HA DETTO Team con 80 persone per i GP a porte chiuse E test al banco limitati
Paddock senza hospitality, solo 9 giorni di prove per i motori e nello sviluppo delle auto tornano i gettoni
Il Consiglio Mondiale della Fia avrà tempo sino a mercoledì per ratificare l’accordo già votato e approvato dal Gruppo Strategico di Lavoro e dalla Commissione F.1 venerdì. Un piano vasto che, va ricordato, spazia dal regolamento tecnico a quello sportivo sino alle nuove norme finanziarie legate al tetto alle spese (budget cap). Misure necessarie per contenere i costi e rilanciare l’interesse intorno al Mondiale studiate da tempo ma che la pandemia ha accelerato nella sua attuazione. Per esempio è stato introdotto nel regolamento sportivo il concetto di gran premio a porte chiuse: quando si ripartirà, presumibilmente dall’Austria il 5 luglio (un calendario dovrebbe essere elaborato nel giro di un paio di settimane), ogni team potrà far entrare nel paddock un massimo di 80 persone, 60 delle quali operative sulle vetture (le altre sono legare alle attività commerciali, di p.r. e alla gestione dei motorhome). In queste gare senza pubblico sugli spalti e ospiti nel paddock in sostanza tutti quelli che si corrono in Europa - non saranno presenti le hospitality. Liberty sta organizzando per le scuderie un catering comune al servizio di tutte le squadre sulla falsariga di ciò che già accade in F.2 e F.3. La decisione di tenere un GP a porte chiuse spetta alla Fia e a Liberty, che ovviamente dovranno attenersi alle regole sanitarie in vigore nei vari Paesi.
Monte ore ai banchi
Per quanto riguarda le power unit, già prorogate sino al 2025, potranno subire un solo aggiornamento all’anno da qui al 2023 quando verranno definitivamente congelate. Per contenere i costi ci saranno anche limitazioni che riguardano i test dei sei cilindri da 1,6 litri al banco con 9 test a disposizione per ogni stagione e un limite orario: 4.800 ore per questo anno già caratterizzato dalla chiusura dei team (due mesi, periodo nel quale non è stato possibile fare alcun tipo di lavoro, anche da remoto); 6.400 ore nel 2021 che scenderanno a 6000 per il 2022 e 2023 e a 5.600 nel 2024 e 2025. Lo stesso principio varrà per gli accessori della power unit (Ers, Mgu) che avranno solo 4 test e 1600 ore annue. Nell’ottica di ridurre i costi legati al progetto e alla ricerca e sviluppo si è pure decisa una ricca lista di componenti omologati che dovranno essere usati per il resto della stagione e tutto il 2021: cellula di sopravvivenza, strutture di sicurezza, trasmissione, sospensioni, componenti aerodinamici, cerchi, freni, sistema di alimentazione, idraulica, sistema elettrico e di raffreddamento, persino termocoperte, sistema per dissetare i piloti e l’equipaggiamento nei pit stop. Alcuni saranno congelati dal primo GP, altri con la possibilità di limitati sviluppi legati all’introduzione di un sistema a gettoni (1 o 2) che ricorda quello impiegato per le power unit nel 2014.
Tetto alle spese
Ovviamente la novità principale è il tetto alle spese. Confermate i tre scaglioni di 145 milioni di dollari (133 di euro) per il prossimo anno, di 140 (128) per il 2022 e di 135 (123) per le stagioni successive sino al 2025. Soldi che sono stati tarati per un calendario di 21 gare. Il tetto potrebbe salire o scendere di 1,2 milioni a gara nel caso in cui i GP siano di più o di meno; è stata persino prevista una clausola di salvagurdia legata a una crescita dell’inflazione superiore al tre per cento. Infine confermato un leggero taglio del carico aerodinamico per poter consentire alle Pirelli (saranno le stesse del 2019) di gestire l’incremento di prestazioni delle monoposto da qui al 2021 e il peso che sarà di 749 kg.
Cucina comune Sarà Liberty a garantire i pasti alle squadre nelle gare senza ospiti
Tetto alle spese Cifre confermate con variazioni se le corse saranno più o meno di 21