La Gazzetta dello Sport

PAQUETÀ E ERIKSEN COL VENTO IN COPPA

Subito due gol nel primo test Il Milan riscopre il brasiliano

- di Bocci, Frosio

Allo Stadium senza Ibrahimovi­c? Il tecnico va a caccia di soluzioni e ritrova il brasiliano più motivato Il modo migliore per evitare salti nel buio tattico

Ci sono dei giorni e delle ore che sembrano secoli. Questa deve essere stata l’impression­e e la sensazione dei giocatori e dello staff tecnico del Milan chiusi, come tanti colleghi in giro per il mondo, in un lungo lockdown surreale, fra allenament­i in giardino con i cani come compagni di corsa (i più fortunati), tapis roulant piazzati sulla terrazza ed esercizi sul divano di casa. Poi il pianeta si è rimesso in moto, anche la Lombardia piagata dal virus si è riaperta piano piano alla quotidiani­tà. Si è tornati a una specie di normalità, e ieri per i giocatori del Milan, a sei giorni dalla semifinale di ritorno con la Juve, è comparsa anche la partitella undici contro undici. Una figura quasi mitologica dopo tante settimane durante le quali l’emergenza virus è stata l’unica certezza.

Finalmente Lucas?

E il vincitore è... come nella serata degli Oscar, Lucas Paquetà, l’acquisto costoso, il ragazzo sempre in discussion­e, la promessa che ormai ha o dovrebbe avere l’età delle certezze. E il brasiliano rappresent­a senza dubbio una certezza per Stefano Pioli, il tecnico che fra tante difficoltà sta preparando il finale di stagione di una serie che i tifosi del Milan sperano sia acclamata e positiva nelle interpreta­zioni: il gradimento delle precedenti puntate è stato così così, ma un’impresa allo Stadium, partendo dal pareggio in casa a San Siro, potrebbe risollevar­e le sorti rossonere. Il Milan è sceso in campo nella tarda mattinata per la prova generale della coppa Italia: mancano ancora un po’ di giorni, ma una partita undici contro undici mancava ai giocatori come le passeggiat­e e la palestra ai comuni cittadini. A proposito di palestre: Zlatan Ibrahimovi­c era lì a faticare nella sala deserta di Milanello per tentare di accelerare i tempi di recupero, mentre Lucas Paquetà segnava una doppietta. La sfida in famiglia è finita 3-1, fra tanti cambi e qualche esperiment­o. Il brasiliano sembra molto più in forma e motivato rispetto al giocatore ciondolant­e e senza fissa dimora tattica visto nei mesi pre-Covid.

Ricomincia­re

A Milanello è finita appunto 3-1, con doppietta del brasiliano, gol di Bonaventur­a, pronto alle ultime uscite rossonere, e dall’altra parte, per gli avversari in maglia blu, rete di Olzer. Le soluzioni provate danno già qualche indicazion­e per la ripartenza allo Stadium: da una parte Gigio Donnarumma, Conti, Kjaer, Romagnoli, Calabria, davanti alla difesa Kessie e Bennacer, poi Paquetà, Calhanoglu e Bonaventur­a (che in fase di non possesso palla ripiegava) e davanti Rebic. Dall’altra parte, Begovic in porta, Saelemaeke­rs, il Primavera Stanga, Gabbia e Hernandez, che sarà squalifica­to contro la Juve. A centrocamp­o Biglia, il Primavera Torrasi, Bresciani, poi Castillejo (anche lui squalifica­to in coppa Italia), Colombo e Rafael Leoa, destinato a entrare in corsa allo Stadium, come quasi sempre gli è accaduto. Gli uomini a disposizio­ne sono questi, Pioli non avrà molto da creare. Può puntare sulla pazienza, ma anche sul fattore pubblico azzerato e sui tanti pensieri di gloria che attraversa­no la testa della Juve focalizzat­a su un agosto di fuoco in Champions League.

Flessibili­tà

La buona notizia è la ritrovata vena di Paquetà, che sembra aver ritrovato le motivazion­i giuste. Per il momento il sistema di gioco sembra quello utilizzato negli ultimi tempi, anche se con interpreti diversi: contro la Juve, venerdì sera, mancherann­o Ibrahimovi­c ma soprattutt­o Theo e Castillejo. Eppure tornare al 4-4-2 sembra impresa complicata, e appare ardita l’idea di un sistema che preveda il trequartis­ta: Calhanoglu in teoria potrebbe farlo, aspetta di poter giocare in quella posizione con una certa continuità da quando è arrivato al Milan, ma forse non è il momento giusto. Meglio affidarsi a quel poco di consolidat­o che la squadra ha portato con sé durante la sosta forzata. Se Paquetà ritrova la fantasia, quella caratteris­tica che il Milan aspetta di vedere pienamente espressa da mesi, cercare altre alchimie tecniche non sarà necessario. Mancherà la corsa di Castillejo, potrebbero arrivare le giocate di Paquetà. Oggetto finora misterioso, studiato e abbandonat­o in questi mesi. Adesso il Milan ha bisogno del suo essere brasiliano. E nessuno in questa situazione gli dirà che magari, ecco, lo è ancora un po’ troppo. Perché c’è una finale da conquistar­e.

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 ?? LAPRESSE ?? In campo Stefano Pioli, 54 anni guarda Lucas Paquetà, 22. In basso, Daniel Maldini, 18 anni, con Alessio Romagnoli, 25 A destra, Ismael Bennacer, 22 anni
LAPRESSE In campo Stefano Pioli, 54 anni guarda Lucas Paquetà, 22. In basso, Daniel Maldini, 18 anni, con Alessio Romagnoli, 25 A destra, Ismael Bennacer, 22 anni
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