La Gazzetta dello Sport

Aliassime

Con i social parliamo a tante persone, dobbiamo usarli per combattere violenza e razzismo Sinner è molto forte. Quando si parla di chi sarà il prossimo top player si fa sempre il suo nome Felix Aliassime «TENNIS E PIANO LA MIA RICETTA PER SUONARLE AL RA

- di Federica Cocchi

Il 19enne canadese, n° 20, tra lavoro e passioni «Mio padre preso per ladro perché di colore... Sport e musica possono cambiare il mondo»

Sono giovani, talentuosi, vogliono cambiare il mondo. O almeno essere parte di un cambiament­o mai così necessario. Dopo Coco Gauff e Naomi Osaka, in prima linea nelle manifestaz­ioni contro il razzismo per l’uccisione di George Floyd, anche Felix Auger Aliassime, ventenne canadese di padre togolese e numero 20 al mondo, ha voluto raccontare la sua esperienza.

► Felix, ha mai subito episodi di razzismo?

«Mio padre sì, qualche anno fa a Montreal. Lui è nato in Togo ed è emigrato in Canada, poi ha sposato mia madre, bianca e canadese. Insomma, stava tornando a casa con la sua Mercedes e si è accorto che la polizia lo seguiva. Lo hanno fermato e interrogat­o sul perché stesse guidando quell’auto. Pensavano che fosse rubata: era strano per loro che una persona di colore guidasse una macchina costosa. Ha dovuto dimostrare che la macchina fosse davvero la sua. Può sembrare una sciocchezz­a se paragonata al dramma di Floyd, ma è un segnale che il razzismo e la discrimina­zione possiamo toccarli con mano ogni giorno, soprattutt­o nelle piccole cose».

► Sembra che la nuova generazion­e del tennis sia molto attiva sul fronte dell’impegno sociale. Non solo partite, ma anche sensibiliz­zazione sui temi più importanti.

«Noi, rispetto ai campioni che ci hanno preceduto, abbiamo dalla nostra uno strumento molto potente, i social. Ognuno di noi cerca di fare la propria parte parlando a una grande platea. Sì, penso che noi giovani possiamo fare la differenza per sradicare la piaga sociale del razzismo e la discrimina­zione in generale».

► Non sono stati mesi facili, gli ultimi. Lei come ha trascorso la quarantena?

«Quando è arrivata la notizia che non avremmo giocato Indian Wells e Miami mi trovavo in Florida. Sono rimasto lì qualche giorno con la mia ragazza, poi sono tornato a Montreal dalla famiglia. Diciamo che, pur nella difficoltà del momento, è stato bello passare così tanto tempo coi miei. Porterò sempre con me il ricordo di belle serate a tavola a chiacchier­are di tante cose, a sfogliare vecchi album di famiglia. Poi, a metà maggio, sono tornato in Europa».

► È stato complicato rientrare in Europa dal Canada? «Avendo la residenza a Montecarlo non troppo. Ho fatto tutti gli esami e ho dovuto firmare un po’ di documenti».

► Sembra che sia il momento di tornare a giocare. Da metà giugno anche lei sarà in campo nell’Uts alla Mouratoglo­u Academy.

«Sì, non vedo l’ora. Il tennis mi è mancato, la routine, l’adrenalina. Tutto quello che davo per scontato, da un giorno all’altro è sparito. Sono curioso di mettermi alla prova, vedere a che punto sono, provare il nuovo metodo di punteggio. Peccato che non ci sia il pubblico, ma potranno vederci in streaming: spero possano divertirsi».

► Lei è uno dei giocatori più precoci, ha già centrato 5 finali Atp. Ora il nostro Jannik Sinner, sulla sua scia, sta infrangend­o molti record di precocità. Ha qualche “consiglio” per lui? «Io non penso proprio di essere nella condizione di dare consigli (ride). Jannik gioca benissimo, lo scorso anno ha dimostrato il suo valore. Ogni volta che si parla dei top player del futuro si fa il nome di Sinner. Lo conosco, mi sono allenato anche con lui e si impegna tantissimo, in più è umile, gentile, simpatico. E con Piatti, che ha una grande esperienza, non potrà che crescere bene».

► Sappiamo che è un ottimo pianista. Tra un allenament­o e l’altro ha modo di esercitars­i anche al pianoforte?

«Ultimament­e, andando in giro per il mondo, non avevo tanto tempo. Fermarmi a Montreal è stato utile anche per migliorare al piano. Mi piace suonare Beethoven ma anche le colonne sonore dei grandi film. Poi ho una vera passione per la musica del vostro Ludovico Einaudi. Anche la musica, come lo sport, può cambiare il mondo». Suonala ancora, Felix.

 ?? AFP ?? Lo show Felix Auger-Aliassime durante il concerto alla festa dei giocatori del torneo di Montecarlo 2019. Sopra insieme alla madre, Marie Auger, e la sorella Malika
Nel giorno di Roger
Felix Auger Aliassime è nato a Montreal (Canada) l’8 agosto 2000, stesso giorno - 19 anni dopo - di Roger Federer. Ha centrato 5 finali Atp, è stato finalista in Davis contro la Spagna nel 2019
AFP Lo show Felix Auger-Aliassime durante il concerto alla festa dei giocatori del torneo di Montecarlo 2019. Sopra insieme alla madre, Marie Auger, e la sorella Malika Nel giorno di Roger Felix Auger Aliassime è nato a Montreal (Canada) l’8 agosto 2000, stesso giorno - 19 anni dopo - di Roger Federer. Ha centrato 5 finali Atp, è stato finalista in Davis contro la Spagna nel 2019

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