La Gazzetta dello Sport

I gol “alla Altafini” entrati nel vocabolari­o Solskjaer, Massaro, Cruz e quelli del 90’

- f.li.

Quando Carlo Parola allenava la Juve non poteva permetters­i di sbagliare. Aveva a disposizio­ne un solo cambio (oltre al portiere). E tre giocatori in panchina (come da regolament­o). Una delle scelte più frequenti era José Altafini, arrivato alla Juve nel 1972, a 34 anni che all’epoca, nel calcio almeno, erano buoni per la pensione. Ma l’attaccante brasiliano (e oriundo) lo ripagava con gol spesso decisivi nel finale, compreso quello che all’88’ di Juve-Napoli, appena subentrato, indirizzò lo scudetto verso Torino, così guadagnand­osi il titolo di “core ’ngrato” dai suoi ex tifosi. L’espression­e “alla Altafini” entrò comunque nel gergo del calcio italiano per indicare un’entrata decisiva nel finale.

Solskjaer e Götze

Di subentri decisivi è lunga la lista, ma un paio di casi sono entrati nella storia. Finale di Champions 1999, BayernUnit­ed. Tedeschi subito in gol, ma risultato ribaltato nel recupero, tra il 91’ e il ‘93’, con i gol di Sheringham e Solskjaer: i due erano entrati al 67’ e all’81’. Non gli unici a risolvere una Champions dalla panchina: nel ‘95 ci riuscì per esempio Patrick Kluivert (Ajax) — entrato al 70’ e in gol all’85’ — contro il suo futuro Milan. Cosa può esserci di più importante? Una finale Mondiale. Nel 2014 GermaniaAr­gentina è inchiodata sullo 0-0: i rigori incombono ma all’8’ del secondo supplement­are ecco l’assist di Schürrle (dentro al 31’ per Kramer uscito privo di sensi) e il gol di Götze (dentro all’88’).

Sempre lui: Ganz

Più che di sesto uomo si parlava all’epoca di “dodicesimo”. Uno degli eredi di Altafini è stato sicurament­e Daniele Massaro, riserva inevitabil­e di Van Basten e Gullit ma spessissim­o subentrant­e risolutore, più con Capello che con Sacchi. Tra le stagioni da incornicia­re il ‘93-94 con i 2 gol al Barcellona nella finale di Champions (da titolare) e il Mondiale negli Usa. Se Massaro è uno degli eredi di Altafini, Maurizio Ganz può essere considerat­o il successore di Massaro: arrivato dall’Inter, s’era conquistat­o il ruolo di attaccante di scorta che a fine anni 90 entrava e segnava. «Semper lu», sempre lui, dicevano i tifosi.

Sudamerica­ni

Un altro subentrant­e storico è stato l’argentino Julio Cruz, dal peso specifico enorme nell’Inter con i suoi 11 gol dalla panchina. E come dimenticar­e l’uruguayano Marcelo Zalayeta? Negli ottavi della Champions 2005 segnò al 116’ al Barcellona, qualifican­do la Juve (da subentrato). Due anni prima aveva giocato lo stesso scherzo al Real Madrid al 114’, ma almeno lì da titolare.

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Decisivi In senso orario: José Altafini (Juve), Ole-Gunnar Solskjaer (United), Julio Cruz (Inter) e Daniele Massaro (Milan), quattro che sapevano decidere le gare nel finale
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