Mertens cuore Napoli Futuro da dirigente?
I sentimenti hanno prevalso sul denaro, per lui possibile un futuro da dirigente
«No, non può finire così». La disperazione da condividere via social. «Dries, non fare scherzi, resta con noi». Tanti appelli, nelle ore che hanno preceduto l’accordo trovato, che hanno reso bene il sentimento dei napoletani, stressato da mesi di indiscrezioni, di convinzioni, che si sono susseguite dal quel primo marzo scorso, il giorno in cui Dries Mertens e Aurelio De Laurentiis discussero del rinnovo. Una chiacchierata che ingannò parecchio, addetti ai lavori e semplici tifosi. Vabbè, ma questa è, ormai, una storia vecchia. La realtà racconta di una firma che verrà apposta a breve sul nuovo biennale che legherà il nazionale belga al Napoli fino al 2022. Tutto il resto, adesso, non conta. Conta, invece, che la storia d’amore tra Dries e Napoli continui ancora, nonostante i tanti ostacoli che si sono frapposti tra le parti. Ma il sentimento ha prevalso su ogni altra ragione. Quello di Aurelio De Laurentiis, ancora innamorato del talento di questo ragazzo dal sorriso sincero e dal cuore d’oro. E quello dello stesso Mertens, che non ha resistito al richiamo della passione. Il denaro è fonte di vita, ma l’amore lo è di più. E Dries ha ascoltato i propri sentimenti, dandogli l’importanza che meritano.
Nato due volte
Dice lo scrittore Marco Marsullo, nell’intervista rilasciata sui motivi del legame tra l’attaccante belga e la città, che Dries è nato una seconda volta, qui, a Napoli. Osservazione che lo stesso giocatore ha più volte condiviso, attraverso i social, insieme a Kat, sua moglie, anche lei innamorata delle meraviglie di Napoli. Loro due vivono il romanticismo che si materializza nell’allargare lo sguardo sul golfo di Napoli, che si apre dinanzi al terrazzo della loro casa, a Posillipo. Palazzo Donn’Anna è parte della storia napoletana, risale al diciassettesimo secolo, Ma è sempre lì, ad incantare i cultori del bello. Matilde Serao lo descrive in tutta la
«Ho firmato perché amo Napoli e qui voglio vincere qualcosa di importante»
Dries Mertens
Dopo il rinnovo del giugno 2017
sua magnificenza ne «Le leggende di Napoli». Ed è lì che la famiglia Mertens vive da sette anni. Da lassù la vista è incantevole, vale più dell’amicizia con Lukaku, l’amico e compagno in nazionale, che l’avrebbe voluto con sé all’Inter.
Un altro biennio
No, la Milano nerazzurra s’è dovuta arrendere, rispetterà la scelta del giocatore che non se l’è sentita di tradire i sentimenti dei napoletani. Vuoi mettere le gite in barca, le traversate per raggiungere Capri o Ischia, oppure le puntatine in centro, zona Chiaia, dove spesso si mescola ai giovani, insieme all’inseparabile Kat. E poi quel coro, rivisitato dal tifo delle curve, che era stato cantato solo per Diego Maradona. «Alé, alé, alé, alé, Ciro Ciro»: un brivido che scuote Dries, coinvolgendolo sempre di più nel progetto tecnico, accrescendone la voglia di continuare a sorprendere quel popolo che l’ha eletto simbolo del nuovo secolo calcistico. Giocherà altri due anni, Mertens, con la maglia del Napoli. Insieme con Lorenzo Insigne sopporterà il peso del nuovo ciclo che De Laurentiis ha deciso di affidare a Gattuso.
Dries per sempre
Spazio al pallone, dunque, il motivo per cui Dries ha conosciuto Napoli e se n’è innamorato al punto da immaginarsi persino dirigente nel momento in cui dovesse decidere di chiudere la carriera. Una scrivania sarebbe già pronta per lui nella sede di Castel Volturno. Ma siamo già andati oltre, mentre c’è un presente che lo richiede pronto per lanciare il Napoli verso la Champions League, mentre sul piano personale, lo vuole preparato per festeggiare il primato in assoluto nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del club. Gli manca un solo gol, per lasciarsi Hamisk (121 gol) alle spalle, dove aver superato anche Diego Maradona.
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