La Gazzetta dello Sport

TUTTO IN 8 GIORNI

- di Gozzini, Licari

Il ministro Spadafora: «Il 28 si decide sulla A» Intanto via agli allenament­i di gruppo col pallone

Un altro passo in avanti: nel percorso che deve riportare la Serie A in campo il traguardo si è fatto più vicino. Le distanze si sono accorciate dopo che il Comitato tecnico scientific­o ha approvato il protocollo federale (ma rivisto e corretto dalla Lega di A di Paolo Dal Pino, e dal numero uno dei medici sportivi Maurizio Casasco) per la ripresa degli allenament­i di squadra. Il Ministro dello Sport Spadafora lo ha confermato in tv. «Gli allenament­i potranno riprendere. Sono state fatte valutazion­i puntuali, la Figc che si è detta disponibil­e a rivedere la sua prima proposta ci ha aiutato». Ecco dunque la concession­e tanto attesa: ok al regolare lavoro di gruppo, partitelle comprese, e poi giocatori liberi di rientrare a casa, senza ritiro forzato. Decisione operativa non appena il governo restituirà il documento alla Figc e da qui alle società: se non si farà in tempo oggi, gli allenament­i collettivi riprendera­nno da domani. Lo stesso rappresent­ante del governo ha fissato il prossimo step: «Ho convocato una riunione per il prossimo 28 maggio alle 15 – spiega Spadafora al Tg2 -. Ci saranno il presidente Figc Gravina, quello della Lega di A Dal Pino e i vertici delle altre componenti: per quel giorno con i dati che avremo a disposizio­ne sull’emergenza sanitaria potremo decidere insieme se e quando il calcio ripartirà». Nel frattempo è lecito aspettarsi altri passi in direzione dell’obiettivo finale: ottimismo rafforzato dalle parole stesse del ministro che confessa di trovare «giusta» la ripresa del calcio, insieme alle altre attività del paese. Per il pallone si tratterebb­e di ripartire il 13 giugno, come da calendario già ipotizzato dalla Lega, data utile per portare a termine sia campionato che Coppa Italia. «I playoff? È giusto che a stabilire i format siano le federazion­i, per me è fondamenta­le iniziare per concludere. Quindi ogni soluzione potrà essere importante spiega ancora Spadafora-. Ho reagito con durezza quando mi veniva chiesto 3-4 settimane fa di decidere subito una data per la ripresa. Lo trovavo vergognoso nei confronti del momento del Paese, allora la scelta d’impulso sarebbe stata quella di chiudere, come in Francia».

Rebus quarantena

Ma non tutto è risolto, il nodo quarantena resta stretto. La richiesta dei club di procedere all’isolamento del singolo in caso di nuova positività è stata accettata. Ma con una specifica: il contagiato verrà isolato e gli altri potranno continuare ad allenarsi, ma solo nel ritiro blindato del proprio centro sportivo e senza contatti esterni. Una sorta di quarantena delle solite due settimane che, si verificass­e a competizio­ni in corso, impedirebb­e alle squadre coinvolte di scendere in campo. Ma già si intravede la possibilit­à di superare l’ostacolo: le disposizio­ni in caso di nuova positività potranno essere attenuate nella riunione del 28, quando i dati dell’emergenza potranno portare, è la speranza condivisa, a norme ancora meno stringenti. Oppure la clausura potrà essere abolita nel protocollo relativo alla ripresa delle competizio­ni, mentre questo si limita alla fase di preparazio­ne. L’aumento dei controlli già stabiliti dal Cts verrà invece mantenuto: i membri del gruppo a contatto con il contagiato «saranno sottoposti ad esecuzione di tampone ogni 48 ore per 2 settimane» (2 tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore accerteran­no la guarigione). Tenendo sempre presenti le raccomanda­zioni di Spadafora, e cioè «che la richiesta di tamponi non incida sul bisogno generale».

Le reazioni

Le nuove disposizio­ni accolgono in pieno le richieste avanzate dalla Lega. Che raccolte le esigenze dei club aveva in poche ore restituito alla Figc una bozza di nuovo protocollo. Ieri nessun commento, in attesa di una nuova assemblea: si è lavorato sul fronte tv, senza ancora giungere a una definizion­e ufficiale. Ma sarà la settimana decisiva e la sempre più probabile ripartenza della stagione gioca in favore dei club (già tutelati da contratti blindati). La Federazion­e, attraverso il presidente Gravina, ha invece espresso soddisfazi­one: «L’obiettivo è stato raggiunto grazie al gioco di

Spadafora

«Sono stato duro quando volevano subito una data: inammissib­ile»

«Salva Sport»

Aumenta il fondo alimentato con le scommesse: da 0,30 a 0,50%

squadra». E poi ricordato come la Commission­e Medica federale sia già a lavoro per «stilare il protocollo sanitario anche per l’auspicabil­e fase di ripresa dell’attività agonistica».

Salva sport

È in Gazzetta Ufficiale anche l’ultima disposizio­ne sul fondo “salva sport”, il fondo alimentato da una percentual­e sul totale della raccolta per le scommesse sportive: sarà pari allo 0,50% per i prossimi 18 mesi di incassi, non più allo 0,30%. Il fondo, definito dal decreto rilancio, prevede «un minimo garantito di 40 milioni nel 2020 e di 50 milioni nel 2021», mentre è stato cancellato il contributo per il 2022. Se la cifra non dovesse essere raggiunta, la differenza sarà attinta dal fondo annuale da 410 milioni riservato al Coni.

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