Così parlò Boris
Il lungo stop potrebbe cambiare gli equilibri: «I Big Three pagheranno l’età che avanza, Thiem pronto per batterli. Amo Tsitsipas» BECKER LEGGE IL FUTURO «TIFO PER LA NEXT GEN IL 2021 DIVENTERÀ L’ANNO DEL SORPASSO»
Sono passati 35 anni dalla prima, sorprendente cavalcata a Wimbledon di un ragazzino con i capelli color pannocchia e un gioco d’attacco ormai irripetibile. Boris Becker resta il più giovane vincitore di sempre dello Slam londinese (a 17 anni e 8 mesi) e da allora non si può dire che abbia vissuto sottotraccia: prima i grandi successi, poi il baratro dei problemi familiari e finanziari dopo il ritiro ma anche l’esperienza assai vincente da supercoach di Djokovic. Un personaggio complesso, eppure non si può non riconoscergli una grande conoscenza del tennis e delle sue dinamiche. Perciò il suo punto di vista su ciò che verrà dopo la pandemia, che tiene ancora sospesa l’attività almeno fino a luglio e proietta lunghe ombre di incertezza anche sul resto dell’anno, rimane un osservatorio privilegiato.
L’ora dei giovani
Becker, nella sua analisi, va subito al sodo: «Il primo sconfitto da questa situazione è sicuramente Nadal. In questa settimana sarebbe cominciato il Roland Garros ed era difficile immaginare che non fosse favorito una volta di più. Significa che molto probabilmente avrebbe vinto il 20° Slam raggiungendo Federer, e invece gli tocca quanto meno aspettare». Secondo l’ex campione tedesco, per come sta evolvendo l’emergenza la stagione rischia di essere definitivamente compromessa, con gli Australian Open del gennaio prossimo come primo step dell’attesa e definitiva ripartenza. Se così fosse, i valori consolidati da tempo potrebbero subire un pesante scossone: «In realtà Boris scherza ma non troppo la giuria è ancora riunita per stabilire cosa succederà ai top player se dovessero perdere tutta la stagione e ripresentarsi a inizio 2021. Immagino a quali pressioni tutti sarebbero sottoposti, ma può accadere che i Big Three soffrano di più perché l’età rischia di essere un fattore discriminante. Prendete Federer: nella sua carriera ha sempre amato le sfide, tante volte le ha vinte, ma l’anno prossimo avrà quarant’anni e non potrà certo abbassarsi l’età». Del resto, non si erano mai vissuti momenti del genere, con lo stop forzato imposto da un nemico subdolo e sostanzialmente sconosciuto, quindi le reazioni, alla ripresa dell’attività, dipenderanno molto dalle attitudini personali. Becker, tuttavia, vi scorge una grande opportunità, forse quella definitiva, per scardinare l’ordine costituito: «Il ragionamento all’apparenza è semplice: i tre giocatori più forti avranno un anno in più e potrebbero pagare la ruggine della prolungata assenza dai campi; dall’altra parte i giovani pistoleri (letterale, ndr) della Next Gen si presenteranno più maturi, con più esperienza e fisicamente più pronti, se saranno stati capaci di trarre gli insegnamenti giusti da questa pausa. Quindi, se devo fare un pronostico, il 2021 sarà l’anno di interessanti cambiamenti al vertice». Insomma, più che la tecnica e la preparazione potrebbe essere una causa esterna a modificare gli equilibri: «Certo, per il bene del tennis è arrivato il momento che i giovani crescano a prescindere, a me piacerebbe vedere ancora Djokovic, Nadal e Federer al top, ma con la possibilità di essere finalmente sconfitti da avversari all’altezza. Nessuno sarebbe contento di vederli declinare solo per ragioni di età, quindi alla Next Gen dico: “Alzati e cammina”. Sarebbe ora». E a chi andrebbe il ruolo di primo guastafeste? Becker ha le idee chiare: «Secondo me il migliore dietro di loro è Thiem, lo dimostrano i risultati degli ultimi due anni. Ha già esperienza di finali Slam, in Australia a gennaio ha messo in difficoltà un grande Djokovic. Poi c’è Tsitsipas, a me personalmente piace tantissimo per lo stile di gioco e per come si pone fuori dal campo. Infine lasciatemi spendere una parola, da tedesco, per Zverev. a Melbourne ha dimostrato di poter essere competitivo anche negli Slam».
I grandi ritorni
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C’è un nome, però, che vellica soprattutto l’interesse di Boris: «Attenti a Murray, tornerà e sarà un rivale pericoloso per tutti. La pausa gli permetterà di recuperare alla perfezione dall’infortunio all’anca, e quando si ricomincerà a giocare non avrà perso troppo terreno dagli altri». Anche tra le donne, c’è una protagonista ormai ventennale che ha bisogno di ridurre le distanze dalle giovani leonesse per prendersi finalmente il 24° Slam che la porterebbe ad eguagliare Margaret Court: «Fin quando Serena Williams deciderà di rimanere su un campo da tennis - commenta l’ex numero uno — bisogna metterla tra le favorite di ogni torneo. Credo che alla fine riuscirà a centrare lo Slam numero 24, la considero già la più grande di sempre e non me ne voglia la mia amica Steffi Graf. E poi Serena è un esempio, un modello per tutte le mamme che proseguono la loro attività lavorativa anche dopo che hanno avuto dei figli». I bambini, il nostro futuro. Non a caso Becker, come membro della Laureus Academy, supporta i progetti della Fondazione per il sostegno all’infanzia sfortunata: «Lo sport ha un ruolo più importante che mai, perché con i suoi valori può davvero cambiare il mondo. Se insegniamo ai bambini l’educazione, il rispetto e e i giusti stili di vita, possiamo sottrarli all’abbandono e alla miseria. E magari creare dei futuri campioni». Parola di un baby prodigio.