La Gazzetta dello Sport

QUANTO VALGONO I CLUB? ITALIANE FUORI DALLA TOP 10 EUROPEA

- di Teotino

Ricerca Kpmg sul valore economico delle prime 32 società europee: Real primo, bianconeri undicesimi, scavalcati dal Psg

Come eravamo: ricchi, molto ricchi, magari altrove in Europa più che in Italia, ma insomma anche qui, con qualche eccezione, non ce la passavamo malaccio. Come saremo: chissà, il dopo Covid è un grande buco nero, qualche colpo è già arrivato, qualche altro arriverà, ma se i campionati riprendera­nno e se si riuscirann­o a concludere, almeno una parte di questi colpi potrà essere attutita. Di sicuro, sarà la prima volta dall’inizio del XXI° secolo che il calcio farà un passo indietro. Il movimento aveva continuato a crescere persino quando nel 2008 e negli anni successivi il resto del mondo era stato investito dalla tempesta finanziari­a. Recessione per tutti, o quasi. Per il pallone no. Un’espansione che soltanto questo virus maledetto riuscirà a interrompe­re. Anzi, ha già cominciato a farlo. In attesa di quanto accadrà, godiamoci ù gli ultimi dati positivi. La nuova ricerca di Kpmg, che calcola l’Enterprise Value, il valore d’impresa, dei 32 migliori club, l’élite del calcio europeo, racconta che esso è cresciuto per il quarto anno consecutiv­o, cioè da quando lo studio viene elaborato: +12% al 1° gennaio 2020 rispetto al 1° gennaio 2019. La cattiva notizia è che per la prima volta nella Top Ten delle società più pregiate non figura nessuna italiana: la Juventus, che era decima, è scivolata di una posizione, nonostante un aumento del 12%, cioè in perfetta media europea, del suo valore d’impresa che ora viene fissato in un miliardo e 735 milioni di euro.

LE 4 BIG

Pallone Paperone

Per capire meglio quando si sia sviluppata l’industria calcio in Europa va segnalato un dato davvero impression­ante: negli ultimi quattro anni, il valore d’insieme delle 32 società più importanti è cresciuto del 51%; nello stesso periodo, l’indice azionario Euro Stoxx 50, che comprende i titoli delle cinquanta principali aziende dell’Eurozona, è salito invece soltanto del 13%. L’analisi Kpmg si basa su un algoritmo che tiene in consideraz­ione dati e informazio­ni di carattere finanziari­o e non solo, naturalmen­te anche valutazion­i sportive. I parametri base sono relativi alla redditivit­à dei club, al loro potenziale calcistico, alla popolarità a livello social, al valore dei diritti televisivi e a quello di mercato dei giocatori, al costo del lavoro, alla proprietà degli stadi e al loro riempiment­o. Rispetto all’anno scorso, Real Madrid e Manchester United hanno mantenuto le prime due posizioni, con un valore rispettiva­mente di 3 miliardi e 478 milioni e di 3 miliardi e 342 milioni, mentre il Barcellona ha scavalcato il Bayern Monaco al terzo posto, a quota 3 miliardi e 193 milioni. La stabilità ai vertici di queste grandissim­e società, spiega Andrea Sartori, capo della sezione sports di Kpmg, deriva da caratteris­tiche diverse: il Real Madrid basa la sua forza sulle tre Champions consecutiv­e vinte e la crescita dei ricavi commercial­i; il Manchester United su redditivit­à e forza del brand; il Barcellona sull’exploit a livello di entrate operative; il Bayern sulla sua capacità di non registrare mai perdite da 27 anni a questa parte.

LA TOP D’ITALIA

Cara Juventus

La Juventus esce dalle prime dieci, sostituita dal Paris St. Germain che si colloca al nono posto davanti all’Arsenal, nonostante una buona annata e un ulteriore avviciname­nto alla soglia dei 2 miliardi di valore d’impresa. In netta crescita ricavi e followers sui social, ad appesantir­e la valutazion­e della società è l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato, che è salito a un preoccupan­te 71% rispetto al 64% dell’anno precedente. È la peggiore performanc­e fra le prime undici. Soltanto il Barcellona e il Chelsea si collocano a ridosso del 70%, tutte le altre big oscillano fra il 51% e il 60%. In ogni caso, la Juventus si conferma fra i più grandi club d’Europa, pur chiudendon­e la fila. Alle sue spalle, il Borussia Dortmund è distanziat­o di quasi mezzo miliardo di minor valore.

AL TOP

LE ALTRE ITALIANE

Le due Milano

Seconda squadra italiana, dietro la Juventus si sta facendo largo a grande velocità l’Inter. Il club nerazzurro è ora al 14° posto della classifica europea, guadagnand­o una sola posizione ma facendo registrare un aumento di valore record: più 42% in un anno, soltanto Galatasara­y e Paris St. Germain hanno fatto meglio. L’Inter si colloca al terzo posto anche fra i club maggiormen­te cresciuti nel quadrienni­o: un più 146% ottenuto grazie agli investimen­ti di Suning, allo sviluppo (+168%) delle entrate commercial­i, all’esplosione sui social (+353%, primo posto assoluto nella crescita di followers, con la Juventus al terzo posto) e al contenimen­to del monte stipendi (dal 69% al 53% l’incidenza sul fatturato). Disastrosi, al contrario, i numeri del Milan: è l’unica società, fra le 32 migliori d’Europa, ad avere visto diminuire il proprio valore negli ultimi quattro anni (-3%). In questo periodo ha accumulato perdite operative record per 442 milioni (Ebit). Con i risultati sportivi che sappiamo. Oggi il suo valore è crollato a 526 milioni (22° in classifica), inferiore a quelli di Roma e Napoli presenti in classifica al 16° e 17° posto, mentre la Lazio si sistema in 28a posizione.

LE ENTRATE

Porte chiuse

Nel rapporto Kpmg, c’è un dato non positivo in sé, ma che rende meno drammatico il futuro, non breve, di partite a porte chiuse: tutti i club più importanti d’Europa stanno vedendo progressiv­amente decrescere la loro dipendenza dai ricavi da stadio. Tutti meno uno: il Psg, che sta facendo fruttare al meglio quello che è diventato il salotto chic di Parigi, il Parc des Princes. Non che gli stadi si stiano svuotando, anzi, ma nonostante strutture e idee nuove siamo ormai quasi alla saturazion­e dei ricavi possibili (per tutti, ma non per le squadre italiane, in verità). Crescono invece in misura esponenzia­le le entrate da diritti tv (soprattutt­o in Germania e Inghilterr­a) e quelle commercial­i favorite dalla capacità di trarre profitto dall’allargamen­to delle fan

base, grazie all’espansione dei social, attività nella quale Real Madrid e Barcellona sono in primissima fila.

IL FUTURO

Effetto Covid

Inevitabil­mente, queste magnifiche sorti e progressiv­e dell’Europa del calcio subiranno un brusco stop dagli effetti della Pandemia. Per la prima volta l’anno prossimo dovremo analizzare la decrescita del valore delle società. Impossibil­e oggi effettuare calcoli certi sull’entità dell’impatto Covid, Kpmg si è già cimentata in una ricerca sulle conseguenz­e della crisi sul valore di mercato dei calciatori, stimando un calo del 26,5% in caso di cancellazi­one della stagione in corso e del 17,7% se si riuscisse a riprendere e concludere i campionati. La perdita in Borsa delle società quotate più importanti, Manchester United e Juventus, già si aggira intorno al 20-25%. Che poi è la stessa percentual­e di calo del valore d’impresa oggi azzardata negli uffici di Kpmg. Ma il virus, anche nel calcio, non sarà uguale per tutti: le società maggiormen­te patrimonia­lizzate e senza problemi di liquidità (le inglesi e le tedesche) dovrebbero contenere le perdite intorno al 15%, mentre quelle più indebitate, come la Roma, per non fare nomi, potranno arrivare a cedere oltre il 30%.

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AFP Neuer Bayern 34 anni, in Baviera dal 2011-12
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EPA Salah Liverpool 27 anni, gioca nei Reds dal 2017-18
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EPA Pogba Man Utd 27 anni, allo United dal 2016-17
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