Ingaggiato Miller Petrucci in uscita E con Dovi che fa?
L’annuncio di Jack oggi. A Danilo offerta la Superbike, ma lui pensa all’Aprilia. Trattativa al ribasso per il vice iridato
Jack Miller ha firmato il contratto che lo promuoverà la prossima stagione nel team ufficiale Ducati. L’annuncio è previsto per questa mattina, e rappresenta il primo mattone di Borgo Panigale in ottica 2021. Miller è il terzo australiano in rosso nell’era MotoGP, dopo Troy Bayliss (2003-04, più l’apparizione vincente al GP di Valencia 2006) e soprattutto Casey Stoner (2007-10), l’unico a vincere il Mondiale con la Ducati nel 2007, con un bilancio totale di 23 vittorie e 42 podi.
Un anno più opzione
Per Miller un contratto di una stagione a poco meno di un milione, più un’opzione a favore della squadra per la seconda. Il suo arrivo era stato blindato già lo scorso anno nel weekend di Zeltweg quando, dopo l’idea di riprendere Jorge Lorenzo affidandogli la GP19 del team Pramac, il pilota di Townsville aveva ricevuto un’immediata offerta dalla Ktm. Il no fermo di Paolo Campinoti, proprietario della Pramac, aveva contribuito a bloccare l’operazione, mentre a Miller era stata garantita la promozione, dopo tre stagioni (inclusa questa che deve partire) con la squadra toscana, con cui ha ottenuto 5 podi nel 2019, per l’8° posto finale. A sostituirlo sarà probabilmente Jorge Martin, iridato Moto3 2018 e ora in Moto2, che affiancherebbe Francesco Bagnaia, chiamato comunque a ridiscutere il biennale in scadenza a fine anno.
Trattativa complicata
L’arrivo di Miller indirizza verso la porta di uscita Danilo Petrucci, anche se per sancire il divorzio (se non altro dal team MotoGP) bisognerà attendere l’esito della trattativa che la Ducati ha iniziato con Simone Battistella, manager di Andrea Dovizioso. Discussione che rischia di avere tempi lunghi: per la pandemia mondiale che inciderà parecchio sui bilanci di Borgo Panigale (vendite azzerate per oltre due mesi in quello che è il periodo più caldo per il mercato moto), anche il budget di Ducati Corse sarà rivisto al ribasso. I quasi 6 milioni annuali che Dovizioso prende attualmente più o meno quanto offerto a Maverick Viñales in inverno, prima che lo spagnolo decidesse di restare alla Yamaha - non ci sono più. Ora si tratterà di vedere se il tiramolla inevitabile tra le due parti, al momento ancora lontane, porterà a un accordo o se invece, dopo 8 anni, le strade di Andrea e della rossa siano destinate a separarsi. «La Ducati desidera assolutamente che Andrea rimanga. Noi vogliamo provare a vincere il Mondiale con lui. Se anche lui ha il sogno di lottare per vincerlo, credo che la sua sola vera opzione sia la Ducati» dice Paolo Ciabatti, il diesse della rossa impegnato a portare avanti la trattativa.
Petrucci
Quanto a Petrucci, per lui potrebbe nascere la possibilità di correre in Superbike col team Aruba, ma è un’ipotesi ancora prematura. «L’altro giorno sulla Gazzetta che ricordava la scomparsa di Niki Lauda ho letto questa frase di Lewis Hamilton: “Mi chiedeva spesso: Lewis, cosa ti serve per andare più forte? È stata la lezione più grande che mi abbia insegnato”. Ecco, io vorrei che la Ducati avesse fatto questa domanda a Danilo lo scorso anno. La verità è che non lo hanno mai voluto veramente» spiega Alberto Vergani, manager di Petrucci. Con quasi tutti i posti nei team ufficiali già occupati, per Petrucci, che un anno fa di questi tempi si preparava a vincere al Mugello, le possibilità restano limitate: «La Superbike potrebbe essere una buona opzione e siamo grati a Ducati che ce l’ha ventilata, ma Danilo vuole provare a restare in MotoGP». E in questo momento non ci sono molte opportunità. La più appetibile sulla carta si chiama Aprilia, con Noale che aspetta la sentenza del Tas sulla squalifica per doping di Andrea Iannone. «Me la cavo con una battuta: porte aperte all’Aprilia. In passato aveva già cercato Danilo, potrebbe essere un bel progetto».