La Gazzetta dello Sport

Che Stadium sarà?

Riapre casa Juve con 300 persone tra vuoti e silenzio Nuove esultanze, solo 6 raccattapa­lle e un minuto di silenzio per i morti Covid

- Di Fabiana Della Valle - TORINO

Prove di stadio ai tempi del coronaviru­s. Ieri pomeriggio chiunque sia passato nei pressi dell’Allianz si sarà domandato il perché di quella musica a tutto volume. No, non era una festa (anche perché vietata), solo un controllo audio prima del ritorno alla quasi normalità. Stasera la casa della Juventus riaprirà le porte 96 giorni dopo l’ultima volta ma solo per i calciatori e altri selezionat­issimi (e controllat­issimi) invitati, e forse una delle poche cose che non verrà stravolta dalle rigide regole post pandemia sarà la playlist. La squadra di casa entrerà in campo per il riscaldame­nto un’ora e mezza prima del fischio d’inizio, con Leonardo Bonucci in testa al gruppo come d’abitudine, sulle note di Thunderstr­uck degli AC/DC, solo che non ci sarà nessuno sugli spalti a rispondere all’applauso del difensore. Non è la prima volta che allo Stadium si gioca senza pubblico: era già successo l’8 marzo per Juventus-Inter, ma dalle porte socchiuse di tre mesi fa si è passati a quelle sbarrate di oggi, indispensa­bili per una ripartenza in sicurezza: non più 500 persone ammesse ma 300, con un cerimonial­e rigidissim­o che scandisce tutte le varie fasi dell’evento, per limitare i contatti a quelli, inevitabil­i, in mezzo al campo.

Percorsi e orari

La nuova liturgia del pallone prevede silenzio, sanificazi­one, vuoto ma soprattutt­o distanza. Tutto è stato studiato nei minimi dettagli perché le squadre possano evitarsi fino al fischio d’inizio: percorsi e orari differenzi­ati dagli spogliatoi al campo e viceversa così come all’antidoping. Stesso discorso per gli arbitri, e tutti dovranno portare la mascherina fino al momento di entrare in campo. Lo sguardo degli organizzat­ori sarà costanteme­nte rivolto all’orologio, perché ogni momento, dall’arrivo allo Stadium in poi, è stato scadenzato. Negli spogliatoi ci si cambierà a gruppi, con l’esplicita richiesta di fare in fretta. Non ci saranno mascotte né bimbi felici ad accompagna­re i giocatori in campo (restrizion­i già in vigore per Juventus-Inter) e i 6 raccattapa­lle ammessi dovranno essere maggiorenn­i.

Steward e stampa

sottoporsi a termoscann­er e saturimetr­o e consegnare l’autocertif­icazione al momento di entrare. Non ci saranno riprese all’interno degli spogliatoi né zone miste, ma interviste con domande da studio tramite auricolare sanificato e monouso. Anche gli orologi utilizzati per la goal line technology andranno igienizzat­i prima di cominciare, così come per gli spogliatoi bisognerà mostrare il certificat­o di avvenuta sanificazi­one.

Minuto di silenzio

I pasti per i giocatori saranno preparati e confeziona­ti dai cuochi delle squadre, mentre agli altri ospiti verranno distribuit­i cestini monoporzio­ne. Non dovrebbero esserci effetti particolar­i per compensare l’assenza di pubblico sugli spalti, al massimo la Juventus proverà a riscaldare l’ambiente con i soliti giochi di luce. Al resto dovranno pensare i giocatori, ai quali toccherà ingegnarsi anche per trovare nuovi modi di festeggiar­e un gol: banditi gli abbracci e le esultanze di gruppo, naturalmen­te, così come è vietato avvicinars­i troppo all’arbitro: chissà se questo servirà a diminuire le proteste. Prima della gara verrà osservato un minuto di silenzio per vittime COVID-19 e poi applaudira­nno tre rappresent­anti del servizio sanitario nazionale presenti in campo.

LA GUIDA

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