Lautaro pronto al lungo addio Volata finale con tanti dubbi
IL BARÇA LO TRATTA MA DEVE GIOCARE: IL DOPPIO BINARIO CHE PREOCCUPA L’INTER E CONTE
Ve la ricordate quella classifica che serviva a contare i gol? Marcatori, ecco, si chiamava classifica marcatori. L’Inter e l’Atalanta sono le uniche squadre ad avere più di un giocatore tra i primi 10 bomber della Serie A. Il guaio è un altro, a leggerla con gli occhi di Antonio Conte: che Lautaro, nella top ten di questa classifica, è l’unico ad essere prepotentemente e dichiaratamente al centro di una trattativa di mercato. Anche altri, probabilmente, cambieranno maglia a fine stagione in quella classifica. Ma ad oggi Lautaro è quello più esposto. E la cosa genera, oltre che qualche imbarazzo, anche una certa dose di preoccupazione in casa Inter.
Qui giocatore
Preoccupazione legittima, perché l’Inter si ritrova ad essere la più danneggiata in questo senso. Per carità, non è colpa di nessuno. La pandemia ha dilatato i tempi della stagione e anche quelli della trattativa stessa: non si ancora come finirà, siamo in una fase di stallo dopo il rifiuto interista dei 50 milioni e due contropartite. Quel che è certo è che il Barcellona aveva manifestato il suo interesse per il Toro già lo scorso inverno. E che ben diverso sarebbe stato per i due club, nello specifico l’Inter, poter gestire un affare al netto di come poi andrà a finire - a stagione agonistica terminata, senza rischi annessi. Perché in questa storia, da qui in avanti rischiano tutti, nella trattativa hanno tutti da perdere a pensarci bene, qualsiasi sia il punto di vista. Basti pensare al calciatore, probabilmente maturo oltre i 22 anni della sua carta d’identità, che straordinariamente bene fin qui ha saputo gestire la pressione di tro
La gestione dell’argentino alla ripresa non sarà semplice, da ogni punto di vista: sul piatto i rischi di infortuni e l’aspetto mentale
varsi un giorno sì e l’altro pure al centro dell’attenzione. Ma ora che tornano le partite, sarà in grado di fare altrettanto? La risposta non è scontata. Non lo sarebbe per un calciatore esperto, figurarsi per uno al secondo campionato in Europa.
Qui club
Non è una situazione semplice da gestire neppure per Inter e Barcellona. Qualsiasi fosse lo stato della trattativa, anche nell’ipotesi avesse ragione il presidente del Liniers - ex club di Lautaro - secondo cui l’affare sarà annunciato prima del nuovo via dei due campionati. Cosa accadrebbe di fronte a un infortunio del giocatore? Scongiuri legittimi, da una parte e dell’altra. Ma come se ne esce? Domanda chiave. Ed è chiaro come una società abbia il diritto/dovere di tutelare un suo patrimonio o un suo futuro investimento. Nel caso di Lautaro, con una stagione piena da concludere - l’Inter ha davanti a sé 13 partite di campionato coppe escluse -, questo sarebbe possibile fino a un certo punto, anzi.
Qui allenatore
Perché poi entra in gioco giustamente anche l’allenatore. Non semplice, il ruolo di Antonio Conte. L’accoppiata Lautaro-Lukaku è stato il centro di gravità dell’Inter di questa stagione. E da qui vorrà ripartire il tecnico. E a Lautaro chiederà quel che ha sempre chiesto fino all’8 marzo, il ruolo di zanzara e di guastatore dei pomeriggi altrui. Ma soprattutto, chiederà condivisione massima del progetto. Qui non è in discussione la professionalità di nessuno, non è questo il punto. Qui si discute di motivazioni, di quel clic che inconsciamente scatta - in un senso o nell’altro - in ogni calciatore. Sappiamo bene quanto Conte ma in fondo è un discorso condiviso da tutti gli allenatori detesti giocare con un mercato in corso, come accade a gennaio. Con Lautaro andrà proprio così. A Conte il compito complicatissimo di convincere l’argentino a ragionare per compartimenti stagni, senza trovarsi a mescolare il sapore del gol con quello del mercato, di San Siro e del Camp Nou. Ci vorrebbe un robot, ma per fortuna qui siamo di fronte a uomini. L’impresa è una montagna alta così da scalare: sarà bene attrezzarsi per tempo.