I dubbi di Pesaro tra cuore e ragione Serie A più lontana
Rinviata la decisione e Proli presenta il suo progetto. Nuovo allarme a Pistoia
Nessuna decisione definitiva. La Vuelle si è presa un’altra settimana per valutare se mantenere il proprio posto in Serie A o chiedere il riposizionamento in A2 entro il 15 giugno. Fumata grigia, dunque, dall’assemblea del Consorzio Pesaro Basket riunitasi ieri a Villa Cattani Stuart. Sono state sei ore di una articolata consultazione, per «riservarsi di effettuare un ulteriore passaggio attraverso gli organi competenti. Tutti i consorziati si sono dati appuntamento entro la prossima settimana per deliberare la decisione finale», ha fatto sapere la società. Insomma, le sorti della Vuelle restano in sospeso. L’orientamento resta quello del passo indietro, dettato dal buon senso di una situazione economica non facile, acuita dal coronavirus.
Il cuore e i bilanci
Il cuore spinge per la Serie A, che è un patrimonio della città così come il club che ha bilanci perfetti. Il primo obiettivo è preservare la società avendo conti in ordine, la categoria viene dopo, per quanto importante. Si sente forte la responsabilità di avere sulle spalle un nome storico e glorioso ma le aziende oggi pensano giustamente prima ai dipendenti e poi allo sport. Inoltre, difficilmente sarà possibile aprire una campagna abbonamenti. E per Pesaro tale contribuito equivale a un terzo del budget. Al momento nessun consorziato ha manifestato la volontà di andarsene, qualcuno è incerto, ma soprattutto manca ancora la risposta del main sponsor Beretta, che non è detto arrivi in tempo per il 15 giugno.
Ecco Proli
Ieri è stato presentato al Consorzio il nuovo consulente, ex presidente dell’Olimpia Milano, Livio Proli, 52 anni e attuale amministratore delegato del Gruppo Missoni. Il manager, che collabora a titolo gratuito con la Vuelle e l’ha scelta per la sua serietà, ha presentato il proprio progetto ai consorziati, ricevendo molti apprezzamenti. Per l’ultimo campionato chiuso con una sola vittoria, la società ha riconosciuto gli errori di costruzione della squadra. Il finale di stagione sarebbe servito per dare spazio ai giovani e valutare giocatori sotto contratto.
Solo dopo il 15 comincerà il mercato. I primi nomi usciti (Cancellieri, Dalmonte, Wojciechowski) non sarebbero sul taccuino della società.
La lettera di Pistoia
Anche Pistoia, retta da un consorzio, sta per decidere. In una lettera il presidente della società, Massimo Capecchi, ha detto che il club ha «aspettato pazientemente novità dal governo, dalla Fip e dalla Lega Basket, in prima linea per delineare il domani della pallacanestro italiana, fino all’ultimo consiglio federale. Purtroppo, però, alla permanenza delle incertezze non è corrisposta un’auspicata proroga delle relative scadenze. Ci troviamo così a dover prendere questa decisione con alcuni importanti nodi ancora da sciogliere, dal credito d’imposta per gli sponsor a termini e modalità dell’accesso al palasport. Senza questi due capisaldi, il nostro budget previsionale non è sufficiente per garantire la disputa della Serie A».