Lotito allude al complotto ma la Lazio è 1a nelle classifiche dei rigori
Dai dubbi espressi su Juve-Inter alla teoria che non si volesse ripartire per impedire la corsa scudetto. Ma la stagione biancoceleste è filata tutta liscia e senza episodi sfavorevoli
Fanno discutere le allusioni del presidente della Lazio Claudio Lotito sulla partita JuventusInter. La frase rilasciata a la Repubblica un mese fa faceva emergere tutti i suoi dubbi sulla regolarità della sfida: «Oggi io sono a un punto dalla Juventus , e solo per Juve-Inter che vabbè, l’avete vista tutti...». La Procura federale sta valutando gli estremi per un deferimento. ma l'idea di un complotto anti Lazio volto a frenare la corsa scudetto del club biancoceleste serpeggia da mesi. Prima dello stop al campionato, il portavoce della Lazio Arturo Diaconale scriveva su Facebook: «La paura è che il campionato in corso faccia la fine di quello interrotto dallo scoppio della Grande Guerra nel 1915 e che come allora l’interruzione divenne l’occasione per negare alla Lazio il riconoscimento di uno scudetto conquistato sul campo. (...) Non sarà facile imbrogliare il presidente Lotito». E poi ancora, sul dibattito legato alla ripartenza: «Il legittimo interesse della Lazio a finire regolarmente il campionato aveva scritto, precisando però di parlare a titolo personale nasce dalla speranza di vincere lo scudetto sul campo. Questo interesse ha la stessa legittimità di quello di chi vorrebbe annullare il campionato per avere lo scudetto d’ufficio e dedicarsi solo alla Champions o per evitare una rovinosa retrocessione». Timori, accuse, polemiche che stridono con la splendida cavalcata della Lazio seconda in classifica grazie a una grande stagione finora filata tutta liscia: come dimostrano non solo il gioco e le belle vittorie, ma anche alcuni numeri ed episodi di certo non sfavorevoli.
Prima nei rigori
Se ad esempio si prendono in esame i calci di rigore la Lazio è la società ad averne avuti di più a favore: ben 14, cinque in più delle squadre seconde in questa particolare classifica: Genoa, Lecce e Roma con 9. La Juve è ferma a 8, sei in meno dei biancocelesti. Il primato della Lazio è anche nei rigori subiti: solo 3, come l’Inter. La Juve ne ha subiti 8, quasi il triplo.
Gli episodi
Ma non ci sono solo le statistiche sui rigori a descrivere una stagione finora quasi perfetta per la Lazio. Tornano alla mente partite con alcune valutazioni che hanno fatto arrabbiare non poco gli avversari dei biancocelesti e che, se prese diversamente, avrebbero cambiato l’attuale classifica. Eccone alcune: all’ottava giornata, il 19 ottobre, Lazio-Atalanta finì 3-3 dopo un clamoroso recupero della squadra di Inzaghi che nel primo tempo era sotto di tre reti, un punto acciuffato anche grazie a due rigori concessi dall’arbitro Rocchi per due falli su Immobile che fecero infuriare il tecnico della Dea Gasperini che parlò di «rigori ridicoli». Gasp definì «furbate» le cadute di Immobile, la prima avvenuta con qualche istante di ritardo rispetto al tocco di Palomino e la seconda trovata con mestiere prendendo il tempo a De Roon. In Lazio-Juve, il 7 dicembre, tennero banco gli sbagli dell’arbitro Fabbri, tra i più gravi sull’1-1 un rosso diretto non dato a Luiz Felipe per un’entrata a martello sulla caviglia di Matuidi. Pochi minuti il rosso lo prende Cuadrado per fallo da ultimo uomo: la Lazio vincerà 3-1. Il 16 dicembre a Cagliari è il giorno del maxirecupero di 7 minuti e 30” dell’arbitro Maresca: la Lazio, sotto di un gol, pareggia al 94’ e rimonta 2-1 all’ultimo istante disponibile. Giulini definisce «assurdità» un recupero così lungo e ancora oggi sui social i tifosi avversari in vena di sfottò si chiedono se sia terminata CagliariLazio... Alla 21ª giornata c’è il derby Roma-Lazio. Come all’andata finirà 1-1: al 49’ sul risultato di pareggio Kluivert va giù in area, dopo un contatto con Patric. Calvarese indica il dischetto, cambierà idea poi al Var giudicando il fallo come commesso dal romanista e lasciando molti dubbi.
Che proteste a Parma
È il 9 febbraio, 23ª giornata, la Lazio vince 1-0 a Parma. Al Tardini l’arbitro Di Bello è decisamente in giornata no - sarà poi fermato per un turno dal designatore Rizzoli - e nega due rigori al Parma, il primo al 55’ con Marusic che in area trattiene e tira giù Bruno Alves, l’altro al 91’ con una netta trattenuta di Acerbi su Cornelius. Questa volta a infuriarsi è D’Aversa: «Immagini chiarissime, se non si va al Var per casi simili non si è corretti. Così passiamo per stupidi».