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- Di Paolo Ianieri

Si prova a ripartire, cercando di immaginare ogni possibile scenario. Probabilme­nte già la prossima settimana la Dorna potrebbe ufficializ­zare il calendario 2020, quello che, al di là nuove emergenze sanitarie o, seppur per il momento improbabil­i, migliorame­nti, ci accompagne­rà in questa stagione balorda.

Le Mans tratta

Un calendario che però è sostanzial­mente già pronto e per la cui diffusione si aspetta solo di capire se tra fine settembre e inizio ottobre possa esserci la possibilit­à di correre anche in Francia. Con il pubblico. Forte anche del calo dei contagi nel Paese, Claude Michy, organizzat­ore del GP di Le Mans, in queste settimane ha intavolato trattative con il governo e le autorità sanitarie per cercare di salvare la gara, aprendo le porte a una parte di pubblico che dovrebbe attestarsi intorno al 30%: lo scorso anno le presenze erano state 104.020, appena meno del record (105.203) stabilito nel 2018. Insomma, se ci sarà il via libera delle autorità per aprire i cancelli a circa 30 mila spettatori, la Francia rientrerà in gioco. Pr una stagione che nella sola Europa vedrà coinvolte 5 nazioni. Per uscire dai confini dell’Unione e volare in ottobre in Thailandia e Malesia, anche qui la condizione imprescind­ibile, soprattutt­o per una questione di costi, è quella delle porte aperte. In quel caso si arriverebb­e a una stagione di 14 gare, altrimenti si resterà a quota 12.

Doppia Romagna

Il via il 19 e 26 luglio a Jerez, in Spagna, per un doppio appuntamen­to aperto mercoledì 15 con una giornata di test collettivi. Stop di una settimana prima della tripletta tra Repubblica Ceca (9 agosto) e Austria (16 e 23), quindi altro break e tutti a Misano (6 e 13 settembre), prima di tornare in Spagna. Due le gare per ora previste ad Aragon (27/9 e 4/10), anche se una potrebbe saltare in favore di Le Mans. Senza Francia, invece, la settimana successiva (11/10) si correrebbe a Barcellona, che altrimenti verrebbe spostata al 18 ottobre per la seconda e conclusiva tripletta, con la fine del Mondiale a Valencia (25/10 e 1/11). Ma la possibilit­à di volare a metà ottobre in Asia, a Buriram e Sepang, potrebbe spingere in avanti l’appuntamen­to di Valencia.

Le procedure

In questi giorni si susseguono intanto le riunioni virtuali che coinvolgon­o organizzat­ori, governi e team per capire in quali condizioni di sicurezza sarà possibile ripartire. Martedì Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, ha presieduto una nuova riunione della Msma, l’associazio­ne delle Case, nella quale si sono discusse le modalità in cui organizzar­e in sicurezza i GP. Due i protocolli che sono stati studiati in queste settimane, uno medico e uno che attiene proprio alla logistica e allo svolgiment­o del weekend di gara: dai mezzi di trasporto impiegati dai team (sì ai camion officina, eccezioni solo per quelli che contengono uffici e spogliatoi), al servizio di catering (non potranno essere utilizzate le normali hospitalit­y, ma solo tendoni o al massimo i container utilizzati per le gare extraeurop­ee) e all’utilizzo o meno da parte dei piloti dei motorhome per restare a dormire in circuito.

Test obbligator­i

I team ufficiali potranno portare 40 persone, 25 i team satellite, 12 quelli di Moto2 e Moto3, ma la base dirimente per poter entrare in circuito sarà la negatività al Covid-19: la procedura prevede che al massimo 4 giorni prima di partire ciascun membro si sottoponga a tampone (con prescrizio­ne medica da parte della MotoGP Medical Direction), il cui esito apparirà poi su una app creata dalla MotoGP. La bozza parla anche di test sierologic­o IgG-IgM da effettuare sul luogo dell’evento che dovrà dare esito negativo, anche se questo punto sembra destinato a cambiare con la situazione in migliorame­nto. Le squadre poi potranno frequentar­e solo circuito e hotel (no a ristoranti o bar anche se aperti) e nel caso di positività di un membro del team, tutti dovranno essere sottoposti nuovamente ai test.

Non toccare il pilota

Il personale di gara (commissari, steward, medici) dovrà sempre indossare le protezioni e in caso di caduta il pilota potrà essere toccato solo se necessario. Quest’ultimo, se trasportat­o in ambulanza o se dovesse recarsi al centro medico o Clinica Mobile, dovrà indossare mascherina e guanti.

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A sinistra il via del GP Francia di un anno fa a Le Mans: vinse Marquez con la Honda. Sopra Carmelo Ezpeleta, 74 anni, a.d. della Dorna che gestisce il motomondia­le
GETTY In azione A sinistra il via del GP Francia di un anno fa a Le Mans: vinse Marquez con la Honda. Sopra Carmelo Ezpeleta, 74 anni, a.d. della Dorna che gestisce il motomondia­le

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