L’ultimo Jack
Bonaventura-Milan Gol e esperienza per il lungo addio Pioli potrebbe affidarsi al senatore con la valigia che ha già colpito i bianconeri
Inutile girarci intorno, per l’impresa nella tana della Signora serviranno gol – uno in più dei sarriani o gli stessi, purché dal 2-2 in su – ed esperienza. A questo Milan «de-ibraizzato» mancherebbero certezze su entrambi i fronti, o forse no: tutto dipende da Stefano Pioli e dal filo che potrebbe riallacciare con chi lo ha preceduto sulla panchina rossonera negli ultimi sei anni. Se lo farà, anche lui come i vari Inzaghi, Montella e Gattuso non potrà che trovare un posto sul prato dello Stadium a Jack Bonaventura, il senatore con la valigia che somiglia a quella di Mary Poppins: la apri e scorre un fiume di gol e personalità.
Atto finale
Per il momento siamo a 34 centri, spalmati dal 2014 a oggi. Negli ultimi dieci anni solo Ibra ha segnato di più nel Milan, con una differenza: Zlatan è pagato per fare gol, mentre Bonaventuquartista, ra si muove qualche metro più indietro. Eppure nel caso di Jack, che ha un contratto in scadenza alla fine di questo mese, un curriculum così luccicante sembra non bastare più per proseguire insieme al Milan. La filosofia del club parla chiaro, la linea verde di Elliott tratteggia determinati parametri nei quali il centrocampista arrivato dall’Atalanta negli ultimi anni dell’era Berlusconi evidentemente non rientra: pur essendo un 30enne nel pieno della maturità calcistica, Bonaventura è considerato un over un po’ troppo lontano dalla soglia massima di 25 anni pensata dalla proprietà per i rossoneri di domani, e l’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori quasi per un anno probabilmente ha estremizzato il concetto. A meno di clamorose sorprese, insomma, l’addio è scritto, perché per rinnovare servirebbe una chiamata che finora non è arrivata. Molto più probabile, invece, quella di Pioli, che a Torino oltre a Ibra dovrà ria Theo Hernandez e Castillejo, fonti di gioco e di reti. Il tecnico rossonero in questi giorni sta ragionando anche sull’opzione Paquetà, ma il confronto con Jack in termini realizzativi non regge: in un anno e mezzo di Milan il brasiliano ha segnato un solo gol, mentre Bonaventura è riuscito a lasciare il segno anche in questo 2019-20 tutto in salita, firmando due reti in due delle 9 gare giocate da titolare, contro Napoli e Bologna. Il cambio di sistema pensato da Pioli a gennaio, proprio quando Jack aveva trovato continuità, lo ha penalizzato, ma i nuovi equilibri da cui si ripartirà tra dieci giorni potrebbero rilanciarlo e offrirgli un finale da protagonista. Anche perché Jack si è ripresentato a Milanello con una brillantezza che ha impressionato tutti, allenatore compreso: le gambe girano come ai bei tempi e la testa è rivolta al presente, come solo i veri professionisti sanno fare. Il resto è questione di esperienza, materia di cui Bonaventura è un professore.
Firma preziosa
Essere un senatore in questo Diavolo non sarà un gran vantaggio anagraficamente parlando, ma di sicuro lo è sul campo. E in partita Jack sa come fare girare il Milan. Del Diavolo conosce a memoria automatismi e movimenti praticamente in ogni zona dalla mediana in su: in questi anni ha fatto il trenunciare
la mezzala, l’esterno d’attacco – tutti ruoli che Pioli potrebbe chiedergli di ricoprire allo Stadium − adattandosi alle consegne tattiche e portando a casa quasi sempre ottimi risultati. Il più bello di tutti, Jack lo ha ritirato a Doha una notte di quattro anni fa, quando di fronte aveva proprio la Juve: una sua bellissima girata di testa su pennellata di Suso permise al Milan di pareggiare i conti dopo il gol di Chiellini e di arrampicarsi fino ai rigori in cui Donnarumma si sarebbe preso la scena, regalando ai tifosi rossoneri la Supercoppa 2016, ultimo trofeo vinto dal club. Prima, Bonaventura aveva ovviamente detto ancora la sua, spiazzando Buffon dal dischetto al secondo tiro dei rossoneri: «Ero teso ma non troppo, sapevo dove e come volevo tirare». Piccolo promemoria nel caso in cui ci si dovesse dilungare anche stavolta.
Condizione A Milanello è uno dei più brillanti e piace perché è duttile
Supercoppa A Doha segnò nei regolamentari alla Juve e anche ai rigori