio ranking. Stefano Sardara è uno dei tre saggi che ha dato vita al nuovo corso di Umberto Gandini, è proprietario di Sassari e in 11 mesi ha riportato Torino in Serie A dopo aver trapiantato in Piemonte in diritto sportivo di Cagliari, club satellite della Dinamo. Sardara fa il punto sul futuro delle due società: parola a uno dei personaggi più vivaci e influenti del nostro basket
Stefano Sardara, patron di Sassari, è anche il manager che ha riportato Torino in Serie A. Insomma, è l’uomo del momento. Parla delle sue due creature il presidente sardo: della Dinamo che verrà e del club piemontese che, a breve, cederà.
Sardara, cominciamo dalla
Dinamo.
«Costruiremo un budget sostenibile con rischi calcolati. In questa fase servono capacità e creatività».
A quali novità state pensando?
«Questione abbonamenti. Intanto ringrazio i nostri tifosi: su oltre 3800 abbonati, abbiamo ricevuto solo 22 richieste di voucher con cui farsi rimborsare. Ciò significa che non siamo soli. Ai nostri tifosi offriamo ora una Dinamicard 3D con cui sottoscrivere un abbonamento triennale, ulteriormente scontato del 10% rispetto a quello annuale, con pagamento mensile e la possibilità di avere rimborso immediato per le gare non disputate. Inoltre, alla fine di ogni stagione, chi vuole può riconsegnare la tessera».
Nella speranza che le porte dei palasport vengano riaperte.
«Sono ottimista. Col virus dovremo imparare a convivere. Il nostro Governo è stato tra i più rigidi al mondo, ma ora si parla anche della riapertura dei cinema. Se aprono questi ultimi, non vedo perché non debbano riaprire i palasport. Noi vogliamo giocare a porte aperte: una partita senza pubblico è come una birra senza schiuma. Non è la stessa cosa. Gandini sta lavorando in questo senso: la Supercoppa
3Venendo al mercato. Il capocannoniere del campionato Adrian Banks alla Dinamo è solo un rumors?
«Pozzecco e Pasquini si occupano della parte tecnica. Per quanto ne so non abbiamo preso Banks e nemmeno lo stiamo trattando».
Michele Vitali e Dyshawn Pierre sembrano più lontani. «Veniamo da una stagione in cui abbiamo vinto la Supercoppa ed eravamo secondi al momento dello stop. Significa che il progetto era buono e quindi la linea è quella di portare a casa il numero più alto possibile di conferme».
3Un giocatore che invece vorrebbe rivedere alla Dinamo? Veniamo al capitolo Torino. Entro quando avverrà la cessione del club?
«Un mese o poco più. I tempi sono dettati dal regolamento: entro il 15 giugno bisogna sciogliere la riserva sul campionato di appartenenza, entro il 22 vanno prodotti i documenti per l’iscrizione al nuovo campionato, chiarendo anche la struttura societaria. A fine giugno va poi completata la pratica».
Sui possibili acquirenti girano tante voci.
«Non posso dire nulla. Stiamo lavorando su più piani e tutti portano alla cessione. La mia sensazione è che lo sponsor Reale Mutua continuerà ad essere parte importante del progetto».
Il ranking della Lega Basket che ha ripescato Torino ha destato non poche polemiche. Qualcosa da replicare? «Alcune esternazioni non meritano risposte perché si commentano da sole. Tra l’altro c’è materiale per la Procura federale. Dico solo che qualcuno non ha compreso bene la questione. Entro il 15 giugno non va fatta alcuna domanda di iscrizione alla Serie A, ma va confermata la permanenza o meno nella categoria di appartenenza. Nel frattempo la Lega Basket ha predisposto un ranking con valori chiari, non fumosi, quelli che vengono solitamente usati anche per le competizioni europee. Torino è risultata prima e tutti i colleghi hanno apprezzato questa scelta. E’ una polemica che non ha senso».
Tra l’altro le situazioni di Roma e Pesaro sembrano in bilico. La questione del format non pare affatto chiusa.
«Più di un club in Serie A-2 possiede i mezzi per poter salire. Si dovrà attingere nuovamente al ranking che dispensa wild card. Qui il diritto sportivo non c’entra. In caso contrario si dovrebbe deliberare un campionato a 16 squadre».
Tornando a Torino. Peppe Poeta, legatissimo alla città, potrebbe essere il volto del nuovo corso piemontese? «Peppe è un ragazzo fantastico e un ottimo giocatore, però è sotto contratto con Reggio Emilia. Per il prossimo anno mi pare un’operazione complicata, se non impossibile».
Banks in Sardegna? No, nemmeno lo trattiamo
Il ranking della Lega è chiaro, ma c’è chi non ha capito Stefano Sardara 50 anni, patron Sassari e Torino