La Gazzetta dello Sport

Germania, il titolo passa da Borussia-Bayern

Il Bayern a Dortmund con quattro punti di vantaggio Le due punte hanno segnato 41 gol a testa: sarà show

- di Archetti

La storia della Bundesliga insegna che i Klassiker sono stati tanti quanti i vari rivali che hanno tentato di insidiare il Bayern nell’ultimo mezzo secolo. Nel senso: nella partita dell’anno i rossi ci sono sempre, sono gli avversari a cambiare. Comunque, anche se non vi è il passato epico di Real Madrid-Barcellona o RiverBoca, Bayern contro Borussia Dortmund in Germania è il tema del decennio: oltre alla finale di Champions del 2013, anche tutti i titoli in questo periodo sono finiti a loro. Oggi i bavaresi partono da +4 e hanno vinto 12 delle ultime 13 partite in campionato. I borussiani però hanno una serie di sei successi di fila e in cinque di questi non hanno incassato gol.

Identifica­zione

Quello di Dortmund, pur in uno stadio vuoto, sarà uno show sotto gli occhi del mondo: era già l’unica partita che interessav­a ovunque in tempi normali, quando la Premier-dipendenza, il fascino dei campioni della Liga o le eccitazion­i tattiche della Serie A relegavano la Bundesliga a sfogo per appassiona­ti con tendenze teutoniche. Figurarsi adesso che la Germania come nazione viene identifica­ta anche con la lotta contro la pandemia del suo campionato.

I simboli

Siccome ogni momento si rispecchia in simboli, Robert Lewandowsk­i e Erling Haaland sono i volti della ripartenza, carichi di gol e fama, di temi antichi come la terra (il cambio generazion­ale) e di curiosità immediate. Il ragazzo norvegese non ha ancora 20 anni ma è soltanto il presente della Bundesliga; nel passato non c’era, nel futuro non ci sarà, perché lo porteranno via presto. Va gustato adesso. Il capocannon­iere polacco invece unisce le epoche, non soltanto perché è partito da Dortmund, per arrivare a Monaco. Ma perché il suo desiderio di provare altro sembra essersi quietato, tra trionfi sicuri (cinque «scudetti» di fila dopo i due al Borussia), soldi a volontà e l’età che avanza. In agosto compirà 32 anni, ha un contratto fino al 2023, è il più pagato al Bayern con 20 milioni lordi a stagione. Punta al record di nove campionati vinti di Franck Ribery, se mette in tasca questo ne mancherà poi soltanto uno. In campionato è a 27 reti: non si fosse infortunat­o prima della sosta, sarebbe più vicino al numero magico di Gerd Müller, 40 centri nel 1972. Lewa è a quota 41 in stagione con il club. Proprio come Haaland.

Compliment­i e gol

«Ha potenziali­tà enormi, se lavora duro può diventare un livello altissimo» ha detto il polacco del ragazzo. «Il mio lavoro è quello di segnare, non di pensare troppo alla partita» ha replicato il borussiano alla tv del club. E’ giusto rilevare che 28 reti di Haaland sono state segnate con il Salisburgo. Ma in Champions, la sfida è quasi alla pari (11-10 per Lewa) e il debutto di Erling in un campionato nuovo, di alto livello come la Bundesliga, è stato eccezional­e: 10 reti in 10 partite, 13 su 13 comprese le coppe. Secondo Ottmar Hitzfeld, che ha vinto la Champions con le due squadre, «Haaland può diventare un secondo Lewandowsk­i». Ma a detta di Lewa, il collega non è fra i primi cinque centravant­i del mondo: «Metterei Benzema, Werner, Suarez, Aguero e Mbappé». Tocca a Haaland oggi contraddir­lo, anche se Lewandowsk­i nelle ultime sei partite ha segnato 12 gol al Borussia.

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(Foto: Erling Haaland, 19 anni, attaccante norvegese del Borussia Dortmund)
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L’EGO
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IPP Bayern Robert Lewandowsk­i, 31 anni, al Bayern dal 2014
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Borussia Erling Haaland, 19 anni, attaccante norvegese

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