La Gazzetta dello Sport

Protocollo ripresa, via all’esame del Cts

Ottimismo sul via libera, giovedì incontro da Spadafora. C’è pure il fronte calciatori

- Di Valerio Piccioni - ROMA

Adesso c’è anche l’orario del vertice decisivo sulla ripartenza. Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, incontrerà tutte le componenti del mondo del calcio, alle 18.30 di giovedì. L’obiettivo comune è quello di arrivare alla fumata bianca per sera. Che poi sarebbe una data, la data della ripresa del campionato di serie A. Il meeting in carne ed ossa, niente videoconfe­renza - non sarà, però, una riunione formale. Ci sono tre fronti da considerar­e: indicazion­i del Comitato tecnicosci­entifico del governo, tv, richieste di calciatori e allenatori. E se sul primo fronte, il calcio potrà soltanto ascoltare, sul resto il ministro si aspetta un’atmosfera più distesa fra le componenti e una proposta che dia un seguito alla sua idea di un’offerta televisiva in chiaro per accompagna­re la ripartenza.

Un altro clima

Il primo tema è quello del rapporto con gli scienziati del governo. Il protocollo per la ripresa agonistica è nelle mani del Comitato tecnico-scientific­o, ma la situazione è decisament­e cambiata rispetto al primo confronto, quello in cui il documento per la ripresa degli allenament­i fu sostanzial­mente bocciato e la Figc fu costretta a riscrivern­e una parte (quella sulla quarantena di squadra). È cambiata anche la situazione epidemiolo­gica, la curva dei contagi è decisament­e più incoraggia­nte anche se gli scienziati sono pronti a monitorare l’eventuale «costo» di movide e riaperture varie. Questo, però, dovrà avvenire inevitabil­mente dopo l’incontro di giovedì.

Quello del Cts sarà dunque inevitabil­mente un sì condiziona­to.

Ottimismo e dettagli

I numeri della curva potrebbero portare però ad attenuare la norma che prevede due settimane di isolamento per tutti i contatti ravvicinat­i di un soggetto positivo. Gli scienziati non hanno ancora preso in esame il nuovo protocollo, cominceran­no oggi e concludera­nno domani (il Cts si riunisce ogni giorno). La parte sanitaria del protocollo è praticamen­te identica al testo già approvato. Per questo si respira un certo ottimismo sulla decisione. Potrebbe esserci, però, qualche dettaglios­uggeriment­o sulla parte organizzat­iva nell’arrivo allo stadio e nello svolgiment­o delle operazioni all’interno dell’impianto, ma niente di irrisolvib­ile.

Fronte calciatori

Con il fattore tv, c’è però un altro elemento: quello del rapporto con calciatori e allenatori. È impensabil­e che ci si possa presentare divisi al vertice. In agenda non ci sono incontri della pace dopo la rottura in consiglio federale, ma i contatti fra le parti non si sono interrotti. Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, pone il problema dei contratti da prorogare, con la necessità di un accordo fra le parti. Umberto Calcagno, il suo vice, mette all’indice uno degli orari (quello delle 16.30) per le partite, e batte poi sul punto all’origine dello scontro della scorsa settimana: «Per quanto riguarda le norme di iscrizione ai campionati non si riescono a trovare soluzioni condivise: spostare il controllo dei pagamenti degli emolumenti rischia di lasciare molti calciatori senza stipendio per cinque mesi. Fare le cause sui pagamenti degli stipendi di marzo e aprile non è la chiave giusta per noi». Il tema è ancora divisivo: se ne potrebbe parlare prima di giovedì o nel prossimo consiglio federale, che sarà organizzat­o (si spera) a ridosso della ripartenza.

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IPP Ministro Vincenzo Spadafora, 46 anni, ministro per le politiche giovanili e lo sport
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Scienziato Silvio Brusaferro, 60, capo dell’Istituto Superiore Sanità
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Sindacalis­ta Damiano Tommasi, 46 anni, presidente dell’Aic

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