Ibra si tira su: in Svezia per 7 giorni in famiglia
Amodo suo, sempre. Zlatan Ibrahimovic resta l’uomo più libero del mondo calcio, almeno in un periodo come questo, problematico per tutti, colleghi compresi. Ha evitato il lockdown, ha potuto allenarsi in Svezia, all’Hammarby che lo sta corteggiando per il finale di carriera, con veri compagni, su un vero campo e con un pallone vero, altro che tapis roulant e videochat. Certo, c’erano anche quelle, perché il contatto con Stefano Pioli e il suo staff non è mai mancato, e neppure quello con i compagni. Ma intanto Zlatan ha potuto anche correre sull’erba, girare senza mascherina, vivere una vita più o meno normale. Vita che è tornato a vivere ieri, visto che ha avuto il permesso di passare una settimana con la famiglia. La grande paura
Passata l’ansia di dover affrontare un infortunio gravissimo, Ibrahimovic ha avuto comunque un responso medico che certificava una lunga assenza. A quel punto, ha chiesto e ottenuto dalla società il permesso di rientrare in Svezia, dove passerà qualche giorno con la famiglia. Oltretutto, facendo due calcoli, Ibrahimovic potrebbe rientrare alle base in un momento positivo, quando anche i protocolli per chi arriva da paesi esteri potrebbero essere più blandi. Una volta di più, ha trovato una scappatoia per battere i canoni imposti dal Covid ed è riuscito a limitare i danni. Il tempo gioca a suo favore, almeno in questo senso. Lo stop sarà lungo, il futuro è ancora incerto, ma intanto il fuoriclasse svedese recupera una dimensione più confortevole per passare questo periodo, il primo, di convalescenza, più che convalescenza una mancanza forzata di attività. Poi fra dieci giorni saranno necessari altri accertamenti, e allora si vedrà. Intanto Zlatan sta alla finestra. Contempla l’incerta realtà del calcio italiano dalla sua casa di Stoccolma, dove ha ritrovato la moglie e i figli.
Riflessioni
Il Milan ha convenuto che fosse inutile forzarlo a restare a Milano da solo, senza che potesse fare niente. Mentre stava facendo tanto per riportare in forma i compagni. Guidava il gruppo, stimolava tutti ad andare subito al massimo, era il solito Ibrahimovic prorompente. Poi il polpaccio ha fatto crac, si è temuto il peggio, le prime analisi hanno scongiurato danni più gravi di una lesione muscolare che sarà comunque fastidiosa da ricomporre. Zlatan, atteso ai nastri di partenza come il più in forma vista la quarantena evitata e la vita normale fatta in Svezia, si è dovuto arrendere, ma a quanto pare l’avventura italiana non si ferma qui. Qualche partita da giocare nel finale di stagione, poi si vedrà. I giochi sono aperti.