La Gazzetta dello Sport

Da Rivera a Seedorf Facce da impresa E lo Stadium vuoto...

- Di Alex Frosio

Sarà una partenza in salita, nessun dubbio: nella sua roccaforte, la Signora ama maltrattar­e i suoi ospiti. L’1-1 dell’andata a San Siro non è una sconfitta ma le assomiglia, dunque allo Stadium il Milan sarà chiamato all’impresona, se vuole prendersi la finale di Coppa Italia. Meglio evitare di parlare di rimonte - nella storia rossonera sono più tristement­e famose quelle subite, da Istanbul in giù -, ma scattare da una partenza in salita sì, è nel dna del Diavolo. Tanto per dire: era il 1989 e si partiva dall’1-1 del Bernabeu, quello famoso per gli innumerevo­li fuorigioco fischiati ai bianchi e per il gol di testa in torsione di Marco van Basten (addebitato come autogol al portiere Buyo secondo le regole dell’epoca...), anche la notte che lo squadrone di Sacchi si rivelò al mondo nella sua grandezza, spazzoland­o il Real Madrid con cinque gol, per viaggiare poi verso l’apoteosi di Barcellona. E per restare in tema Champions, come non ricordare la “tempesta perfetta”: c’era da ribaltare il 3-2 con il Manchester United a Old Trafford, ci pensarono Kakà, Seedorf e Gilardino più Gattuso a ringhiare su Cristiano Ronaldo e una pioggerell­ina sottile e insistente da serata epica - a rendere indimentic­abile la semifinale 2007. La ricca storia europea del Diavolo richiama alla mente anche il complicato primo turno di Coppa dei Campioni nella stagione 1968-69, anno del secondo trionfo rossonero: nella Malmoe che anni dopo avrebbe accolto la nascita di Zlatan Ibrahimovi­c, subito 2-0 svedese, addolcito da Rivera; al ritorno, gol ospite a rendere più ripida la salita, poi spianata da una doppietta di Pierino Prati, gol di Sormani e rigore di Rivera. Gli stessi protagonis­ti del poker in finale all’Ajax di Cruijff nel maggio successivo. I tifosi più affezionat­i non dimentican­o nemmeno Auxerre nel 198586, k.o. 3-1 in Francia ribaltato al ritorno con un tris firmato Virdis, Hateley e ancora Virdis: primo turno di una Coppa Uefa tutt’altro che memorabile (eliminazio­ne negli ottavi contro il Waregem) ma significat­iva perché rappresent­ava il ritorno in Europa dopo gli anni bui della doppia retrocessi­one. In ambito campionato, sono rimonte quelle che condussero la squadra di

Zaccheroni allo scudetto 1999 - rincorsa iniziata proprio ribaltando il Parma a San Siro, da 0-1 a 2-1 - e il Milan di Allegri in Champions nel 2013 (con 12 gol di Mario Balotelli in 13 partite...). E se si resta al campionato, un ribaltone famoso resta quello nel derby del febbraio 2004: 2-0 interista a fine primo tempo, gol di Tomasson, Kakà e Seedorf nella ripresa. E scudetto a fine stagione. Certo, a ripercorre­re la storia rossonera, ci si accorge che lo stadio di San Siro ha rappresent­ato lo scenario preferito - e a volte decisivo per l’impresa. In trasferta, le imprese sono meno frequenti: il successo a casa Bayern nella solita stagione di grazie 200607 (2-2 a San Siro, 2-0 in Germania), la complicata duegiorni di Belgrado nel 1989. Anche allora, era finita 1-1 a San Siro e la qualificaz­ione fu - ehm - laboriosa. Ma almeno, a differenza del Marakana della Stella Rossa, lo Stadium sarà vuoto. E un po’ di spinta la Juve la perderà. Ma servirà comunque un’impresa. Per fare di nuovo la storia.

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Il gol di Seedorf in Milan-Man. United, semifinale Champions 2007
Van Basten contro Michel, in Real MadridMila­n 1989 1
Notti leggendari­e 1 Il gol di Seedorf in Milan-Man. United, semifinale Champions 2007 Van Basten contro Michel, in Real MadridMila­n 1989 1
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