Roma, ecco Villar e Perez linea verde per la Champions
Spazio al turnover per caldo e gare ravvicinate, Fonseca vuole dare fiducia ai più giovani. E molti sono già una garanzia
Confessiamolo: tranne sparute eccezioni, la maggior parte degli allenatori la pensano un po’ come George Bernard Shaw, quando ammoniva con ironia: «La giovinezza è sprecata per i giovani: è la persona matura che meglio sa come utilizzare una ricca vitalità». E allora, quante volte nei dopo partita – soprattutto quando le cose sono andate male – si sentono lamentazioni sulla poca esperienza delle squadre, incapaci di gestire determinate situazioni? Tutto vero, per carità, ma preparatevi, perché il calcio ai tempi del coronavirus regalerà un’estate pazza, con partite da giocare una volta ogni tre giorni a temperature torride. E allora, quando i «senatori» boccheggeranno, vuoi vedere che saranno proprio i ragazzi ad accollarsi maggiore responsabilità? Alla Roma, da questo punto di vista, sono tranquilli, perché è da tempo che Paulo Fonseca – pur essendo calcisticamente innamorato di totem come Fazio, Kolarov, Mkhitaryan, Dzeko e persino Pastore (quando c’è) – ai giovani ha sempre dato fiducia, e siamo convinti che è pronto a farne un uso ancora maggiore in quello che si preannuncia uno sprint infuocato.
La carica di Villar
I ragazzi che scalpitano sono tanti, ed i nomi li potete vedere in questo campetto virtuale che affianca il pezzo. Alcuni probabilmente faranno fatica a dare il loro contributo (pensiamo a Fuzato, Ibanez, lo stesso Cetin), altri aspettano di guarire completamente da infortuni pregressi (Zaniolo), altri ancora sono già in rampa di lancio (Villar e Perez), ma tanti rappresentano già delle certezze, e pensiamo ai vari Mancini, Pellegrini, Diawara, Under e Kluivert, utilizzati spessissimo in questa stagione, quando non sono stati frenati dagli stop fisici. E che la situazione sia estremamente fluida per tutti i ragazzi – anche gli ultimi arrivati –, lo dimostra la serietà con cui si sta preparando un baby talento come Villar. «La verità è che non esco in giro per Roma – ha infatti detto ieri a una radio spagnola –. Lo faccio perché sento una certa responsabilità nei confronti del club. A Trigoria è tutto super pulito, cerchiamo di limitare al minimo possibile i contatti. Uscire con gli amici a cenare mi esporrebbe molto, invece credo di dover stare attento perché se tutti i giocatori facessero lo stesso in un mese saremmo pieni di contagi e non potrebbe ripartire il campionato». Un atteggiamento estremamente serio che, in tempi di «movida» al di fuori delle regole, può senz’altro essere preso ad esempio anche dai coetanei che di mestiere non fanno i calciatori.
Obiettivo Kean
Tra l’altro, non ci sorprenderemmo se Fonseca decidesse di aggregare alla prima squadra anche i giovani più talentuosi della Primavera. Da Bouah a Calafiori fino a Riccardi – sempre che il mercato non li porti altrove – potrebbero assaporare più a fondo quel clima che li aspetta nella prossima stagione, quando la rosa dei più anziani (si fa per dire) dovrebbe essere sfoltita per materializzare risparmi. Non basta. Se il mercato riuscirà a produrre strategie vincenti, è noto il fatto che la Roma conta di ringiovanire ulteriormente la rosa. Non è un mistero, infatti, che la società giallorossa abbia fra i suoi obiettivi per l’attacco quel Moise Kean, classe 2000, che rappresenta uno dei talenti più interessanti del nostro calcio, il cui limite per adesso è rappresentato solo dal carattere, a volte ancora troppo sregolato per la disciplina che richiede il calcio professionistico di alto livello. Certo, la trattativa con l’Everton non è facile, perché la Roma propone il prestito con diritto di riscatto ad una ventina di milioni più bonus, ma l’operazione, sapientemente orchestrata da Mino Raiola, il manager del ragazzo, potrebbe anche andare in porto. Tra l’altro, al club inglese piace anche Under, e non è detto che si riesca a mettere in piedi un giro che possa portare lontano nel segno della linea verde. Una cosa è certa: questa potrebbe essere l’estate giusta in cui i ragazzi che hanno gamba e testa possono mettersi in evidenza per affrontare un finale di stagione al cardiopalmo. E se l’esperienza è una ricchezza, la giovinezza è una favola. O almeno quasi sempre.
Villar è maturo «Sto attento perché in caso di contagio si può non giocare»
Futuro Kean Pure sul mercato si cercano giovani. Infatti è caccia a Moise