Alpi o Francia Etna o Spagna I team lottano per i nuovi ritiri
Protocolli sanitari e viaggi difficili Nibali di casa al San Pellegrino, Bernal torna con un volo speciale
a Rovato (Brescia) a Livigno ci sono tre ore e mezza di macchina. Andata e ritorno fanno sette. Giuseppe Martinelli, d.s. dell'Astana, se l’è sciroppate l’altro giorno per una missione importante: «Sono andato a vedere un hotel che potrebbe servire per un ritiro in altura». Già, perché la caccia all’albergo è partita. La fase due della convivenza con il coronavirus, in vista della ripartenza — speriamo — della stagione ad agosto, impone nuovi protocolli sia di squadra sia governativi. Aggiungiamoci le possibili difficoltà negli spostamenti tra nazioni e la necessità di dividere la squadra in mini gruppi per limitare il più possibile i rischi, ed ecco che servono strutture ricettive ad hoc. «Possibilmente in esclusiva - commenta Martinelli —. Anche perché, altrimenti, pure gli ascensori potrebbero rivelarsi un problema dovendoli sanificare ogni volta... L’ideale è avere un albergo con 14-15 camere, anche doppie a patto di una distanza di più di un metro tra i letti». Non è che nelle località tipiche per i ritiri in altura dei ciclisti siano tantissimi i posti così, da qui la «corsa» ad accaparrarsi le soluzioni migliori. Raccontano che l’Ag2r, per esempio, abbia prenotato sullo Stelvio per luglio. Mentre le tre basi dell’Astana — a seconda di nazionalità e luoghi di residenza — saranno «Livigno, Sierra Nevada in Spagna e Sestriere», spiega Martinelli.
Divisione in gruppi
Tre o quattro punti strategici, è questa la parola d’ordine: la Bahrain-McLaren di Landa, Poels e Cavendish sta pensando a «Andorra, Pordoi o Livigno, Slovenia o Austria», riferisce il d.s. Pellizotti. Damiano Caruso anticiperà il lavoro in altura andando già la prossima settimana sull’Etna, al Rifugio Sapienza. «Per 15 giorni. Dopo, diventerebbe troppo caldo». La Jumbo-Visma di Roglic e Dumoulin come ogni anno sfrutterà anche la località di Kuthai, 2.000 metri sul livello del mare nel Tirolo austriaco. Chi del team Ineos vive in Francia o nel Principato di Monaco potrebbe pedalare ad Isola 2000 (qualche interrogativo in più su Tenerife e il Teide), mentre per i colombiani come Bernal — che in altura ci vivono già — si attende di capire quando potrebbero rientrare in Europa: il Paese ha bloccato i voli fino al 31 agosto, ma potrebbero essere organizzati due aerei speciali (uno a fine giugno, uno a fine luglio) per il ritorno di big e Under 23.
La Uae-Emirates di Fabio Aru ha già prenotato: sarà al Sestriere dal 18 luglio all’8 agosto.
Luoghi
E la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali? Il team manager Luca Guercilena è stato il primo a parlare di gruppi separati e sottolinea un altro aspetto: «Ci sarà più gente in vacanza in montagna, dove è più facile il distanziamento. Bisogna muoversi tempestivamente». Per il gruppo di Nibali, che preparerà il Giro, in vista allenamenti in altura a luglio e forse ad agosto. Si valutano diverse soluzioni (Livigno, Sestriere), anche se l’ipotesi principale per ora è il Passo San Pellegrino dove lo Squalo ha costruito già tanti dei suoi successi.
I pasti degli atleti saranno in sale dedicate: si entrerà e si uscirà da un solo ingresso
La difficoltà principale sarà trovare alberghi disponibili in esclusiva per una squadra
G. Martinelli (d.s. Astana)