L’Inghilterra riapre il 17 giugno Poi subito il derby di Liverpool
Football is back. L’annuncio che milioni di tifosi inglesi attendevano ieri è arrivato a metà pomeriggio, anticipato dal Daily Telegraph: la Premier riparte il 17 giugno con due recuperi, Manchester City-Arsenal e Aston Villa-Sheffield United. Proprio in questo match sarà osservato un minuto di silenzio: il Covid19 ha ucciso Ron Smith, 79 anni, padre dell’allenatore del Villa, Dean. Il 19 si svolgerà invece il turno al completo saltato il 14 marzo, dopo la sospensione del campionato decisa il 13, poche ore dopo la comunicazione della positività di Mikel Arteta, manager dell’Arsenal. Due i piatti forti di questa giornata: il derby di Liverpool in casa dell’Everton di Carlo Ancelotti e TottenhamManchester United nella tana di José Mourinho. Il campionato terminerà domenica 2 agosto, mentre nel weekend successivo si svolgerà la finale di Coppa d’Inghilterra: mancano sette partite al termine della F.A. Cup. In totale, dal 17 giugno all’8 agosto, 99 gare ufficiali. Per la cronaca, dal 1947, esattamente 73 anni fa, non si disputava un match del campionato inglese dopo maggio: il 14 giugno ci fu un memorabile Sheffield United-Stoke City.
Sicurezza
Il semaforo verde è scattato al termine della tre giorni di riunioni, in cui i boss della Premier hanno dato il via libera agli allenamenti al completo – ieri il primo club a postare sul suo sito una foto della seduta con l’intera rosa è stato il Newcastle di Steve Bruce -, hanno fornito spiegazioni sui protocolli da adottare e si sono confrontati con le categorie allenatori/giocatori. Il calcio inglese si rimette in cammino dopo tre tornate di tamponi – per un totale di 2.752 test -, in cui sono risultate 12 positività e dopo la visione di alcuni studi scientifici, in uno dei quali è stato evidenziato che, per contrarre
Semaforo verde dopo tre giorni di riunioni dei vertici: la Premier riparte (a porte chiuse) con i recuperi e nel weekend seguente con la giornata completa
il virus, è necessario avere un contatto di almeno 39 secondi con un “infetto”. I centri tecnici, per la sanificazione continua, il sistema dei divieti e la rilevazione della temperatura corporea quotidiana, sono indicati come luoghi sostanzialmente sicuri. Il vero rischio, avvertono gli esperti, avviene in casa o nei contatti sociali all’infuori della squadra di appartenenza.
Reazioni
Le reazioni all’annuncio della ripresa del torneo sono state all’insegna dell’entusiasmo. «Football is back soon!!», ha cinguettato su Twitter il centravanti del Tottenham, Harry Kane. «It’s coming back, it’s coming back, it’s coming back, football coming back. 17 June», ha scritto l’ex bomber della nazionale Gary Lineker. Preoccupato invece il sindaco di Londra, Sadiq Khan: «Il calcio potrebbe consentire al virus di tornare a diffondersi, se non verranno prese tutte le precauzioni possibili. Non dobbiamo dare al Covid-19 la possibilità di proliferare ancora». Resta aperta l’opzione dei campi neutri. Secondo la polizia, le gare “normali” possono giocarsi negli stadi d’appartenenza, ma quelle con un seguito particolare andrebbero organizzate in strutture “terze”, per ridurre il rischio di assembramenti di tifosi all’esterno degli impianti.
Deeney
L’entusiasmo di queste ore non può relegare in secondo piano quanto è accaduto a Troy Deeney, capitano e centravanti del Watford, tra i giocatori in prima linea nell’esporre le preoccupazioni nel ritorno del calcio: «Su Twitter c’è chi ha augurato a mio figlio di cinque mesi, con seri problemi respiratori, di contrarre il Covid19». Alla deriva social non c’è fine, purtroppo.