Floyd per Floyd Mayweather paga le spese del funerale
Carl Lewis e Michael Johnson si schierano con i manifestanti. Il tweet di Woods fa infuriare i social
pezzi. Agite subito! Non fate lo stesso errore terribile e mortale che avete fatto con le case di riposo!» ha twittato Trump riferendosi alla crisi del Covid-19. A Buffalo un suv è piombato su un gruppo di poliziotti, ferendone tre. A St. Louis, un ex poliziotto di 77 anni è stato ucciso a colpi di pistola durante il saccheggio di una gioielleria. Ad Atlanta sono stati messi in stato d’accusa i sei agenti che hanno malmenato due ragazzi terrorizzati, facendoli scendere dalla loro auto. «Da tempo eravamo seduti sopra una polveriera. Ora è esplosa», ha commentato Danielle Outlaw, commissaria di polizia di Philadelphia.
La follia del pregiudizio e dell’odio razziale allarga i cuori più sensibili. Dimenticate gli atteggiamenti da sbruffone, l’ostentazione della ricchezza, le tante dichiarazioni sopra le righe a uso social: di fronte alla tragedia di Minneapolis, Floyd Mayweather si è mosso con l’eleganza e la precisione che ne hanno fatto un’icona imbattibile sui ring di pugilato.
Aiuto discreto
Sarà lui, infatti, a pagare i funerali di George Floyd, che si terranno venerdì a Houston, la città in cui era cresciuto, mentre due cerimonie di commemorazione sono previste per giovedì in Minnesota, dove è stato ucciso, e per sabato nel North Carolina, da cui proveniva la famiglia. A rivelare l’iniziativa è stato l’avvocato Leonard Ellerbe, presidente della Mayweather Promotions: «Probabilmente si arrabbierà con me perché voleva che non si sapesse, ma posso confermarvi che si accollerà tutte le spese della cerimonia. Lui è fatto così, sono vent’anni che senza dire nulla si preoccupa di cose come queste». Mayweather ha contattato la famiglia di Floyd attraverso un amico comune offrendosi di sostenere le spese del funerale, ricevendo una risposta positiva.
Le altre reazioni
Il gesto di «Pretty Boy» è solo l’acme delle reazioni al delitto di Minneapolis, che continua a scuotere le coscienze in tutto il mondo. Su Twitter si è fatto sentire anche Tiger Woods, il nero che ha dominato lo sport più bianco di tutti, il golf, ma il suo post ha scatenato furibonde reazioni social perché considerato troppo accomodante con la Polizia: «Il mio cuore è con George Floyd, la sua famiglia e quelli di noi che stanno soffrendo ora. Ho sempre avuto il massimo rispetto per le forze dell’ordine, ma questa scioccante tragedia ha chiaramente superato il limite. L’educazione è il miglior modo di andare avanti. Possiamo far sapere come la pensiamo anche senza bruciare i quartieri in cui viviamo». Ben più dura la presa di posizione di Carl Lewis, da sempre feroce antagonista del presidente Trump. Il Figlio del Vento ha espresso le sue idee commentando un tweet in cui si accusava la polizia di usare gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro manifestanti indifesi: «La solita tattica diversiva. Restate forti e continuate a protestare». Anche un altro fenomenale velocista, Michael Johnson, ha usato parole pesantissime: «Il razzismo non è soltanto l’uccisione di un uomo, ma riguarda soprattutto l’esperienza quotidiana della gente di colore che non può inseguire il sogno americano perché il pregiudizio ormai è istituzionalizzato». E il Paese brucia.
La polizia spara e usa dei diversivi: rimanete forti e continuate la vostra protesta
La gente di colore in America non può inseguire i sogni perché il razzismo è istituzione