AHI AHI IBRA
LESIONE AL POLPACCIO STAGIONE A RISCHIO
Gli esami stabiliranno se si tratta di stiramento, strappo o rottura del tendine d’Achille. Se Zlatan non potrà tornare in campo ci sarà una grande occasione per Leao
Succede in allenamento, all’ora di pranzo più o meno. Un mezzogiorno di fuoco che il Milan si sarebbe evitato volentieri. Un allungo per raccogliere un lancio di un compagno, Zlatan Ibrahimovic che si accascia a terra. Non è una cosa da poco. La rabbia e il dolore, e anche l’orgoglio del campione ferito, si leggono subito sulla faccia dello svedese. Quello che doveva essere al sicuro dagli infortuni, più di altri, visto che aveva potuto allenarsi su un vero campo con una squadra di calcio senza subire le dure regole del lockdown italiano. Quello che era rientrato e in men che non si dica aveva risolto la situazione quarantena. Faccio i tamponi, sono a posto e torno a casa. Con le braccia allargate sul balcone con vista Bosco Verticale e l’attitudine da invincibile.
Questione grave
Ma poi bastano poche cose a scombinare la logica. Ibrahimovic, il giocatore che si proponeva come il più in forma della Serie A, a dispetto dei suoi 38 anni, è kappao. La stagione rischia di essere finita , anche se ancora non si conosce l’entità del problema alla gamba destra che lo ha bloccato e costretto a uscire dolorante e arrabbiato. Si era parlato persino di rottura del tendine d’Achille, ma è difficile definire un problema simile attraverso le scarne immagini arrivate da un Milanello ancora più blindato. Di certo l’infortunio è grave e la stagione in pericolo. Però bisognerà aspettare gli esiti degli esami strumentali di oggi per capire se l’orgoglioso Zlatan potrà ancora vestire in partita la maglia del Milan.
Stagione chiusa?
Sognava un addio alla Beckham e qualcosa di Beckham c’è, nel senso che il centrocampista inglese si ruppe il tendine d’Achille a San Siro proprio mentre giocava nel Milan, e uscì dal campo zoppicando su una gamba sola, dopo aver coraggiosamente lanciato il pallone fuori dal campo. David venne subito trasferito in Finlandia per operarsi, Difficile immaginare per Zlatan un infortunio altrettanto grave: è tornato a casa zoppicando, ma non pareva così colpito, anche se il dolore, testimoniano i presenti in campo, era molto forte. Quando si ruppe il tendine Beckham era un po’ più giovane, ma non un teenager. Riuscì a tornare in campo con il Galaxy e poi a finire la sua straordinaria carriera a Parigi, con gli applausi di Zlatan in campo. Nulla è finito finché non finisce, ma la partita di Ibrahimovic con il Milan sembra virtualmente chiusa.
Futuro
Il futuro però è una terra straniera. La carriera di Zlatan probabilmente non si chiuderà sul gesto maldestro di un giorno di maggio, ma la fine sarà indirizzata da tutto questo. Anche se si trattasse di uno stiramento al polpaccio, la migliore delle ipotesi, non sarebbe facile riuscire a tornare in campo per le ultime partite di stagione. Impossibile farlo se si trattasse di uno strappo. L’ipotesi di lesione al tendine di Achille al momento è la meno gettonata, ma questo non rassicura lo staff del Milan. Pensare che con Pioli c’era un’intesa di ferro e continuare fino alla fine della stagione fosse l’unico obiettivo. Zlatan non voleva mollare la barca. Voleva provare a tenerla sulla rotta giusta. Poi si è messo di mezzo un polpaccio maledetto, probabilmente lo stesso (non è mai stato confermato) che gli aveva procurato qualche problema all’inizio della stagione rossonera bis. Ibrahimovic è uno che non si arrende. Avrà una occasione di più per dimostrarlo.
Araba fenice
Risorgere, lo ha fatto altre volte. Dalle prime ore di oggi, alla clinica La Madonnina, valuteranno l’entità del danno. Ma le macchine, per quanto utili, sono soltanto macchine. Poi c’è il resto. ci sono le decisioni degli umani che stanno programmando il futuro del Milan. Parleranno con Zlatan delle prospettive per i prossimi anni? Quando il campione svedese è tornato a Milano si è parlato di un “quattro anni e poi si vede”, in totale sintonia. Poi Boban, il dirigente con il quale aveva avuto più contatti. è stato licenziato, quindi il mondo si è fermato e il virus ha congelato l’Italia in uno scenario senza pari. Ibrahimovic era tornato deciso a chiudere comunque in bellezza, per quanto possibile in questo mondo scombinato, ma la sua gamba destra ora dice che non sarà possibile. Un finale di carriera a Stoccolma, all’Hammarby, una volta assorbito l’infortunio: molto probabile. Una chiusura in Italia: complicato. E non solo a causa di un polpaccio destro che fa tanto tanto male.