Il Cataldi 2.0 accarezza un bis da favola con la Lazio
Dopo lo scudetto Primavera spera di ripetersi con la prima squadra. È rinato, Inzaghi gli darà spazio
Ese fosse lui il nuovo uomo copertina della Lazio in un finale di stagione che può rendere concreti per i biancocelesti i sogni più grandi? Lui che uno scudetto con la maglia della Lazio lo ha già vinto. Era il 2013 e Danilo Cataldi indossava la fascia di capitano della formazione Primavera biancoceleste che riportò il tricolore dei baby a Formello. Sette anni dopo può vivere un incredibile bis con la prima squadra. Doppiamente incredibile. Perché fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe ipotizzato una Lazio in piena corsa per il titolo di campione d’Italia. Ma, sempre fino a poco tempo fa, nessuno avrebbe pronosticato un Cataldi di nuovo protagonista nella squadra in cui è cresciuto e nella quale, per vari motivi, era poi finito ai margini in maniera che pareva irreversibile.
La rinascita
E invece nel corso di una stagione piena di colpi di scena (nel bene e nel male) si sono avverate sia l’una sia l’altra cosa. La Lazio si è inserita a sorpresa tra le pretendenti allo scudetto e Cataldi si è inserito (altrettanto a sorpresa) tra i protagonisti della cavalcata biancoceleste. Atto primo della rinascita del centrocampista romano: a ottobre, contro l’Atalanta, entra in campo dopo l’intervallo con la Lazio sotto di tre gol. La sua regia dà ai biancocelesti la spinta per compiere l’impresa di rimontare fino al 3-3 con cui si chiude la gara. L’ascesa stagionale della Lazio e di Cataldi iniziano proprio quel giorno. Il centrocampista sarà poi ancora protagonista in varie partite, con le perle dei gol segnati contro la Juve in Supercoppa e a Marassi contro il Genoa. Successi che portano la sua firma e che
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i gol di Cataldi in stagione: li ha realizzati contro la Juventus in Supercoppa e contro il Genoa in campionato
si sono rivelati fondamentali nella stagione laziale.
Il dodicesimo uomo
Già prima della sosta Cataldi era diventato per Inzaghi una sorta di dodicesimo uomo, da utilizzare come play maker in alternativa a Leiva oppure come interno per far rifiatare Luis Alberto o Milinkovic. Ancora di più svolgerà questo ruolo prezioso alla ripresa del campionato, con tante partite da disputare nell’arco di pochi giorni. Ma è molto probabile che Cataldi venga a questo punto utilizzato anche come prima scelta. Lo sarà necessariamente se i problemi fisici che interessano Milinkovic e Leiva dovessero persistere (il rischio sembra tuttavia scongiurato), ma anche in caso di piena disponibilità della rosa Inzaghi è intenzionato ad impiegare molto spesso l’ex capitano della Primavera. La sua freschezza, la sua capacità di interpretare più ruoli possono fare la differenza. Ed a suo favore giocano pure le motivazioni particolari che gli derivano dall’essere l’unico romano (col terzo portiere Guerrieri) della rosa laziale.
Piede caldo
C’è poi un ulteriore elemento che rende Cataldi una pedina da tenere in massima considerazione: le sue doti balistiche sui calci da fermo. Un’attitudine che aveva già quando giocava in Primavera e che poi ha confermato in Serie A (tra le sue vittime la stessa Lazio, castigata su punizione quando era in prestito al Benevento). Il gol capolavoro segnato in Supercoppa ed anche quello di Marassi hanno ricordato a chi se ne fosse dimenticato quanto le sue punizioni possano rivelarsi decisive per la squadra di Inzaghi. Ancor di più potranno esserlo alla ripresa del campionato. Con tanti impegni ravvicinati e col caldo che si farà sentire è facile prevedere che molte partite si risolveranno con i calci da fermo. Ecco perché Cataldi è destinato ad essere sempre più protagonista nella Lazio. Sognando il bis tricolore dopo quello di sette anni fa con la Primavera.