IL VIA CON I RECUPERI
Il 13 giugno 4 partite, il 20 tutte Oggi scade l’ultimatum alle tv La proposta della Lega. Protocollo per la ripresa all’esame del Cts
Si riunisce il Consiglio: senza comunicazione di pagamento, si va in tribunale Ipotesi ripresa con le gare del 25° turno, no a playoff e playout, idea highlights
Tra ripartenza e tv: gli argomenti si intrecciano tra loro e saranno oggetto di discussione del Consiglio di Lega di oggi, convocazione fissata per le tre del pomeriggio. La volontà sulla ripresa delle competizioni è chiara da tempo, così come l’atteggiamento da tenere nei confronti delle tv: richiedere il pagamento della sesta rata. Oggi i due propositi si rafforzano tra loro: l’ultimatum ai broadcaster scadrà nello stesso momento in cui i consiglieri si video collegheranno tra loro. Se nel frattempo Sky, Dazn e Img non avranno presentato una lettera impegnativa con riferimento alle modalità di pagamento imminente, la Lega partirà con i decreti ingiuntivi. La partita a quel punto si sposterà in tribunale. In campo torneranno invece le squadre: il consiglio ridiscuterà su tempi e modi della ripresa. L’intenzione di riprendere a giocare è stato uno dei principi che ha coalizzato i club contro i licenziatari tv: la proposta di uno sconto sul prezzo già pattuito è stata giudicata irricevibile.
Highlights
Le tv saranno chiamate in causa anche su altri fronti: in primo luogo sull’idea del ministro dello Sport Spadafora di trasmettere in chiaro una diretta-gol del campionato, con riferimento al modello tedesco. Possibilità che, in realtà, rientrava in un accordo complessivo Bundesliga-tv e comunque limitata a 7 giorni e a due turni del torneo.
Per la Serie A, considerata anche la mancanza di un’intesa generale, è un’ipotesi molto più complessa. A meno che non intervenga un decreto stesso del governo. Oggi qualsiasi trasmissione in chiaro contrasterebbe con la legge Melandri: una nuova norma dovrebbe consentire una deroga straordinaria. I contratti in essere potrebbero invece lasciare uno spazio di manovra per un’altra eventuale azione: la trasmissione in chiaro degli highlights delle gare immediatamente dopo il 90’. Un’idea che verrà riproposta nella riunione con il governo di dopo domani e su cui le diplomazie sono già al lavoro.
La ripartenza
Il Consiglio si esprimerà su tempi e modo della ripresa: il 13 giugno resta, per club e Lega, la data auspicabile per il ritorno in campo. Con più tempo a disposizione anche la Coppa Italia potrebbe essere portata a termine. Volontà che procede parallelamente a quella di rimettersi quanto prima al passo degli altri campionati europei, Liga compresa. L’altro punto è come ripartire: tra le società c’è chi, per armonizzare subito la classifica anche nell’eventualità di un nuovo stop, spinge per cominciare con i recuperi della venticinquesima giornata. Ancora senza un ordine di orario preciso, ma impegnando il fine settimana con Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. E’ una possibilità di cui si discuterà: le altre ipotesi restano quella di ripartire con tutte le dieci partite della ventisettesima o addirittura con la Coppa Italia.
I format
Le modalità di ripartenza impongono una riflessione anche sui format: il Consiglio (privo del dimissionario Campoccia dopo il caso Pozzo-Udinese) dovrebbe dare un’indicazione su cui poi si esprimerà l’Assemblea successiva alla riunione del 28. L’idea playoff-playout, sgradita alla maggioranza, è relegata a ipotesi remota. E da decidere, eventualmente, prima della ripartenza stessa: per le società non sarebbe ammissibile un cambio in corsa. Il tema verrà approfondito oggi, partendo dall’interpretazione del comunicato 196/A dell’ultimo consiglio Federale: «Nel caso in cui le competizioni possano essere riavviate ma sia preventivamente appurata l’impossibilità di concludere le stesse, il Consiglio Federale indicherà un formato diverso... E se le stesse dovessero essere sospese in via definitiva... i criteri di definizione degli esiti delle competizioni verranno individuati in base alla classifica cristallizzata al momento dell’interruzione».