La Gazzetta dello Sport

ICARDI AL PSG: ACCORDO FATTO IL SÌ A 50 MILIONI E 8 DI BONUS ADESSO L’INTER HA UN TESORO

Leonardo ottiene lo sconto, per i nerazzurri una plusvalenz­a record e tanto cash da reinvestir­e. Contratto top per l’argentino, resiste la clausola anti-Juve: se l’attaccante torna in Serie A, altri 15 milioni ai nerazzurri

- di Davide Stoppini e Alessandro Grandesso

C’est fait, il traguardo è lì. Inter e Psg hanno lavorato duro nell’ultima settimana e nella giornata di ieri hanno raggiunto un’intesa di massima per il trasferime­nto definitivo dell’argentino a Parigi: 50 milioni di euro di base fissa, ai quali aggiungere 8 milioni di bonus, legati alcuni a obiettivi personali del calciatore e altri ai risultati di squadra. Per l’annuncio a questo punto mancano davvero solo questioni tecniche, i famosi dettagli: arriverà oggi o più probabilme­nte domani, la scadenza fissata per il riscatto nel contratto stilato tra le parti lo scorso settembre, al momento del prestito.

Sconto

Già, il riscatto. Lo sconto che voleva Leonardo alla fine c’è stato e anche corposo: se tutti i bonus saranno centrati, il Psg avrà risparmiat­o il 17% rispetto ai famosi 70 milioni. Chissà che non diventi un parametro economico europeo per il primo mercato post Covid, in termini di svalutazio­ni dei cartellini rispetto ai prezzi pre pandemia. Di certo, un po’ di consideraz­ioni questa cessione se le porta dietro. La prima: Icardi non aveva la minima possibilit­à di rientrare a Milano. E l’Inter, pur di chiudere l’affare, non ha voluto correre il rischio di un’altra stagione di polemiche, legate pure alla possibilit­à - mai davvero concreta ma sempre presente - di un inseriment­o della Juventus per Maurito. Secondo punto: i 50 milioni rappresent­ano per l’Inter una plusvalenz­a praticamen­te totale, Maurito è infatti iscritto a bilancio a poco meno di due milioni. Per la società di Zhang, dunque, la cessione di un giocatore al di fuori dal progetto tecnico diventa al contrario centrale per sistemare i conti. Terza consideraz­ione, quella che più interessa in prospettiv­a per i nerazzurri: l’acquisto di Icardi è la prova che nel prossimo mercato, ancor più che in passato, chi ha soldi da spendere senza per forza dover ricorrere a scambi potrà fare la differenza. Vale per tutti, evidenteme­nte. E dunque anche per un club come l’Inter, che virtualmen­te «rischia» di avere nel portafogli­o almeno 150 milioni di euro cash, se si concretizz­erà anche il riscatto (anche lì con sconto) di Perisic da parte del Bayern - filtra ottimismo - e poi la cessione di Lautaro in direzione Barcellona, al netto delle parole «protettive» del direttore sportivo Piero Ausilio pronunciat­e nei giorni scorsi.

Fine di un’era

Dell’ipotesi Cavani, di Tonali e di cosa l’Inter intende fare con le casse piene parliamo nel pezzo a fianco. Qui è giusto ricordare come l’addio a titolo definitivo di Icardi, arrivato a Milano nel 2013, segni la fine di un’era. L’argentino e la moglie Wanda Nara sono legati a un’Inter che non c’è più, che ha voluto tagliare i ponti col passato, decidendo di fare a meno di chissà quanti follower potenziali (6,5 milioni il seguito di Maurito su instagram, altrettant­i per Wanda) e allo stesso tempo imboccando una strada completame­nte diversa, sposata - anzi, raffigurat­a - da Antonio Conte. Strada decisa un anno fa e ribadita ora, con la cessione «a qualsiasi costo» di Icardi. E con clausola anti-Juve annessa, perché il valore del calciatore non lo disconosce neppure l’Inter. Meglio in ogni

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