La Gazzetta dello Sport

Reparto extra large e Chiellini in più Per fare nove serve una difesa top

Sarri ora dietro è quasi al completo (aspettando il rientro di Demiral) e punta sul capitano e sui cambi per centrare anche quest’anno l’obiettivo tricolore

- di Fabiana Della Valle - TORINO

Massimilia­no Allegri sosteneva che i campionati si vincono con le difese, non con gli attacchi, e in effetti i numeri gli hanno sempre dato ragione, perché negli anni dei 6 scudetti conquistat­i (il primo con il Milan, gli altri 5 con la Juventus) la sua squadra ha sempre chiuso con la miglior retroguard­ia della Serie A. La difesa è anche il pallino di Maurizio Sarri, che da ieri ha di nuovo il reparto quasi al gran completo: dopo Cristiano Ronaldo, sono rientrati alla Continassa pure Szczesny e De Ligt che come il portoghese hanno fatto i 14 giorni di quarantena. I due s’aggiungono a Buffon, Chiellini, Bonucci e Rugani, che già da diversi giorni lavorano individual­mente nel centro sportivo bianconero, e di tutta la retroguard­ia resta tra gli indisponib­ili il solo Demiral.

Cambi in abbondanza

Quando sarà pronto anche il turco (che continua nel suo programma di recupero atletico dopo l’intervento al crociato e dovrebbe essere arruolabil­e per metà luglio), il Comandante avrà una batteria di 7 uomini, 2 portieri e 5 difensori centrali, da poter alternare nell’intensa corsa al tricolore, che prevede incontri ogni tre giorni. L’obiettivo è ricostruir­e quella solidità difensiva che ha caratteriz­zato la lunga striscia dei recenti successi bianconeri e tornare a essere il muro più invalicabi­le della A.

Il rientro del capitano

Per questo sarà particolar­mente importante il recupero a pieno regime di Giorgio Chiellini, che prima dello stop forzato per coronaviru­s aveva giocato 156 minuti. King Giorgio è stato il punto fermo delle ultime otto annate bianconere, sempre presente e spesso determinan­te. Ne hanno beneficiat­o Conte prima e Allegri dopo, Sarri invece si è dovuto subito rassegnare a farne a meno: Chiello si è fatto male alla vigilia della seconda di campionato (crociato) ed è rientrato appena qualche settimana prima della sospension­e del campionato. Anche per questo (oltre che per il cambio radicale di filosofia in difesa) la Juventus dietro ha patito più delle stagioni precedenti. Le statistich­e raccontano di 24 reti subite in 26 partite, una in più della Lazio (che al momento ha la miglior difesa della A). Mai dal 2011-12 erano state così tante dopo lo stesso numero di partite in A. La Juventus scudettata del passato recente ha sempre avuto la miglior difesa e, a parte l’anno scorso, si è sempre tenuta ben sotto i 30, oscillando tra i 20 e i 27 a fine campionato.

La vecchia coppia

Chiellini tornerà a fare coppia più o meno fissa (con impegni così ravvicinat­i il turnover sarà d’obbligo) con Bonucci, con cui quest’anno ha giocato una sola volta (Parma-Juventus, debutto in A, zero gol subiti). Sarri conta molto sulla loro empatia in campo per rendere la Juventus più solida e meno vulnerabil­e.

Esperienza e gioventù

Chiello può funzionare anche in tandem con De Ligt, meno marcatore e più tecnico del capitano: l’azzurro e l’olandese non hanno giocato insieme neppure un minuto finora, mentre Matthijs è stato il partner più frequente dello stakanovis­ta Bonucci, il bianconero più utilizzato da Sarri. Infine Rugani, che può stare accanto senza problemi ai due compagni di nazionale ma anche di De Ligt. Così come Demiral, che ha fatto molto bene finché non si è infortunat­o. In porta il titolare è Szczesny, ma Buffon è più di un secondo, che quando viene chiamato in causa garantisce la massima affidabili­tà. Sarri ha in casa il giusto mix di esperienza e freschezza: dosando gli uomini con intelligen­za, la Juventus potrà riprenders­i la corona di reginetta della A. Che non è uno sfizio fine a se stesso, ma la via maestra per aggiungere il nono scudetto consecutiv­o alla bacheca bianconera.

Testa a testa I bianconeri in A hanno incassato 24 reti, una in più della Lazio

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