LeBron produce film e confessa : «Nel 2011 sognavo l’Nfl»
Il 35enne rivela che con l’Nba sospesa si stava allenando per il football. Intanto a Hollywood continua a farsi un nome
Lo sportivo più amato dai bambini è molto più che un semplice sportivo. LeBron James ha vinto il Kids’ Choice Award 2020, il riconoscimento assegnato ogni anno dai più piccoli, che la star dei Lakers ha conquistato battendo Cristiano Ronaldo, Tom Brady, Shaun White, Patrick Mahomes e Steph Curry e che riceverà venerdì in tv (su Nickelodeon, alle 11.30 e alle 20). Il 35enne dei
Lakers è da tempo uscito dal campo, e dopo la cerimonia per i liceali con cui ha conquistato sabato scorso l’America continua l’espansione del suo impero attraverso la sua casa di produzione, la SpringHill Entertainment, che produrrà un film a tema basket per Netflix con protagonista Adam Sandler. Un prodotto firmato LeBron ha già fatto successo sul colosso dello streaming (la mini serie Self Made), ma questo film in cui
Sandler interpreterà uno scout che cerca di portare al successo Nba un prospetto straniero unisce le due passioni di James: basket e cinema.
Altra passione
C’è una terza passione che alimenta i sogni di LeBron: il football. In una diretta sui social la star dei Lakers ha rivelato che nel 2011, con l’Nba ferma per la serrata dei proprietari, si stava preparando per provarci seriamente col football, possibilmente con i Dallas Cowboys, la squadra per cui fa il tifo. «Non sapevo quanto il lockout sarebbe durato, quindi ad ottobre o novembre di quell’anno col mio preparatore ho cominciato ad allenarmi perché io diventassi un giocatore di football - ricorda LeBron di quel 2011, in cui la stagione Nba iniziò a Natale per il lockout e che lui chiuse col suo primo titolo in carriera con Miami -. Abbiamo cominciato a modificare quello che facevo, dai pesi al resto. E io mi sono ritrovato a pensare che sarebbe stato bello andare a Dallas e giocare per i Cowboys. Al liceo giocavo, anche se ho dovuto giocare prima del mio ultimo anno. Mi ritrovo spesso a sognare di essere un giocatore, ma nel sogno non arrivo mai al campo: sono sempre in spogliatoio, o mi sto preparando per giocare, o riesco a vedere i tifosi. Ma appena devo entrare in campo, nel sogno succede sempre qualcosa». James al liceo era un fenomeno anche della palla ovale nel ruolo di ricevitore, addirittura il miglior prospetto della sua classe nell’intero stato dell’Ohio. Il suo talento per il basket lo costrinse a mollare il football, ma persino in Nfl c’è chi sostiene che se LeBron avesse continuato a giocare sarebbe diventato «il miglior giocatore di tutti i tempi». Chissà se, avesse scelto l’Nfl anziché l’Nba, James avrebbe avuto lo stesso successo, diventando icona sia dentro che fuori dal campo.