Viaggi fra Regioni: «Resta il via dal 3 giugno»
La cabina di regia Conte-governatori Speranza: «Faremo altre verifiche» Ma la Grecia non vuole turisti italiani
«Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti tra Regioni. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora l’andamento della curva». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del vertice di ieri sera a Palazzo Chigi, a cui ha partecipato il premier Giuseppe Conte, proprio con Speranza e gli altri ministri (Boccia, Lamorgese e Di Maio, che sta lavorando per la riapertura delle frontiere con gli altri Paesi della Ue, dal 15 giugno). Il ministro per gli Affari Regionali, Boccia, sentirà «i governatori nelle prossime ore, per continuare a confrontarsi sulla riapertura dal 3 giugno». La Lombardia, proprio ieri, si era mostrata attendista. «Per noi la data chiave per analizzare i dati è l’8 giugno», ha spiegato l’assessore al Welfare, Gallera. La riunione teneva conto dell’atteso monitoraggio del ministero della Salute e dell’Iss, relativo alla settimana dal 18 al 24 maggio, quella delle ulteriori riaperture: la situazione dell’epidemia resta «fluida», con forti differenze territoriali. Però le riaperture di negozi, pub e ristoranti non hanno determinato, finora, condizioni particolarmente preoccupanti sul fronte epidemiologico. Al contrario, l’indice di trasmissione del contagio (R con T) è sotto il livello di allarme, sotto l’1, in tutte le Regioni, né si evidenziano segnali di sovraccarico degli ospedali. Intanto, gli ultimi dati della Protezione civile confermano la tendenza. La curva del contagi continua a calare, ma la Lombardia resta sotto osservazione, visto che si registrano quasi il 69% dei nuovi casi di positività (354 su 516, di cui 32 a Milano). I 72.135 tamponi in tutta Italia confermano un rapporto test/ positivi dello 0,7%. I 2.240 guariti fanno scendere di altri 1.811 gli attualmente positivi: 46.175. Si registrano altri 87 decessi, ma cala ancora il numero di posti occupati nelle terapie intensive (-14), con i ricoverati che si attestano a 7.094.
In Croazia sì
Sul fronte delle Regioni, c’è il Veneto che dall’1 giugno fa cadere l’obbligo della mascherina nei luoghi aperti, salvo i casi di assembramenti o che non si riesca a garantire la distanza. «Se vai a camminare da solo, la porti ma non la indossi», spiega il presidente Luca Zaia. E la Sardegna, torna sulla questione del “passaporto sanitario” e della salute di chi arriva sull’isola questa estate. «Una proposta concreta che ci permetterebbe di certificare la negatività al virus per chi, dal 3 giugno, dovesse arrivare in Sardegna», dice l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, ma «sarà per forza volontaria, noi non possiamo costringere nessuno a farsi un test». Intanto, dall’estero arrivano segnali ambivalenti per il turismo. Se da un lato la Croazia ci ripensa - gli italiani pos