Spalletti ora sogna la Premier ed è pronto a trattare con l’Inter
Luciano ha tutta l’intenzione di riprendere ad allenare, ma è legato ai nerazzurri per un altro anno
«Non conta il progetto economico io alleno perché mi piace farlo. E ora ho voglia di tornare in panchina». Luciano Spalletti la settimana scorsa parlando a Sky ha confessato che, dopo mesi passati a fare il contadino, ora è pronto a tornare in pista. Il tecnico di Certaldo ha ancora un anno di contratto con l’Inter a più di quattro milioni e mezzo netti. Ma il tempo cura le ferite. Lo Spalletti che pretendeva fino all’ultimo euro dal club nerazzurro (motivo che ha fatto saltare a suo tempo la trattativa con il Milan) ora è disposto a trovare un accordo con Marotta. Insomma, la guerra è finita. Ma per scrivere la parola fine sul suo ciclo all’Inter serve una nuova sfida da affrontare. Che, al momento, non c’è. Il sogno di Luciano sarebbe quello di vivere un’esperienza in Premier. Ora che è in grado di dialogare in un inglese corretto si sente pronto per misurarsi nel campionato più importante del mondo.
Gli altri
Sono tanti gli allenatori che non staccano gli occhi dal loro cellulare in attesa della telefonata giusta. La ripartenza del campionato è una medaglia a due facce. Da una parte rimanda eventuali cambi di panchina a metà agosto; dall’altra potrebbe mettere in crisi allenatori che in questo momento godono di una fiducia parziale da parte della loro società. Qualche nome per capirci: Pioli, Iachini, il granata Longo. Tecnici importanti disoccupati ce ne sono tanti. C’è Eusebio Di Francesco, in cerca di una giusta ripartenza; c’è il suo amico del cuore Vincenzo Montella che guarda con attenzione all’estero; c’è Walter Mazzarri che dopo aver chiuso in un clima di grande signorilità il rapporto con il presidente Cairo è già stato avvicinato da emissari che gli hanno proposto una panchina di un club importante in Turchia e un ingaggio biennale favoloso. Anche se, è giusto ricordarlo, a quelle latitudini alcuni tecnici italiani prima sedotti e poi abbandonati sono dovuti ricorrere ai tribunali dell’Uefa per veder riconoscere i contratti regolarmente firmati. Mazzarri, però, ha altre idee. Non muore dalla fretta di tornare in pista. Proprio come Giampaolo che ha ancora un anno di contratto con il Milan e che vuole prima smaltire anche la più piccola tossina della sua esperienza sulla panchina rossonera. Doveva essere l’occasione della vita. E’ finita male.