Guardiola chiama Lillo come vice Fu il suo allenatore in Messico nel 2006
Quando il primo settembre 1996 a Oviedo gli dissero che Guardiola voleva fare la sua conoscenza per fargli i complimenti, Lillo rispose: «Certo che voglio incontrare il miglior centrocampista della storia!». Lì nacque un’amicizia, che ora si concretizzerà in un lavoro comune: manca solo la firma, ma Juan Manuel Lillo, 54 anni, sarà il vice di Pep al City, al posto di Arteta che da dicembre è all’Arsenal. Un binomio che si ricostituisce dopo l’esperienza insieme ai Dorados, Messico, nel 2006, quando Lillo era in panchina e Pep in campo perché «non mi posso ritirare senza aver giocato in un team di Juanma». Fra i suoi maestri con Cruijff e Bielsa. Nel 2003 Pep avrebbe voluto portare a Barcellona Lillo, nella cordata che vedeva Bassat candidato presidente. Ma vinse Laporta: Pep andò in Qatar e Lillo ripartì dalla B al Ciudad Murcia. Lillo ha iniziato ad allenare a soli 17 anni le giovanili del Tolosa basco, dove è nato, a 23 anni era già in C per approdare a 29 anni in Liga col Salamanca, il più giovane tecnico di sempre, dopo 2 promozioni di fila. Poi Oviedo, dove nel settembre ’96, affronta il Barça di Pep, Stoichkov e Luis Enrique che vincono 4-2. Ma Guardiola è impressionato da questo giovane tecnico che si dice in Spagna abbia inventato il 4-2-3-1, modulo poi di moda, il pressing alto, il gioco posizionale, e che ama il calcio offensivo. A volte troppo.
Mamma malata, addio Cina
Tanto che il 20-11-10 l’Almeria di Lillo è travolto dal Barça di Pep, in panchina, 8-0, e Juanma perde il posto. Bell’amico… Sì, perché intanto si erano frequentati, Juanma è venuto a trovare Pep anche in Italia. Dopo va in Colombia, poi è il vice di Sampaoli in Cile e a Siviglia, ancora a Medellin, quindi in Giappone e infine in Cina dove l’anno scorso ha portato il Qingdao Huanghai in A. Avrebbe dovuto essere lì, ma il Covid ha chiuso le frontiere. Lillo, cui si ammala la madre, non si è più mosso dalla Spagna. Ora l’ha chiamato Pep, vuol dire che non ha intenzione di andare via da Manchester.