Caso Zarate, Lotito può finire in tribunale
La Procura della Figc si è mossa, può farlo pure quella ordinaria
Caso Lazio-Zarate, il clamore non si spegne. E dagli studi televisivi, dove la vicenda è partita, l’attenzione si sposta ora sul versante giudiziario per capire quali potranno essere le conseguenze della denuncia fatta dall’agente dell’ex calciatore della Lazio Luis Ruzzi nel corso di un servizio registrato per il programma «Le Iene» di Italia Uno.
L’accusa
Quel servizio sarebbe dovuto andare in onda martedì sera, ma qualche ora prima che il programma cominciasse la direzione di Mediaset ha reso noto di averlo bloccato e riprogrammato per martedì prossimo per assicurare a Lotito e alla Lazio il diritto di replica. Le accuse lanciate da Ruzzi sono però diventate ugualmente di dominio pubblico. L’agente del calciatore argentino ha accusato Lotito di aver architettato un meccanismo particolare per il pagamento dello stipendio di Zarate che prevedeva un ingaggio ufficiale di 7 milioni netti (in cinque anni) ed uno parallelo, ma mascherato, di altri 13 (sempre netti e sempre nell’arco di cinque anni), che sarebbero arrivati al giocatore sotto forma di commissioni. Che la Lazio versava alla società Pluriel con sede a Londra, amministrata dall’agente Riccardo Petrucchi. La stessa Pluriel (sempre secondo le dichiarazioni di Ruzzi) avrebbe poi girato quelle somme ad un’altra società intestata al fratello di Zarate. Ruzzi ha rivelato che questa forma di pagamento è andata avanti per i primi due anni del contratto firmato dal giocatore con la Lazio, si è interrotta al terzo perché Zarate è andato in prestito all’Inter e non è stata riattivata al quarto anno, l'ultimo di Zarate con la maglia della Lazio (all’inizio della quinta stagione il giocatore ha rescisso il contratto e si è accordato con il Velez Sarsfield). All’appello mancherebbero dunque circa 3 milioni dell’ultima tranche di commissioni. Che però il club di Lotito ha pagato regolarmente (lo si evince dal bilancio societario).
La difesa
La Lazio ovviamente respinge le accuse. Lo farà martedì prossimo nel corso della nuova puntata de «Le Iene», rispondendo punto su punto, ma si prepara a farlo soprattutto in sede giudiziaria, nel cui ambito inevitabilmente la vicenda sfocerà. La Procura della Figc si è già mossa, aprendo un fascicolo d’inchiesta sulla vicenda, ma potrebbe presto farlo anche quella ordinaria, visto che - se le accuse di Ruzzi fossero provate - si configurerebbero una serie di reati per Lotito, tra cui quello di evasione fiscale. Il club romano è comunque convinto di aver agito regolarmente. Respinge l’assioma secondo cui dietro quelle commissioni si celava un pagamento mascherato ed ha così deciso di denunciare Ruzzi per estorsione. In quanto all’entità sproporzionata delle stesse, si rifà
Il caso Zarate nasce dalle dichiarazioni rilasciate a Le Iene da Luis Ruzzi, agente del calciatore argentino. Ruzzi accusa Lotito di aver pagato al suo assistito (che ha giocato nella Lazio tra il 2008 e il 2013) una parte dello stipendio in maniera regolare ed un’altra attraverso le commissioni pagate ad una società con sede a Londra, la Pluriel, che poi le avrebbe riversate ad una società intestata al fratello di Zarate. La Lazio respinge le accuse e si accinge a denunciare Ruzzi per estorsione. alla precedente pronuncia della Corte federale che nel 2012 (dopo la denuncia di Paolo Di Canio in tv ed il conseguente processo) imputò alla Lazio solo di aver versato le commissioni ad una società (la Pluriel) anziché ad una persona fisica come prevedeva il regolamento. E infatti le successive tranche furono versate all'amministratore di quella società, l’agente Riccardo Petrucchi.
Gli sviluppi
In attesa che martedì prossimo alle Iene vada in onda il botta e risposta tra accusa e difesa la partita si sposta comunque già nelle aule giudiziarie. L’inchiesta sportiva, come si diceva, è già partita. La Procura della Figc ha chiesto a Mediaset l’acquisizione del filmato televisivo con le accuse di Ruzzi. Ed esaminerà le carte relative al precedente procedimento sullo stesso argomento. Il principio del «ne bis in idem» (nuova pronuncia sulla stessa materia) dovrebbe venir meno perché rispetto al 2012 ci sono nuovi elementi (all’epoca non si parlava di commissioni utilizzate per pagare parte dello stipendio del giocatore, ma solo di eccessiva onerosità delle commissioni). Più controverso è invece il tema dela prescrizione. La stipula del contratto tra Zarate e la Lazio è del 2009, quindi di oltre dieci anni fa: la prescrizione quindi ci sarebbe. Ma non è così scontato che venga applicata. Soprattutto se la magistratura ordinaria dovesse muoversi e ravvisare la presenza effettiva dei reati di cui Ruzzi accusa Lotito.