IL PIANO MERKEL-MACRON 100 MILIARDI ALL’ITALIA LA COMMISSIONE RILANCIA «PIÙ SOLDI E CONDIZIONI»
Il patto franco tedesco a fondo perduto non piace ai falchi Ue Dombrovskis tenta la mediazione: «Sovvenzioni e prestiti» Intanto va in porto il Decreto Rilancio: c’è la firma di Mattarella
1 L’Europa s’interroga sul Recovery Fund, il fondo per la ripresa Ue per far fronte all’emergenza economica generata dal Covid-19.
Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha annunciato ieri al termine della riunione dell’Ecofin che la proposta Ue supererà i mille miliardi di euro e parte dei finanziamenti agli Stati colpiti dalla pandemia - previsti per il 2021 - potrà essere anticipata a quest’anno. Il piano ambizioso raddoppia quello su cui avevano trovato una convergenza Francia e Germania, sulla base di un aiuto da 500 miliardi da distribuire a fondo perduto e finanziati attraverso bond comunitari (il cui rimborso a scadenza spetterebbe a tutti gli 27 Stati membri). Ma il Recovery Fund concepito dalla Commissione, a differenza di quello franco-tedesco, prevede «prestiti e sovvenzioni», oltre che «riforme strutturali», in una sorta di compromesso che possa trovare il via libera anche dei Paesi “frugali”, Austria, Danimarca, Svezia e Olanda, contrari a concedere sovvenzioni e secondo cui il sostegno dell’Ue deve concretizzarsi in prestiti e non in aiuti. «La presidente Von der Leyen ha sempre detto che la risposta che avanzeremo si fonda su un mix di prestiti e sovvenzioni agli Stati - ha precisato Dombrovskis -. Non posso parlare per conto dei Paesi membri, ma penso che l’iniziativa congiunta franco-tedesca sia un segnale positivo che ci aiuta a costruire un consenso: di fronte a una crisi del genere dobbiamo reagire in spirito di coordinamento e di solidarietà europea. Sono ottimista».
2 La proposta della Commissione sarà formalizzata e resa nota mercoledì 27.
E bisognerà raggiungere un’intesa preliminare tra gli Stati sulla parte relativa ai prestiti di lunga durata e alle loro condizioni: facile immaginare un aspro confronto tra i due schieramenti di Paesi europei in campo, in attesa poi che il documento venga votato e approvato in Parlamento. Anche perché gli stessi Paesi del Nord, in contrasto all’asse franco-tedesco, proporranno a stretto giro una terza proposta di Recovery Fund, come ha già annunciato dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz: «Crediamo sia possibile rilanciare l’economia europea evitando debiti dell’Ue». Dall’altra parte della “barricata”, invece, c’è chi ribadisce come sia imprescindibile che non
3 Secondo l’accordo franco-tedesco, all’Italia andrebbero «cento miliardi a fondo perduto».
Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni l’ha definita «una svolta storica», riferendosi alla Germania che «accetta l’idea di 500 miliardi di sovvenzioni attraverso un prestito che la Commissione cercherà sui mercati». Denaro che, acquisito direttamente dal bilancio Ue in quest’ipotesi, richiede l’impegno a «politiche economiche sane e un’ambiziosa agenda di riforme» e dovrà poi essere investito dal governo italiano, oltre che sul turismo, la scuola e la ricerca, soprattutto consultando l’agenda green: cioè dissesto idrogeologico, manutenzione delle rete viaria, prevenzione del rischi sismico e efficientamento energetico. E i colloqui telefonici di ieri tra il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier Giuseppe Conte - che è stato tra i primi a lanciare la proposta del Recovery Fund e che ha definito l’intesa Parigi-Berlino «un buon punto di partenza» per il negoziato -, hanno avuto l’effetto di creare presupposti solidi «in direzione di un risultato davvero ambizioso - rendeva noto Palazzo Chigi - e di una risposta economica europea all’altezza della sfida». Per la quale il Ministero dell’Economia spera di raggiungere una quota di almeno 200 miliardi, da reperire dal ventaglio di strumenti disponibili, tra cui anche il Meccanismo europeo di stabilità (destinato alle spese sanitarie), lo Sure per gli ammortizzatori sociali (ieri l’ok dell’Ecofin) e la
Il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis (nella foto): «L’intesa fra Parigi e Berlino è un segnale positivo». Ma l’Austria annuncia un nuovo piano. Conte sente tedeschi e francesi. Mentre il ministro Gualtieri annuncia: «Bonus a 4 milioni di autonomi in due o tre giorni»
linea di credito della Bei.
4 Il Decreto Rilancio, intanto, va in porto.
Firmato dal presidente Mattarella, il Dpcm da 55 miliardi approvato una settimana fa è stato pubblicato in Gazzetta
Ufficiale ed è atteso all’esame del Parlamento. Tra le novità, 150 milioni alle scuole paritarie. «Bonus a 4 milioni di autonomi in due o tre giorni», aveva già annunciato il ministro del Tesoro Gualtieri, in un giorno di continue fibrillazioni. Come quelle provenienti dalla Cisl, che ha chiesto «le liquidazioni degli ammortizzatori sociali» a fronte «di milioni di persone rimaste a reddito zero da quasi 3 mesi». E mentre 800 imprese sono rimaste chiuse solo in provincia di Bergamo (Moody’s prevede che il credito delle aziende italiane peggiorerà nel prossimo anno e mezzo a causa anche di un lockdown troppo lungo), il centrodestra ha confermato che protesterà unito il 2 giugno a Roma. Nel frattempo, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato una nuova circolare Inail sulle responsabilità penale dei datori di lavoro in caso di contagio da Covid e il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha riferito che la cassa integrazione è stata pagata già a 4,6 milioni di persone (per quella in deroga, com’è noto, si potrà domandare direttamente all’Istituto e non alle Regioni, con il 40% erogato entro un mese).
5 E i contagi risalgono.
I nuovi positivi sono stati ieri 813 (di cui 462 in Lombardia) contro i 451 di lunedì. Cifra su cui pesa il maggior numero di tamponi effettuati. E anche il dato aggiornato dei decessi è tornato a salire: 162, erano stati 24 ore prima 99. «Se qualche Regione avrà dei problemi, dovrà chiudere e se non lo fa interverrà lo Stato», ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ricordando che il primo check sul quadro epidemiologico - salvo dati particolarmente critici - è previsto il 3 giugno.
Non eravamo del tutto preparati a una crisi così grande
Sul vaccino non dovremo lasciare indietro nessuno