La Gazzetta dello Sport

La chat dei ragazzi del ’98 per non dimenticar­e Simoni

- di Alberto Cerruti

«Ma non staranno esagerando?» Ci pare di sentirla la voce pacata del “vero Gigi”, come lo chiamavamo dai tempi del Genoa, accompagna­ta dal suo dolce sorriso. No, caro Simoni, i tuoi ragazzi non stanno esagerando perché non accettano l’idea di non averti potuto salutare per l’ultima volta, per colpa del maledetto virus che impedisce gli spostament­i tra regioni. Una beffa doppia, perché pochi come Simoni hanno vissuto 60 anni nel calcio come giocatore, allenatore, direttore tecnico e presidente, lasciando un bellissimo ricordo in tutta

Italia: dall’Emilia dove è nato, alla Toscana dove aveva scelto di vivere, dal Piemonte dove ha giocato con il Torino, la sua prima squadra del cuore, al Lazio dove è diventato amico di Baglioni che gli aveva regalato una medagliett­a d’oro sempre sotto la sua camicia, dalla Liguria dove ha incomincia­to a fare l’allenatore nel Genoa, alla Campania con la tuta del Napoli, dalla Calabria alle Marche con tappe a Cosenza e Ancona, dalla Lombardia dove ha vinto con la Cremonese e l’Inter, fino all’Umbria sull’ultima panchina a Gubbio. Tra i tantissimi, a cominciare dal suo pupillo Bruno Conti che fece esordire nel Genoa, i ragazzi che gli sono rimasti più affezionat­i sono quelli dell’Inter, con cui Simoni festeggiò la Coppa Uefa del 1998. E proprio loro, su idea di “Ciccio” Colonnese, subito condivisa da “Checco” Moriero, hanno aperto la chat “I tuoi ragazzi del ’97-98” sulla quale si sono scatenati i giocatori e i membri dello staff di quella stagione: dal medico, il professor Volpi, al preparator­e Claudio Bordon, dall’allenatore dei portieri Castellini al capitano Bergomi, dagli altri italiani Pagliuca e Fresi, ai tre goleador della finale contro la Lazio, Zamorano, Zanetti e Ronaldo, dagli altri titolari West, Winter, Ze Elias, Djorkaeff e Simeone, fino alle

riserve in panchina o in tribuna, Cauet, Sartor, Berti, Galante, Mazzantini, Mezzano, Milanese, Paganin, Recoba e Kanu. Un’adesione immediata e commovente da “tutto esaurito”, con messaggi e foto di ogni genere, a testimonia­nza di un affetto sincero che tutti vogliono dimostrare in occasione di una prossima celebrazio­ne

pubblica. Se non sarà possibile organizzar­la all’Arena Garibaldi di Pisa, Colonnese che abita a Montecatin­i e ha tenuto i contatti con la famiglia fino alla mattina in cui Simoni ha chiuso gli occhi per sempre, convocherà tutti i ragazzi del ’98 per ricordarlo come merita, a costo di aspettare Natale. E quindi, caro Gigi, riposa tranquillo. La riconoscen­za che provano tutti per te non è un’esagerazio­ne e tua moglie Monica e tuo figlio Leonardo lo scoprirann­o nel tempo. Perché il tempo è galantuomo, proprio come Simoni.

 ?? DFP ?? Che orchestra Simoni direttore. Ai violini, da sinistra, Zamorano, Colonnese, Fresi, Ganz, Moriero e Cauet dopo la Coppa Uefa vinta nel ’98
DFP Che orchestra Simoni direttore. Ai violini, da sinistra, Zamorano, Colonnese, Fresi, Ganz, Moriero e Cauet dopo la Coppa Uefa vinta nel ’98
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