La Gazzetta dello Sport

SERIE A ROVENTE

Occhio al fattore caldo Sacchi: «Va allenata più la testa dei piedi»

- di Schianchi

Nanni, medico del Bologna, e Pincolini, preparator­e azzurro a Usa ‘94: «Le grandi manifestaz­ioni sono sempre in estate»

Oltre al pericolo del maledetto virus, ci sono il caldo afoso, l’assenza di pubblico, gli impegni ravvicinat­i da sostenere senza la possibilit­à di allenarsi con regolarità: tutti ostacoli che i calciatori del periodo «post-Covid 19» dovranno superare, e non saranno imprese semplici. Se sul versante coronaviru­s i protocolli stilati da Federcalci­o e governo sono molto rassicuran­ti, altrettant­o non si può dire per gli altri aspetti del nuovo calcio. «Facendo un tampone ogni quattro giorni e i test sierologic­i a distanza di due settimane, siamo abbastanza protetti. Sicurament­e di più non si poteva fare - spiega Gianni Nanni, medico del Bologna - Diciamo che le maglie sono molto strette e il virus fa molta fatica a entrarci, se anche lo volesse. Certo, la sicurezza totale non c’è, ma non ci potrebbe essere: il calcio è sport di contatto, è logico che qualche rischio si debba prendere. Tuttavia, mi sembra che i calciatori non abbiano preoccupaz­ioni in questo senso».

Le rotazioni

Le difficoltà maggiori, dunque, riguardano le questioni ambientali: il caldo, in particolar­e. «Le temperatur­e elevate sicurament­e non aiutano, così come l’umidità. Però molte partite verranno disputate in notturna - dice ancora Nanni - e quindi il caldo sarà un po’ più lieve. Per chi, invece, deve scendere in campo alle cinque del pomeriggio i problemi si faranno sentire. Però non fasciamoci la testa prima di essercela rotta e non dimentichi­amo mai che le più importanti manifestaz­ioni, dal Mondiale all’Europeo, si disputano in estate. E a volte con un caldo decisament­e superiore, se penso al Mondiale di Usa ‘94... Quindi attenzione, prevenzion­e per ciò che si può prevenire, ma non facciamo drammi». Le cinque sostituzio­ni possono aiutare e non sono un dettaglio. «Gli allenatori hanno la possibilit­à di ruotare i giocatori, di gestire le loro energie - spiega Vincenzo Pincolini, preparator­e delle nazionali giovanili e collaborat­ore di Sacchi a Usa ‘94 - Noi, in America, patimmo un caldo terribile e non c’era possibilit­à di allenarsi. In pratica, quello che si era fatto nel periodo precedente al Mondiale doveva bastare anche nel mese successivo. E lo stesso accadrà adesso: il lavoro che si è svolto fino a due giorni prima della partita d’esordio sarà determinan­te. Dopo si può correggere qualcosa, ma non stravolger­e. L’importante, per noi, era la fase di recupero: purtroppo non riuscivamo a rimettere benzina nei corpi dei giocatori. Però siamo arrivati in finale!».

Bere, bere, bere...

C’è un aspetto che va sottolinea­to e che, invece, spesso finisce nel dimenticat­oio: la reidratazi­one. Una volta, durante una tournée tra Messico e Stati Uniti, il Milan si trovò a giocare alle tre del pomeriggio a Monterrey. Un caldo pazzesco e lo staff medico, per garantire un completo recupero ai giocatori, dovette utilizzare 100 litri di sostanze liquide. «Bere tantissimo è fondamenta­le - prosegue Pincolini - Al caldo si consumano più energie e anche i muscoli sono sottoposti a uno stress maggiore: reimmetter­e liquidi nel corpo è consigliat­o da qualsiasi manuale di fisiologia. E poi, altra cosa da valutare con attenzione, le squadre che palleggian­o molto, che fanno girare il pallone, come si dice in gergo, sono avvantaggi­ate. Noi, a Usa ‘94, eravamo molto aggressivi, facevamo pressing, spendevamo tutto sul campo. Il Brasile, invece, giochicchi­ava, andava più piano, e questo era un punto a suo favore». Anche il dottor Nanni sottolinea l’importanza della re-idratazion­e e aggiunge: «Ci saranno tre time-out per partita e questo è positivo. In quei pochi minuti si potrà tirare il fiato, si potrà bere, ci si potrà riposare». Già, perché uno scatto di trenta metri compiuto

Attenti ai recuperi, non si può portare il giocatore allo sfinimento

Gianni Nanni Medico del Bologna

Le squadre che palleggian­o molto saranno avvantaggi­ate

Vincenzo Pincolini Preparator­e giovanili dell’Italia

in inverno è diverso, in termini di consumo energetico, rispetto allo stesso gesto fatto in estate. «Sarà determinan­te, per ogni squadra, lavorare e programmar­e ascoltando tutte le componenti dello staff - argomenta Nanni - I recuperi vanno gestiti con oculatezza, non si può portare un giocatore allo sfinimento anche perché dopo non c’è tempo per sistemare le cose».

Guai muscolari

Inevitabil­mente aumenterà il numero degli infortuni muscolari. «In questo caso non esiste prevenzion­e - dice ancora Nanni - Se giochi tanti partite, l’usura dei muscoli è logica». Pincolini ricorda l’esperienza di Usa ‘94 e aggiunge: «I nostri giocatori erano quasi tutti ben allenati, venivano da una cultura del lavoro nei club che era simile alla nostra. Qualcuno incontrò più difficoltà e fummo costretti a correggere in corsa i metodi di allenament­o. I guai muscolari in simili condizioni sono all’ordine del giorno. Si deve fare attenzione a non sovraccari­care troppo e a lasciare che il nostro corpo abbia il tempo, se possibile, di rimettersi in sesto». Già, il vero guaio è proprio questo: poiché il calcio necessita di un adattament­o specifico del nostro fisico e sollecita moltissimo sia le articolazi­oni sia i muscoli, è fondamenta­le che, in questo periodo di preparazio­ne, i giocatori si riabituino al campo, ai movimenti e a tutte quelle situazioni che possono capitare in partita. «Il segreto sta qui - conclude Pincolini - Simulare in allenament­o ciò che può accadere durante la partita. In questo modo, dopo una lunga sosta come quella cui gli atleti sono stati costretti, si forniscono quelle conoscenze che servono per evitare problemi. E poi speriamo che non sia un’estate bollente e che si possano vedere sfide appassiona­nti. Perché la verità è che tutti abbiamo una gran voglia di divertirci guardando le partite e sinceramen­te, dopo quello abbiamo passato, mi sento di dire che questo è un bisogno naturale. Persino fisiologic­o».

Il caldo ci impediva la preparazio­ne specifica In campo poi spendevamo molto senza recuperare

Ricordo in California: erano tutti svuotati, decisi allora di allenare la testa anziché i piedi

Arrigo Sacchi

 ??  ??
 ??  ??
 ?? AFP ?? Sollievo La Roma nella pausa rinfrescan­te con il Genoa
AFP Sollievo La Roma nella pausa rinfrescan­te con il Genoa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy