La chat dei ragazzi del ’98 per non dimenticare Simoni
«Ma non staranno esagerando?» Ci pare di sentirla la voce pacata del “vero Gigi”, come lo chiamavamo dai tempi del Genoa, accompagnata dal suo dolce sorriso. No, caro Simoni, i tuoi ragazzi non stanno esagerando perché non accettano l’idea di non averti potuto salutare per l’ultima volta, per colpa del maledetto virus che impedisce gli spostamenti tra regioni. Una beffa doppia, perché pochi come Simoni hanno vissuto 60 anni nel calcio come giocatore, allenatore, direttore tecnico e presidente, lasciando un bellissimo ricordo in tutta
Italia: dall’Emilia dove è nato, alla Toscana dove aveva scelto di vivere, dal Piemonte dove ha giocato con il Torino, la sua prima squadra del cuore, al Lazio dove è diventato amico di Baglioni che gli aveva regalato una medaglietta d’oro sempre sotto la sua camicia, dalla Liguria dove ha incominciato a fare l’allenatore nel Genoa, alla Campania con la tuta del Napoli, dalla Calabria alle Marche con tappe a Cosenza e Ancona, dalla Lombardia dove ha vinto con la Cremonese e l’Inter, fino all’Umbria sull’ultima panchina a Gubbio. Tra i tantissimi, a cominciare dal suo pupillo Bruno Conti che fece esordire nel Genoa, i ragazzi che gli sono rimasti più affezionati sono quelli dell’Inter, con cui Simoni festeggiò la Coppa Uefa del 1998. E proprio loro, su idea di “Ciccio” Colonnese, subito condivisa da “Checco” Moriero, hanno aperto la chat “I tuoi ragazzi del ’97-98” sulla quale si sono scatenati i giocatori e i membri dello staff di quella stagione: dal medico, il professor Volpi, al preparatore Claudio Bordon, dall’allenatore dei portieri Castellini al capitano Bergomi, dagli altri italiani Pagliuca e Fresi, ai tre goleador della finale contro la Lazio, Zamorano, Zanetti e Ronaldo, dagli altri titolari West, Winter, Ze Elias, Djorkaeff e Simeone, fino alle
riserve in panchina o in tribuna, Cauet, Sartor, Berti, Galante, Mazzantini, Mezzano, Milanese, Paganin, Recoba e Kanu. Un’adesione immediata e commovente da “tutto esaurito”, con messaggi e foto di ogni genere, a testimonianza di un affetto sincero che tutti vogliono dimostrare in occasione di una prossima celebrazione
pubblica. Se non sarà possibile organizzarla all’Arena Garibaldi di Pisa, Colonnese che abita a Montecatini e ha tenuto i contatti con la famiglia fino alla mattina in cui Simoni ha chiuso gli occhi per sempre, convocherà tutti i ragazzi del ’98 per ricordarlo come merita, a costo di aspettare Natale. E quindi, caro Gigi, riposa tranquillo. La riconoscenza che provano tutti per te non è un’esagerazione e tua moglie Monica e tuo figlio Leonardo lo scopriranno nel tempo. Perché il tempo è galantuomo, proprio come Simoni.