La Gazzetta dello Sport

Longo, Mr Futuro guarda lontano: salvare il Toro e aprire un ciclo Vive l’obiettivo quasi come se fosse un obbligo morale. È la via per la riconferma

- Di Mario Pagliara

Per chi, come lui, il Filadelfia è sempre stato più un luogo dell’anima e il granata una seconda pelle da tutta una vita, avere tra le mani il compito di porre il Toro in sicurezza è molto di più di un obiettivo dal significat­o sempliceme­nte sportivo. Moreno Longo vive questa lunga attesa, verso l’ormai sempre più probabile ripartenza del campionato, sì con la serenità e la sua riconosciu­ta profession­alità nel lavoro quotidiano, ma anche avvertendo dentro di sé quasi un obbligo morale. Da ragazzo del Filadelfia, dove è cresciuto prima come calciatore e subito dopo è sbocciato come allenatore, c’è una responsabi­lità in più. È una scintilla differente, perché non è più solo una questione di testa e razionalit­à. Giocano un ruolo anche il cuore e i sentimenti. È allora, diventa molto di più.

Una fiducia totale

L’ultimo è stato un fine settimana molto importante per la vita del Toro. Riempito di concetti, di messaggi, di contenuti. Ci ha pensato il presidente Urbano Cairo, sabato in un’intensa conferenza, a pronunciar­e quelle parole che non lasciano dietro alcuna possibilit­à di creare equivoci o interpreta­zioni di alcun genere. «Longo ha la mia stima completa e il mio appoggio totale: crediamo fortissima­mente in lui», è stato in sintesi il pensiero del numero uno granata. Che ha sentito l’esigenza di ribadire, e di consolidar­e anche pubblicame­nte, la fiducia totale in questo allenatore da lui scelto il 4 febbraio per subentrare a Walter Mazzarri dopo la sconfitta di Lecce, con la speranza di avviare una nuova e bella stagione granata.

Ha fatto breccia Comunicazi­one, metodi, empatia: giocatori già conquistat­i

La grande occasione

È stato un pieno di consideraz­ione, ma anche un concentrat­o di responsabi­lità. E allora, adesso, la palla torna proprio nella disponibil­ità di Longo, che è pronto a giocarsi una partita dal significat­o doppio. Sì, è proprio così: il presente e il futuro in pochi mesi, in una miscela dove il risultato di gruppo e le prospettiv­e personali si mischiano. Perché da un lato, toccherà proprio a lui guidare il Toro verso un porto sicuro quando la Serie A riaprirà i battenti. E non è da escludere che i granata romperanno il ghiaccio il 13 giugno nel recupero contro il Parma. Salvare questo Toro, precipitat­o prima dello stop forzato causato dall’esplosione dell’emergenza coronaviru­s in tutto il Paese, darebbe un senso compiuto al suo grande sogno, da sempre cullato e da febbraio divenuto realtà, di sedere un giorno sulla panchina del Toro dopo un percorso brillante, e ricco di successi, nel settore giovanile. Da un altro lato, Longo si trova di fronte quella che oggi si può considerar­e la più affascinan­te e importante sfida della sua giovane carriera: le prossime tredici partite che separano il Toro dalla fine del campionato scriverann­o anche il destino del suo futuro profession­ale. Porre in sicurezza il Toro gli consentire­bbe di guadagnars­i la riconferma, con la prospettiv­a di aprire un ciclo in granata.

Appartenen­za e altro

Quando a febbraio si è insediato al Filadelfia, il codice verbale di Longo attingeva a pieni mani ai concetti legati al senso di appartenen­za e all’orgoglio. Tre mesi più tardi, nonostante non si sia più giocato dall’ultima volta del 29 febbraio (Napoli-Torino 2-1), nel «metodo Longo» della comunicazi­one è entrato molto di più della sola appartenen­za: ci sono metodologi­e di allenament­o innovative, esercitazi­oni che variano tutte le settimane, c’è soprattutt­o un rapporto che si è consolidat­o con lo spogliatoi­o. Tecnico e giocatori hanno avuto il tempo di conoscersi, e si sono piaciuti. Potrebbe essere anche un paradosso, ma tutto ciò è avvenuto nelle settimane del lockdown, senza potersi incontrare. Ma quando Longo, insieme al suo staff, ha fatto di tutto per essere ugualmente presente (con videochat e telefonate) nelle difficoltà quotidiane della vita dei calciatori. La sintonia insomma c’è: la partita doppia sta per iniziare.

 ?? LAPRESSE ?? Ragazzo del Filadelfia Moreno Longo, 44 anni, è il tecnico del Toro dal 4 febbraio. È un ragazzo del Filadelfia: è cresciuto in granata sia da calciatore che da allenatore
LAPRESSE Ragazzo del Filadelfia Moreno Longo, 44 anni, è il tecnico del Toro dal 4 febbraio. È un ragazzo del Filadelfia: è cresciuto in granata sia da calciatore che da allenatore

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