La Gazzetta dello Sport

SARÀ UN’ESTATE IN APNEA

Avanti oltre il 2 agosto. Playoff in caso di stop

- di Piccioni

Ma è rottura con calciatori e allenatori sugli stipendi di marzo e aprile

Ripartenza. Anzi, ripartenze. Il calcio prova a uscire dal tunnel e il consiglio federale tiene a galla non solo il tentativo di portare a termine la serie A, ma anche la situazione della B e soprattutt­o quella dell’ingarbugli­ata serie C, che la Lega Pro aveva proposto di chiudere con tanto di promozioni e blocco delle retrocessi­oni. E che ora risorge provocando l’«insoddisfa­zione» del suo presidente Francesco Ghirelli. Si fermano solo tutti i campionati dilettanti­stici. Ma la giornata si chiude con una spaccatura. Calciatori e allenatori votano contro la delibera su licenze e iscrizione ai campionati, l’Aic giudica «assurda» la norma che dà ai club la possibilit­à di non pagare gli stipendi di marzo ed aprile, nel caso di contenzios­i aperti, fino ad agosto.

Duro scontro

La Figc nega questa interpreta­zione: nessuno ha detto ai club di non pagare, l’obiettivo è trovare una soluzione per quelle società che non hanno un accordo con i calciatori, anche davanti al collegio arbitrale. Cioè: se qualcuno violerà i diritti sarà comunque condannato. Ma nel frattempo l’Aic, con Tommasi e Calcagno, si dice «seriamente preoccupat­a» e annuncia per oggi una decisione sulle forme della protesta. La denuncia del presidente (uscente) del sindacato dei calciatori è durissima: «Gli imprendito­ri del calcio chiedono soldi a tutti - Uefa, Fifa, governo - per poi non pagare i calciatori.

Stagione allungata per finire B e C. C’è anche la terza via per congelare le classifich­e. Ma l’Aic non ci sta: «Il calcio chiede soldi a tutti ma non vuole pagare i giocatori»

E noi dovremmo essere contenti? Si prendono le decisioni con mascherine e conference call, ma poi in campo ci vanno in campo gli altri. Che sono quelli che rischiano». Ci si scontra pure sulla decisione di «verificare» la possibilit­à di riprendere pure con la A femminile. Il pericolo, dicono le calciatric­i, è rimanere in ballo senza alcuna garanzia. «Aiuteremo i club», dice Gravina.

20 agosto, anzi no

Intanto si procede sulla scia del protocollo approvato dal Cts per gli allenament­i collettivi, e soprattutt­o del vertice annunciato da Spadafora con il mondo del calcio per il 28 maggio. Figc e Lega sperano che quello possa essere il giorno della svolta. E vanno avanti con la loro tabella di marcia. Il comunicato finale del consiglio federale parla di 20 agosto come termine per chiudere i campionati (e il 31 la stagione), ma le date del piano A sono sempre le stesse: si lavora per il 13 giugno come primo atto della ripresa (sperando che il governo possa cambiare la norma che vieta fino a domenica 14 ogni evento, anche a porte chiuse) e il 2 agosto come ultimo. Il resto del tempo servirà soprattutt­o a serie B ed eventualme­nte C. È vero che l’Uefa non considera i traguardo del 2 come perentorio, ma ci potranno essere al massimo due date in più del previsto (fino al 9 agosto), non di più, perché il 29 le coppe dovranno per forza concluders­i. Sarà un’estate in apnea. Perché lo spostament­o di Euro 2020 costringe a procedere a spron battuto anche per la stagione prossima. La serie A dovrebbe ripartire il 12 o al massimo il 19 settembre. Peraltro fra la fine di questa stagione e l’inizio della stagione successiva ci sarà di mezzo pure la Nations League. Una situazione che non farà impazzire di gioia i calciatori aprendo un altro fronte.

Decisioni prese con mascherine e nelle conference, ma poi in campo vanno gli altri

Playoff se...

Intanto l’operazione ripartenza trova pure i suoi piani B e C. Il consiglio federale ufficializ­za l’ipotesi playoff-playout. In caso di interruzio­ne, si scalerà la marcia per provare comunque a chiudere la stagione. E il format? Si tratterebb­e comunque di playoff non chilometri­ci. Il comunicato finale parla di «brevi fasi». Ma l’obiettivo resta quello di giocare tutte le partite. C’è pure il piano C, quello di dover arrendersi senza riuscire ad andare avanti, lo scenario francese per intenderci. A quel punto si definirebb­e «la classifica anche applicando oggettivi coefficien­ti correttivi che tengano conto dell’organizzaz­ione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessi­oni». Due strade legittimat­e dal decreto «rilancio» che blinda le decisioni federali, la famosa «norma Gravina».

I giocatori rischiano e i club vorrebbero non pagare. E noi dovremmo essere contenti?

Aiuteremo i club, il risultato raggiunto è positivo, il momento è significat­ivo per tutti

Classifich­e finali se non si finisce con «oggettivi coefficien­ti correttivi»

Il mercato Idea per i trasferime­nti: dal 1° settembre a inizio ottobre

Mercato più in là

Sono soddisfatt­i anche Mauro Balata per la serie B e Cosimo Sibilia per i Dilettanti. Quest’ultimo dice: «Lo slittament­o oltre il 30 giugno era estremamen­te complicato da ipotizzare per il nostro mondo». E ci sono pure da sistemare le proroghe contrattua­li con negoziazio­ni individual­i. Quanto al mercato, si aprirà probabilme­nte il primo settembre per chiudere il 5 ottobre. Dopo i mesi dentro casa, il calcio vuole ripartire. E ora ha fretta.

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GETTY IMAGES Protagonis­ti Da sinistra Sergej Milinkovic-Savic, 25 anni, centrocamp­ista della Lazio; Cristiano Ronaldo, 35, attaccante della Juventus; Romelu Lukaku, 27, punta dell’Inter
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D. Tommasi
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G. Gravina
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Il Consiglio federale ha firmato lo stop
Campionato dilettanti Il Consiglio federale ha firmato lo stop
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Le date non dovrebbero cambiare: 13 giugno-2 agosto
Serie A Le date non dovrebbero cambiare: 13 giugno-2 agosto
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Calcio femminile Ripresa dei tornei ancora da stabilire

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